Mondo Stranieri

I due "angeli romeni" della Metro: la ricerca è aperta


La storia dei due «angeli romeni» fonte: Corriere della SeraProbabilmente si tratta di infermieri o medici: hanno aiutato i feriti, praticato anche massaggi cardiaci e poi scomparsi ROMA - Oltre a tutte le domande sulle cause del disastro del metro nella stazione Vittorio Emanuele II c'è una altro interrogativo che, a 24 ore dall'incidente, resta senza risposta. Chi erano e dove sono finiti i due stranieri che hanno aiutato i feriti, li hanno confortati ma anche curati, così come potevano, nei primissimi istanti della tragedia? Appena arrivati i soccorsi ufficiali e la le forze dell'ordine sono infatti scomparsi, probabilmente fuggiti. Ora molti dei passeggeri cercano questi due uomini, romeni dicono, che si sono dati da fare. «Forse sono due clandestini ma la gente si è rivolta a noi per ringraziarli», dicono due tecnici che hanno lavorato per ripristinare la metropolitana. La voce dei due romeni ha cominciato a circolare nella tarda serata di martedì nelle gallerie della metropolitana, all'altezza del disastro, dove gli operai e i tecnici si sono avvicendati per tante ore per ripristinare il servizio. ALL'ARRIVO DEI SOCCORSI SONO DILEGUATI - Sono stati proprio loro a fare da passaparola e a diffondere questa voce: al momento dell'impatto dei due treni avvenuto i due romeni non hanno perso la calma e ovunque sentivano un grido o un lamento si precipitavano. Hanno aiutato molti a liberarsi dalle lamiere, alcuni passeggeri li hanno visti praticare massaggi cardiaci e respirazioni bocca a bocca. Hanno avuto parole di conforto per tutti, incuranti del fatto che la tragedia la stavano vivendo anche loro. Ma poi con l'arrivo dei soccorsi e delle forze dell'ordine, i due si sono dileguati, correndo per le scale mobili e senza lasciare nessuna traccia. Adesso in molti li stanno cercando per ringraziarli, perché hanno pensato prima agli altri e poi a se stessi. Forse i due angeli dell'Est non hanno il permesso di soggiorno, e questo spiegherebbe il motivo della loro fuga; forse sono due infermieri, o due medici, che per una volta, in una tragica occasione, sono tornati, a Roma, a esercitare il loro mestiere. Per ora sono solo ipotesi.