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Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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Messaggi del 21/07/2011

TORNIAMO A PARLARE DI JAZZ

Post n°1898 pubblicato il 21 Luglio 2011 da pierrde

Ricevo una mail da Lorenzo Braidi, un appassionato jazzofilo e anche a volte collaboratore di Mondo Jazz. La riporto perchè mi sembra interessante e perchè in fondo ne condivido la conclusione:

 

Scelgo di scriverti via mail anziché commentare sul blog perché purtroppo il mio daltonismo mi crea delle grandissime difficoltà nell'interpretare i codici di controllo da copiare per inserire il commento...

Comuqe, volevo fare con te questa riflessione: Nei 2 giorni che io ho passato a Perugia ho assistito a 3 concerti "a pagamento":

- Giovanni Guidi + Petrella

- Bearzatti

- Tributo a Miles

Di Bearzatti ne abbiamo già parlato. Di Guidi - penso che conoscerai il suo attuale progetto - si può dire tutto tranne che sia "conservatore" ... Per quanto riguarda il tributo a Miles, è senz'altro vero che ci sia dietro una spinta più economica che artistica, ma è anche vero che si è trattato di un concerto di altissimo livello con musicisti di prima linea che hanno interpretato il repertorio davisiano in maniera tutt'altro che scontata. In sostanza, quello che voglio dire è che ho assistito a 3 concerto degni un festival jazz di alto livello.

...e non parlo della musica ascoltata a contorno... per strada... Su tutti ho ascoltato e "guardato" una walking band toscana (funk off) veramente travolgente...

Faccio tutto questo discorso per arrivare a dire che capisco che nomi come la Minnelli, Santana, Price siano difficilmente giustificabili in quel contesto, ma mi sembra anche sbagliato che si parli solo di loro. Detto in uno slogan, mi piacerebbe che nel blog si parlasse di più del jazz che c'è piuttosto che quello che non c'è...

Per esempio ho apprezzato molto la discussione che si è innescata sul cartellone di certi festival "molto moderni" perché in quel caso si sono viste diverse anime del jazz a confronto. Da qualche mese apprezzo meno i post sul NON JAZZ inserito nei festival jazz... un paio di post su questo argomento possono bastare... credo...

Detto questo, ti rinnovo la mia stima per quello che fai col tuo blog che per me rimane sempre un punto di riferimento e la fonte di molti spunti per trovare nuovi musicisti e nuova musica.

Raccolgo senz'altro l'invito di Lorenzo, torniamo a parlare della musica che ci interessa. 

Per chiudere la parentesi sul maggiore festival nazionale rimando alle conclusioni di Franco Fayenz sul Sole 24 Ore di ieri. Mi sembra una sintesi di interessante lettura anche per chi a Perugia non ci è andato. 

 

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-07-20/conclude-umbria-jazz-2011-182505.shtml?uuid=AaNvUnpD

 
 
 

IN MEMORIA DI PIERPAOLO FAGGIANO

Post n°1897 pubblicato il 21 Luglio 2011 da pierrde

 

Un mese fa si toglieva la vita Pierpaolo, giornalista freelance, collaboratore di Allaboutjazz e anima creatrice dell' Open Jazz Festival di Ceglie.

Non ci conoscevamo personalmente ma solo tramite il web. Quando l'amministrazione comunale di Ceglie lo "scippò" di fatto del festival che con amore, pazienza e passione aveva portato a fama internazionale mi scrisse chiedendomi di divulgare la notizia e di far conoscere a tutti gli appassionati quello che stava succedendo.

Accadde più o meno la solita storia italiana: la nuova amministrazione, di segno politico opposto alla precedente, per ripicca decise che il jazz proposto da Faggiano era "troppo difficile" e quindi di fatto si appropriò di un nome che con il tempo aveva conquistato il suo spazio per trasformarlo in un "jazz facile" e adatto alle masse (sigh !).

Pierpaolo riusci' ad organizzare comunque un'altro festival, tra ristrettezze e contrasti, e lo fece grazie alla solidarietà degli stessi musicisti.

Oggi uno scritto di Sergio Pasquandrea su Facebook mi ha fatto conoscere il destino amaro di Pierpaolo Faggiano.

Lo riporto, insieme al link con il quale Allaboutjazz ha dato la notizia.  

Non avevo mai conosciuto Pierpaolo Faggiano, ma sapevo che avevamo alcune cose in comune. Eravamo quasi coetanei (lui 41 anni, io 36), e tutti e due pugliesi. Io emigrato, lui rimasto lì, a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, dove aveva fondato e diretto il Ceglie Open Jazz Festival. O meglio, l'aveva diretto finché il Comune aveva deciso di tagliargli i fondi, tenendosi però il marchio, perché Pierpaolo non l'aveva registrato e quindi, pur essendo suo, non gli apparteneva. Ne parlai qui, a suo tempo. (Ah, ed ecco un'altra cosa che avevamo in comune: non riuscire proprio a capire le logiche del mercato; forse, non volerle capire). Poi, ovviamente, c'era l'amore per il jazz. Pierpaolo Faggiano collaborava con AllAboutJazz, era membro della Sidma (la Società Italiana di Musicologia Afroamericana), aveva pubblicato un libro-intervista a Mario Schiano che era anche una storia del nostro free jazz ("Un cielo di Stelle", Manifestolibri 2003). E scriveva anche per la "Gazzetta del Mezzogiorno": pubblicista, vale a dire giornalista di fatto, ma non di stipendio. L'altroieri, martedì 21 giugno, primo giorno d'estate, il fratello di Pierpaolo, tornando a casa, l'ha trovato impiccato ad un albero del giardino. Pare abbia lasciato un biglietto d'addio: una delusione amorosa, ma soprattutto la vergogna di non avere, a 41 anni, un vero lavoro. Sì, lo so, in quella situazione ce ne sono tanti, e non tutti si suicidano. Tanti tirano avanti, nonostante tutto. Non voglio fare retorica. Anzi, credo che davanti alla morte si debba soprattutto tacere. Però non posso fare a meno di pensare a Pierpaolo come a un fratello che non ho mai conosciuto. Oggi, sui giornali, la sua vita è tutta riassunta in due parole: giornalista precario.


http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=5658

 

Nel suo profilo scritto per Allaboutjazz, Faggiano mi ha gratificato come uno dei due blog preferiti (l'altro ovviamente non può che essere Jazzfromitaly). Ha scritto anche la classica lista dei 10 album da portare sull'isola deserta. Eccoli:

 

My Desert Island Picks

- Gato Barbieri - The third world

- Charlie Haden - Liberation Music Orchestra

- Cecil Taylor/Roswell Rudd - Mixed

- Gruppo Romano Free Jazz - Ecstatic

- Duke Ellington - 1947-48

- Maurizio Giammarco - Ornithology

- Roberto Gatto - Luna

- Stefano Maltese As Sikilli - Voices in the wind

- Steely Dan - Gaucho

- Gustav Mahler - Il titano

- Il Coltrane "spirituale" - tutto

 

 
 
 
 

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