Mondo Jazz

CASA DEL JAZZ: SI CAMBIA. O FORSE NO


Intervista a Giampiero Rubei, neo direttore artistico della Casa del Jazz, sul Corriere della Sera di sabato 5 marzo. Ecco i passaggi più significativi:La continuità con la vecchia gestione, dice Rubei, è a garantita. Il neodirettore conferma che «alla Casa del Jazz le guide all’ascolto, le presentazioni dei libri e dei dischi rimarranno nel programma perché l’aspetto didattico e divulgativo deve rimanere. E’ fondamentale offrire ad un pubblico che, sinceramente ancora non conosco, la possibilità di continuare a frequentare appuntamenti che sono molto seguiti».Confermata anche l’apertura della libreria. Ma non mancano le nuove iniziative che hanno l’obiettivo di dare una botta di adrenalina alla scena musicale nostrana. «Voglio dare più spazio e visibilità ai giovani musicisti»- aggiunge Rubei – «e sperando che dal Comune arrivino fondi adeguati, tra le tante cose che ho in mente, c’è quella di offrire la possibilità di registrare un disco , dopo un lavoro in studio di tre giorni». Produrre e dare una mano alle nuove leve del jazz è quindi un punto fondamentale del nuovo iter. «La struttura ha una foresteria, sala prove e studio di registrazione e posso dire con certezza che solo noi possiamo offrire tanto».A questo si aggiunge il progetto più ambizioso, ovvero la nascita di un appuntamento di respiro internazionale e Rubei parla del meeting internazionale degli addetti ai lavori. «Aprire la struttura ai più importanti direttori di case discografiche, ma anche alle etichette indipendenti, senza dimenticare i promoter e i manager ai quali offrire la possibilità di ritrovarsi alla Casa del Jazz per ascoltare le nuove produzioni. Vorrei portare sul palco la bellezza di cento tra musicisti e gruppi così da creare una grande vetrina di livello internazionale». Il preventivo per un appuntamento del genere, a suo dire, si aggira attorno ai 120.000 euro, soldi che «devono arrivare dal Comune».Per chiudere viene spontaneo chiedere se il Villa Celimontana Jazz Festival, il festival ideato da Rubei nel 1994, ha trovato una nuova location e il neodirettore artistico della Casa del jazz non tarda a confermare che «per una questione di budget ovviamente porterò il festival nel parco che circonda la Casa del Jazz Viale di porta Ardeatina. Senza dubbio si tratta di una cornice adatta ed ideale».Fonte : Corriere.it/Roma articolo di Federico Borzelli