Mondo Jazz

UN RICORDO DI DON CHERRY


Oggi il trombettista Don Cherry avrebbe compiuto 74 anni. Cherry nacque a Oklahoma City ma crebbe a Los Angeles, negli Stati Uniti.Cherry conobbe la notorietà in ambito jazz nel 1958, insieme ad Ornette Coleman, prima in un quintetto con il pianista Paul Bley e successivamente in quartetto senza piano registrando principalmente per la Atlantic Records. Cherry appare in vari ruoli con i leader-band degli anni '60: è stato co-leader della sessione di Avant-Garde con John Coltrane, ha registrato e suonato in tour con Sonny Rollins, è stato co-leader dei New York Contemporary Five a Manhattan, ha registrato e suonato in tour con Albert Ayler e George Russell.Visse poi per degli anni a Parigi e in Svezia.Oltre al bebop, Cherry era influenzato dal Middle East jazz, la musica tradizionale africana e indiana. Emblema di queste influenze è il suo album Relativity Suite. Appare nell'album di Coleman del 1971 dal titolo Science Fiction, e negli anni '70 e '80 si riunisce con i discepoli di coleman Dewey Redman, Charlie Haden, e Ed Blackwell nel gruppo Old And New Dreams.Il gruppo di "world jazz" Codona, formato da Cherry, il percussionista Naná Vasconcelos e al sitar e alla tabla Collin Walcott, registrò tre album con la ECM. Ha continuato a cogliere un vasto numero di opportunita, con l'album Escalator Over The Hill di Carla Bley o registrando con Lou Reed, Ian Dury, Rip Rig & Panic e Sun Ra.Durante gli anni '80 ha registrato nuovamente con il quartetto originale di Ornette Coleman in In All Languages, e nell'album El Corazon, insieme a Ed Blackwell. Don Cherry morì a Málaga, in Spagna. Le sue figlie Neneh Cherry e Titiyo e i suoi figli Eagle-Eye Cherry e David Ornette Cherry sono anch'essi musicisti.  (Fonte : Wikipedia) Mi piace ricordarlo nei numerosi concerti da me vissuti, da Old and New Dreams a Copenhagen fino all'ultima volta con Ornette Coleman nel bellissimo progetto In All Languages a Milano. Poichè l'avvenimento di questi giorni è il concerto a Bologna, a detta di amici "straordinario e commovente", di Sonny Rollins, non c'è miglior tributo che sfoderare questa perla dall'archivio Rai (a quando, come si usava una volta, una notte di Schegge Jazz ?) che vede all'opera il il quartetto di Sonny nel 1963 a Roma con Don Cherry alla tromba. I tributi alla figura del leggendario trombettista non sono mai mancati, ne fa un ritratto completo e condivisibile, seppur in lingua inglese, il più volte lodato blog Free Jazz di cui allego il link a piè pagina. L'ultimo in ordine di tempo è certamente Complete Communion ad opera di Aldo Romano con Henry Texier, Fabrizio Bosso e Geraldine Laurant. Uscito per Dreyfus nella versione studio e allegato a Musica Jazz in versione live, il progetto mi pare sostanzialmente riuscito pur con le ovvie distanze rispetto agli originali. Romano riesce a darne una lettura estremamente cantabile, mettendo in evidenza la bellezza delle trame e delle melodie, e questo grazie ad un intenso Fabrizio Bosso e ad una ispirata Geraldine Laurant. Niente di più lontano stilisticamente da Don Cherry e Gato Barbieri, ma il connubio funziona ed intriga.Termino il mio breve ricordo della figura di Don Cherry con un altro filmato, questa volta più recente e molto raro, che vede il trombettista suonare Bemsha Swing di Thelonious Monk in compagnia eccellente: Herbie Hancock al pianoforte, Ron Carter al contrabbasso e Billy Higgins alla batteria, quest'ultimo presente anche nel video di Rai 3. Non posto la clip perchè disattivata, ma segnalo il link dove godersi il filmato.  http://freejazz-stef.blogspot.com/2010/10/complete-communion.htmlhttp://www.youtube.com/watch?v=aNXePvT5H0s&feature=related