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Borse a rischio di crisi economica?

Post n°7 pubblicato il 20 Marzo 2007 da AreaTrading999

La crescita economica europea può forse dirsi soddisfacente in base alle ultime previsioni ma certamente non eccezionale, considerando il fatto che l'inflazione non può rendere particolarmente ottimistica la visione d'insieme delle economie dell'area euro. A questo occorre aggiungere che gli ultimi rialzi dei tassi stanno dando i primi segnali negativi, con effetto naturale la diminuzione della richiesta di mutui e qualche rallentamento dei crediti al consumo almeno per alcune fasce di cittadini. L'economia, insomma, si sta ingolfando dopo che negli ultimi anni il minor costo del denaro ha dato l'impressione a tutti di essere più ricchi e ai meno facoltosi di sentirsi al pari dei benestanti permettendosi lussi a rate (telefonini, tv al plasma, automobili, viaggi ecc.) e incanalando rendite e stipendi verso la macchina mangiasoldi apparentemente parsimoniosa degli acquisti dilazionati, a tassi promozionali, prima rata a partire da.. e via dicendo. Risultato: il numero degli indebitati cresce e così anche il valore dell'indebitamento pro-capite (che sono due cose distinte e doppiamente negative oltre certi livelli di guardia), e quando sei al limite un paio di rialzi minimi dei tassi di interesse danno un senso di soffocamento non solo ai nostri potafogli. Qualcuno che conta dice che i pessimisti perdono sempre, basti guardare gli Stati Uniti: il loro indebitamento pro-capite è nettamente più elevato eppure la loro economia resta il faro dell'economia mondiale ed il loro livello di benessere è sotto gli occhi di tutti. Certo su una cosa posso dare ragione a queste persone: il loro benessere è sotto gli occhi di tutti, mentre qualche anno fa gli occhi li dovevamo alzare per vederli, tanto era migliore la loro condizione rispetto alla nostra!. Forse qualcuno si dimentica che la loro crescita ultimamente non è così eccezionale (provate a compararla con il Giappone per es.), che la loro bilancia commerciale dei pagamenti è a limiti insopportabili da parecchio tempo, che il grande e benemerito Greenspan (che però ora non guida più) ha fatto un ottimo lavoro e salti mortali solo grazie al suo congenito quoziente intellettivo sopra la media, che i poveri in America aumentano, che il settore immobiliare e non solo sta conoscendo ultimamente una crisi importante che non vedeva da tempo ed anche che, infine, fra qualche anno gli Stati Uniti potrebbero non essere più la locomotiva, bensì una carrozza come le altre che dovrà sforzarsi di restare ben aggangiata. E se guardiamo la Cina, non ultima fra le grandi economie emergenti e ormai emersa nettamente, vediamo che la crescita furiosa della sua economia comincia a non essere più così entusiasmante, con inflazione sempre meno sotto controllo e con i prezzi di esportazione al rialzo (a danno delle nostre tasche).

Tutto questo mentre il nostro caro Bernancke deve decidere il da farsi: alzare o al limite tenere i tassi costanti, oppure abbassarli per sostenere ancora l'economia e far ritrovare fiducia nei settori più penalizzati. In definitiva se da una parte la Cina non si decide ad attuare una decisa stretta monetaria e dall'altra Bernancke dovesse ricominciare ad abbassare i tassi allora potremmo vedere un ulteriore scivolone del dollaro ed una brutta crisi delle borse mondiali. Per sicurezza preventiva: allacciarsi le cinture!!

 
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