Mondo Jazz

RITRATTI: ROLAND KIRK


Trentatrè anni fa ci lasciava un musicista straordinario e ancora poco conosciuto rispetto ai meriti e alle qualità intrinseche.Eppure Roland Rahsaan Kirk ha influenzato molti musicisti che gli sono succeduti per l'uso e la riscoperta di più strumenti a fiato, fino alla caratterizzazione del canto e dell'urlo nel flauto, singolarità ripresa e portata al successo commerciale da Ian Anderson con i Jethro Tull.Oggi propongo un breve filmato di Dick Fontaine,su You Tube diviso in due parti ma reperibile in un corpo unico su altre piattaforme. Si tratta di un ritratto di Kirk commentato da John Cage con immagini del musicista (impareggiabile l'inizio con Roland che cammina nel prato con i suoi strumenti al collo ed il bastone da cieco).Rahsaan Roland Kirk (Columbus, 7 agosto 1936 – 5 dicembre 1977) è stato un flautista, sassofonista e polistrumentista jazz statunitense.Di origini africane, era cieco e noto fra l'altro per la sua capacità di suonare fino a tre sassofoni per volta. È considerato (assieme ad Herbie Mann) il fondatore del flauto jazz moderno. La sua personalissima tecnica al flauto ha ispirato molti altri musicisti, tra cui il leader dei Jethro Tull, Ian Anderson.Kirk nacque a Columbus, Ohio. Gli fu imposto il nome di Ronald, che fu in seguito persuaso da un sogno a cambiare in Roland. Egli non era cieco alla nascita, ma lo divenne in giovane età, quando un'infermiera sbagliò la dose di un medicamento oculistico che gli stava somministrando. Fin dall'inizio, dunque, la sua vita è segnata dalla sfortuna, come lo sarà in seguito da una ferrea determinazione e dalla misteriosa influenza dei sogni. Fu seguendo l'impulso di un altro sogno che, nel 1970, aggiunse Rahsaan al suo nome e fu un sogno ad intimargli di usare tre sax allo stesso tempo.Lo stile di Kirk è generalmente ascrivibile ai generi hard bop e soul jazz, ma la sua conoscenza della storia del jazz gli permetteva di utilizzare molti elementi del passato, dal ragtime allo swing al free jazz, oltre ad esplorare spesso le province della musica classica e pop.Kirk suonava e collezionava un gran numero di strumenti, soprattutto sassofoni, clarinetti e flauti. Come sassofonista, suonava il tenore e due sassofoni d'antiquariato: il manzello (simile ad un soprano) e lo stritch (un contralto dritto, privo di campana). Questi erano stati acquistati dopo che, nel corso di un sogno, Kirk si era visto suonare tre sassofoni simultaneamente: dopo averli trovati, Kirk li modificò personalmente a questo scopo.Kirk fu tra i primi ad affermare l'uso del flauto nel jazz in maniera non coloristica, usandolo come uno strumento con una voce propria e una presenza caratteristica. Per il flauto sviluppò diverse tecniche, la più nota delle quali è forse l'ultrasoffio, ottenuta cantando e suonando il flauto allo stesso tempo. In questa tecnica, che può essere ben notata nel brano "You did it, You did it" contenuto in "We Free Kings" (Mercury 1961) e in molti brani incisi da Kirk, lo strumentista canta la melodia che suona, spesso all'unisono, talvolta ad altri intervalli prefissati (ad esempio un intervallo di quarta ascendente). Tale tecnica era già conosciuta e in uso in ambito jazzistico (cfr. il flautista Sam Most nelle incisioni con il pianista Bob Dorough '53-'56 spc. il brano "I Hear a Rapsody" e Yusef Lateef, per es. in "Check Blues" e in "Prayer to The East" 1957) anche se non veniva adoperata con la stessa sistematicità di Kirk.Questa tecnica divenne famosa anche presso il pubblico del pop e del rock "progressive" dopo il 1968, quando fu adottata da Ian Anderson, leader dei Jethro Tull nei primi fortunati album del gruppo. Un'altra tecnica flautistica volte usata da Kirk era suonare un flauto traverso e un flauto da naso allo stesso tempo.Dopo aver affinato la tecnica che gli permetteva di suonare più fiati contemporaneamente, Kirk appariva sul palco con i tre sassofoni al collo e circondato da una varietà di flauti, fischietti ed altri strumenti. Kirk suonava occasionalmente l'armonica, il corno inglese, il flauto dolce ed era un buon trombettista. Suonò anche altri strumenti non standard (adattando un bocchino da sax ad una tromba) o oscuri (il flauto da naso). Le sue incisioni abbondano di effetti sonori ottenuti da sveglie, sirene, e primitivi effetti elettronici, molto prima che questi fossero generalmente adottati.Kirk era inoltre esperto nell'uso della respirazione circolare o respirazione continua: questo consiste nell'essere in grado di soffiare in uno strumento e di aspirare simultaneamente (usando le guance come mantice) e consente di mantenere una nota per una durata praticamente illimitata e di suonare lunghe sequenza ininterrotte di note.Alcuni critici giudicarono severamente la presenza scenica e il traboccante polistrumentismo di Kirk, che etichettavano come numeri da circo, ma queste critiche (non sempre infondate) non riuscirono a velare il valore di musicista di Kirk, che utilizzava i sassofoni per suonare accordi e dichiarava di utilizzare queste tecniche per riprodurre i suoni che sentiva nella mente. Finché fu in vita, tuttavia, non gli riuscì mai di avere un seguito tra i puristi (e di diversi suoi colleghi che condividevano queste posizioni), cosa che probabilmente limitò il suo successo mentre era in vita.Nel 1975, Kirk fu colpito da un'emorragia cerebrale che lo lasciò semiparalizzato. Indomito e nonostante avesse perso l'uso di una mano, egli trovò il modo di modificare i suoi strumenti per poterli suonare con una mano sola. Nel corso di un concerto al club Ronnie Scott's a Londra, riuscì a suonare due strumenti simultaneamente. In questo periodo egli affrontò una tourneè internazionale ed apparve in televisione.La morte, provocata da un secondo ictus, lo colse nel 1977 dopo un concerto al Bluebird di Bloomington, in Indiana