Mondo Jazz

ROSSLYN JAZZ FESTIVAL 2010: JASON MORAN & THE BANDWAGON


Per A Blog Supreme, rapidamente diventato uno dei più autorevoli siti dedicati al jazz, il migliore album del 2010 è Ten di Jason Moran. Ghiotta opportunità dunque, quella offerta da You Tube che ci propone un intero concerto del nostro registrato la scorsa estate. Buon ascolto.Jason Moran, trentacinquenne pianista nativo di Houston e inguaribilmente innamorato di Thelonious Monk, ama il rischio, ed è tecnicamente ben attrezzato per affrontarlo. Nell'ultimo album, Ten, che segna un decennio di musica con i Bandwagon, arriva a includere una sequenza armonica di puro gospel e a intitolarla "Gangsterism Over 10 Years". Moran rappresenta in effetti una sorta di simpatico gangster del jazz, azzimato in superficie ma spietato nel temperamento musicale. Di lui si è occupato Gary Giddins su Village Voice: "L'arte del piano jazz pare sovente appesantita dalla sua stessa storia. Eppure, ascoltando Moran, chi è convinto che non sia più possibile un attacco individuale di pianoforte è costretto a ricredersi. È uno che nel proprio tocco assimila otto decenni di evoluzioni, dallo stride al free, rifiutando di riconoscere pregiudizi stilistici". Cuciniere di materie prime di varia fonte, non perde mai lo swing, ovvero l'equilibrio tra struttura formale e anarchia, e vanta una fluidità e una cura del dettaglio ammirate da artisti più anziani e celebrati; per dire, in Black Stars il trio è stato degna dimora di un ospite d'eccezione, Sam Rivers. "Sono un pianista moderno, non un pioniere", ammette con rimarchevole modestia mentre si appassiona di Schumann e di Prokofiev, dei temi vintage di James P. Johnson come "You've Got to be Modernistic", del blues contemporaneo di Same Mother - dove ai Bandwagon si aggiunge il chitarrista Marvin Sewell - e del hip hop di Afrika Bambaataa. "Non mi ritengo un precursore o un'avanguardia. Sono modernistico. Mi piace portare nuove idee a vecchi temi"Fonte: www.newspettacolo.com