•°¤(¯`Incanto´¯)•°¤•°¤(¯`Il magico mondo delle fate´¯)•°¤ |
AREA PERSONALE
MENU
I MIEI BLOG AMICI
CENERENTOLA...
Da "Cenerentola": Bibbidi Bobbidi Boo
Salaga Doola, Mencica Boola, Bibbidi Bobbidi Boo,
mettile insieme e che accade laggiù?
Bibbidi Bobbidi Boo.
Salaga Doola, Mencica Boola, Bibbidi Bobbidi Boo,
fa la magìa tutto quel che vuoi tu,
Bibbidi Bobbidi Boo.
Con Salaga Doola puoi,
far tutto quel che vuoi.
Ma la frase però che tutto può
è Bibbidi Bobbidi Boo.
Ooh! Salaga Doola, Mencica Boola, Bibbidi Bobbidi Boo,
lala lala lala lala lalà,
Bibbidi Bobbidi, Bibbidi Bobbidi,
Bibbidi Bobbidi Boo!
ALADDIN...
Il mondo è mio...
Ora vieni con me
verso un mondo d’incanto,
principessa, è tanto
che il tuo cuore aspetta un si.
Quello che scoprirai
è davvero importante,
il tappeto volante
ci accompagna proprio lì.
Il mondo è tuo,
con quelle stelle puoi giocar,
nessuno ti dirà
che non si fa,
è un mondo tuo per sempre.
Il mondo è mio,
è sorprendente accanto a te,
se salgo fin lassù
poi guardo giù
che dolce sensazione nasce in me.
C’è una sensazione dolce in te.
Ogni cosa che ho,
anche quella più bella,
no, non vale la stella
che tra poco toccherò.
Il mondo è mio,
Apri gli occhi e vedrai,
tra mille diamanti volerò,
la tua notte più bella,
con un po’ di follia
e di magia
tra stelle comete volerò,
Il mondo è tuo,
un corpo celeste sarò,
la nostra favola sarà,
ma se questo è un bel sogno,
non tornerò mai più,
mai più laggiù,
è un mondo che appartiene a noi,
soltanto a noi,
per me e per te,
ci aiuterà,
non svanirà,
solo per noi,
solo per noi,
per me e per te.
Post n°16 pubblicato il 15 Giugno 2009 da Diletta830
|
Post n°14 pubblicato il 07 Maggio 2007 da Diletta830
...Segreto, parola silenziosa nello spazio del tempo; respiro soave d'amore nel cammino di vita; melodia di un pensiero; certezza di un sogno che diverrà realtà... Il Segreto nell'amore è alchimia di sensi, univoca simbiosi di gesti, ticchettio nascosto nello scrigno del cuore, parole e sguardi indelebili racchiusi nello specchio dell'anima... Il mio Segreto, è la mia Verità... "TI AMO" tutto ciò è Vita perchè è solo Amore! Il tuo cuore è soave come un fiore appena sbocciato, il tuo cuore è limpido come un cielo senza nuvole, il tuo cuore è mio e noi voleremo insieme, il tuo cuore è immenso come l' universo, il tuo cuore è prezioso come la pietra più rara, il tuo cuore è la cosa più sublime di te. I pittori mi hanno insegnato che l'amore ha un colore. I poeti mi hanno insegnato che l'amore è fatto di parole. La natura mi ha insegnato che l'amore nasce in ogni stagione. Ma io, quando vedo i tuoi occhi dentro ai miei, percepisco l'esatta formula dell'essenza: l'amore vero sei TU! Amore, sentimento che dipinge il cuore con sfumature di mille colori. Rosa come un'amicizia forte e sicura, bianco come la sincerità, azzurro come la limpidezza, verde come la semplicità e rosso come la passione, nella speranza che il destino non voglia scegliere per me l'incertezza tenace del nero più buio. Lacrime di felicità scendono dalle mie guance, resuscitando il mare e innalzando arcobaleni radiosi. Il tramonto si screzia d'ametista: un chiaro orizzonte dorato lancia archi sul mare esaltando riflessi di cielo e disegna un respiro. Una candida fiamma si accende bruciando un'alchimia di sentimenti rischiarata da stelle. Si intravede l'ora della notte che spegne i rumori argentei del nuovo giorno. Io non posso che amarti e toccare con te la terra, il cielo e il mare. Tu che sai poggiare le tue ali sul mio universo, stringimi fino a penetrarmi il cuore. Accarezziamo insieme l'orizzonte nel vagare dei sogni... |
Post n°13 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Diletta830
Questo spazio lo dedico a tutti gli innamorati, che vivono una dolce favola come fosse un incantesimo d'amore sbocciato dopo giorni impetuosi di vita... ...TI AMO! Gli ostacoli del cuore C'è un principio di magia Ti scatterò una foto Ricorderò e comunque anche se non vorrai M'innamoro davvero Mi sento strano davvero, Gocce di memoria Sono gocce di memoria |
Post n°12 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Diletta830
In un paese lontano della Francia, viveva nel suo splendido castello un giovane principe. Era viziato ed egoista. Durante una fredda notte d'inverno una vecchia mendicante si presentò al castello e chiese al giovane riparo dal freddo. La vecchia offrì al principe una rosa, ma lui la cacciò. Lei, allora, si trasformò in una bella fata e per punizione gettò un incantesimo sul castello trasformando il principe in una orribile bestia. solo se fosse riuscito a farsi amare prima che la rosa incantata sfiorisse, sarebbe tornato uomo. In un villaggio vicino viveva Belle, tutti credevano che fosse una ragazza strana perchè amava tanto leggere e, quando aveva un libro in mano non si accorgeva neppure di Gaston, l'idolo di tutte le ragazze. Egli pensava che Belle fosse la ragazza più carina del paese, perciò aveva deciso di sposarla senza aver nemmeno chiesto il suo parere tanto era convinto che nessuna potesse resistergli; la ragazza, però, lo trovava terribilmente noioso. Il padre di Belle, Maurice, era un inventore, e quel giorno stava sperimentando una curiosa macchina spaccalegna da presentare a una fiera. "Funziona!" gridò, quando lo strano marchingegno si mise in moto. Maurice, partì per la fiera convinto di poter vincere il primo premio e diventare famoso. Belle era felice: se il padre avesse avuto fortuna, forse la loro vita sarebbe cambiata. A lei non piaceva stare in quel paesino, sognava qualcosa di diverso. Ben presto, Maurice si accorse di aver sbagliato strada. "Andiamo di qua, Philippe,"disse l'inventore rivolto al cavallo,ed entrò nel bosco. Ad un tratto degli ululati minacciosi spaventarono Philippe, che fece cadere il suo padrone e scappò. Erano lupi! Inseguito dalle belve, anche Maurice fuggì e arrivò davanti a un cancello altissimo. Lo spinse e riuscì ad aprirlo mettendosi in salvo. In fondo al viale vide un castello. Sembrava abbandonato e aveva un aspetto pauroso. Ma la notte era fredda ed era scoppiato un temporale, perciò l'uomo decise di entrare. "C'è nessuno?" chiese. "Certamente,lei è il benvenuto!" disse una voce. "Chi ha parlato?" esclamò Maurice, afferrando un candeliere. "Sono qui!" rispose... il candeliere. Incredibile, quell'oggetto parlava e si muoveva! E così pure Tockins, l'orologio: "Sai che succederà se il padrone lo trova qui?" Già, quello era proprio il castello in cui viveva la Bestia. Da quando la fata gli aveva fatto l'incantesimo, si vergognava del suo aspetto e aveva ordinato che nessuno potesse vederlo. Così non appena si accorse di Maurice, si infuriò: quell'uomo era venuto per curiosare. Allora sarebbe rimasto lì per sempre! Intanto Belle era alle prese con Gaston. Era entrato in casa sua e le stava proponendo di sposarlo! Che idea! La ragazza mandò via quel maleducato, aveva alto per la testa: sogni, avventure... Quando, però, Philippe tornò a casa da solo, i sogni di Belle svanirono in un soffio. La ragazza capì che doveva essere successo qualcosa di brutto: "Dov'è papà?" chiese agitata. Philippe non poteva rispondere, ma... poteva portarla da lui! Arrivarono al castello. Belle si stupì: com'era possibile che suo padre fosse arrivato fin laggiù? Appena varcato il cancello trovò il cappello del padre, così con coraggio entrò nelle sale buie... Camminando lungo i corridoi, Belle arrivò dove la Bestia aveva rinchiuso Maurice. "Devi andartene subito!" cercò di spiegargli il padre, preoccupato. Troppo tardi... il mostro era già lì! "Sono venuta per mio padre. La prego, lo liberi!" supplicò Belle. Ma la Bestia non ebbe pietà: "Rimarrà dove si trova!" Generosamente la ragazza propose uno scambio. "Prenda me al suo posto!" La Bestia accettò a patto che Belle rimanesse al castello per sempre. "La prego, risparmi mia figlia!" continuava a chiedere Maurice, mentre la Bestia lo trascinava via. Tutto inutile: il padrone del castello non lo ascoltava, e l'inventore fu costretto a ripartire da solo, su una carrozza stregata. Tornato al villaggio, Maurice corse alla taverna per chiedere aiuto, ma nessuno dei presenti, nemmeno Gaston, volle credere alla sua storia. In quel momento al castello, la teiera Mrs. Bric, la tazzina Chicco, Tockins e gli altri oggetti animati cercavano di consolare Belle, che si sentiva molto triste. La ragazza non voleva aver niente a che fare con la Bestia. Gli oggetti, sapendo che il loro padrone, in fondo, aveva un animo sensibile, cercarono di convincerlo a comportarsi da gentiluomo: se fosse riuscito ad amarla e a farsi amare da lei, avrebbe potuto spezzare l'incantesimo! Ma quando la Bestia provò a invitarla a cena, lei rifiutò perchè non era stato per niente gentile. Solo più tardi si decise a uscire dalla sua camera per cercare qualcosa da mangiare. Gli oggetti incantati furono felicissimi di vederla entrare entrare nel salone e prepararono una tavola fantastica!lo trascinava via. Tutto inutile: il padrone del castello non lo ascoltava, e l'inventore fu costretto a ripartire da solo, su una carrozza stregata. Tornato al villaggio, Maurice corse alla taverna per chiedere aiuto, ma nessuno dei presenti, nemmeno Gaston, volle credere alla sua storia. In quel momento al castello, la teiera Mrs. Bric, la tazzina Chicco, Tockins e gli altri oggetti animati cercavano di consolare Belle, che si sentiva molto triste. La ragazza non voleva aver niente a che fare con la Bestia. Gli oggetti, sapendo che il loro padrone, in fondo, aveva un animo sensibile, cercarono di convincerlo a comportarsi da gentiluomo: se fosse riuscito ad amarla e a farsi amare da lei, avrebbe potuto spezzare l'incantesimo! Ma quando la Bestia provò a invitarla a cena, lei rifiutò perchè non era stato per niente gentile. Solo più tardi si decise a uscire dalla sua camera per cercare qualcosa da mangiare. Gli oggetti incantati furono felicissimi di vederla entrare entrare nel salone e prepararono una tavola fantastica! Dopo la cena, Belle passeggiò nelle sale del castello, attratta dal mistero di quel luogo incantato. Arrivata all'ala ovest, ricordò che la Bestia le aveva proibito di entrarci, ma non riuscì a resistere alla curiosità. Fu così che scoprì la rosa fatata! Stava perdendo i suoi petali a uno a uno... Affascinata da quello spettacolo, non si accorse che la Bestia era lì vicino! "Perchè è venuta qui?" le chiese pieno di rabbia, proteggendo la rosa con una zampa. Belle non poteva saperlo, ma quel fiore rappresentava l'unica speranza di salvezza per la Bestia. Ancora una volta la Bestia la spaventò. Ormai la ragazza ne aveva abbastanza: balzò a cavallo di Philippe e fuggì. Tra gli alberi, però, i lupi erano sempre in agguato! Circondata da quei feroci animali aveva perso ogni speranza. Ma all'improvviso arrivò la Bestia e, lottando duramente, mise in fuga i lupi. Nello scontro la Bestia era stato ferito e ora giaceva a terra. Era il momento giusto per fuggire. Belle, però, decise di restare: lui l'aveva salvata rischiando la vita. A fatica lo caricò su Philippe e lo riportò al castello. Più tardi Belle curò le ferite della Bestia e per la prima volta i due parlarono sul serio. Sì, lei era fuggita, ma solo perchè lui l'aveva spaventata! "Grazie per avermi salvato la vita," mormorò Belle alla fine. La Bestia rimase molto colpito da quelle parole gentili. Dolcezza, buone maniere: ecco quello che a lui mancava. Ma voleva cambiare... e cambiò perchè in fondo aveva un animo nobile. Per cominciare diventò un perfetto padrone di casa, un vero gentiluomo... e anche un ballerino fantastico! Belle si accorse del cambiamento, mentre la Bestia si affezionava sempre di più alla ragazza. Belle sarebbe riuscita ad amarlo? La ragazza si sentiva felice, ma le mancava suo padre. La Bestia le diede allora uno specchio magico, con il quale Belle potè vedere Maurice: era solo nel bosco ed era in pericolo! Oh, se solo avesse potuto raggiungerlo! La Bestia era innamorato di Belle; la rosa stava sfiorendo, ma la felicità della ragazza contava più di ogni altra cosa. Le donò lo specchio magico e la lasciò andare. Belle ritrovò il padre nel bosco. Era venuto da solo a salvarla, ma il freddo l'aveva indebolito. La ragazza lo riportò a casa, e qui Maurice si riprese in fretta. La felicità, però, durò poco... Gli abitanti del villaggio, guidati da Gaston, arrivarono per portare Maurice in manicomio, dicendo che aveva perso la testa: parlava di castelli, di bestie... In realtà si trattava di una perfida idea di Gaston, il quale avrebbe fatto liberare Maurice solo se Belle lo avesse sposato. La ragazza sapeva che Maurice aveva detto la verità! La Bestia esisteva davvero e lei poteva dimostrarlo, grazie allo specchio magico. Quando gli uomini videro il padrone del castello ne ebbero paura, allora Belle cercò di spiegare che non era affatto malvagio. Gaston si accorse che la ragazza si era affezionata a quella strana creatura e ne fu geloso. Subito convinse gli abitanti del villaggio che la Bestia era un pericolo per tutti loro. Gli uomini, guidati da Gaston, partirono per il castello decisi ad attaccare la Bestia. Usando il tronco di un albero, riuscirono a sfondare il portone del castello. La battaglia stava per cominciare... Gli oggetti animati difesero il castello con tutte le loro forze. Intanto Gaston cercava la Bestia nelle sale e nei corridoi. E presto lo trovò: pieno di tristezza per la partenza di Belle, sembrava non preoccuparsi minimamente di quello che stava succedendo. Quando Gaston tese l'arco, non si mosse, e quando fu colpito non reagì. Gaston spinse la Bestia sul terrazzo del castello, ma lui ancora non si difendeva. All'improvviso Belle entrò a cavallo nel cortile sotto di loro. Era tornata! Nel vedere la ragazza la Bestia sentì rinascere la speranza e cominciò a lottare. Anche se adesso aveva una gran paura Gaston non smetteva di stuzzicare il suo rivale: "Sei innamorato di lei, Bestia? Pensavi davvero che avrebbe voluto te, quando poteva avere uno come me?" Belle intanto stava salendo di corsa le scale del castello... Durante la lotta, la Bestia aveva afferrato Gaston per il collo. Questi lo supplicava di lasciarlo andare: "Farò qualunque cosa!" "Vattene!" rispose allora la Bestia, appoggiandolo sul cornicione. Belle era già sul terrazzo: "Sono qui!" gridò felice. La Bestia si arrampicò accanto lei, fu allora che Gaston lo colpì alle spalle! La sua malvagità fu punita: tentando di colpire ancora la Bestia, perse l'equilibrio e precipitò nel vuoto. Era finita per lui. Sul terrazzo, Belle era disperata: la Bestia era ferito molto gravemente. "Non lasciarmi, io ti amo!" disse piangendo. E prima che la Bestia chiudesse gli occhi per sempre, la rosa fatata perse l'ultimo petalo. In quel momento luci magiche cominciarono a scendere dal cielo... Una pioggia di scintille cadeva sul corpo della Bestia, che fu sollevato nell'aria. Belle non lo sapeva, ma l'incantesimo si era spezzato. L'amore aveva vinto! Si, la Bestia era riuscita ad amare e a farsi amare prima che la rosa sfiorisse... e così tornò ad essere un principe. Lei, che era innamorata della Bestia, per un attimo non capì. Ma poi vide negli occhi del giovane la stessa dolcezza che aveva conquistato il suo cuore e finalmente lo riconobbe. Subito dopo anche gli altri abitanti del castello furono liberati dall'incantesimo. Quel giorno, sotto lo sguardo commosso di papà Maurice, Belle e il principe danzarono a lungo. La gioia ormai era di casa nel castello e non se ne sarebbe andata più.
|
Post n°11 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Diletta830
Ogni paese, ogni terra del mondo degli uomini "Piccole creature dall'aria pensosa, I popoli, nel tempo e nei luoghi, le hanno chiamate con nomi diversi, diversi sono stati i poteri a loro attribuiti e tante le leggende che di loro parlano, ma il Piccolo Popolo ed il Mondo di Mezzo sono stati, da sempre, compagni nel cammino dell'umanità. Per concludere, aggiungiamo che le Fate non risultano sempre e soltanto legate a zone particolarmente suggestive e misteriose della natura, o ad antichi castelli e rovine, ma anche a semplici abitazioni. Una consolidata tradizione, nota soprattutto nelle regioni del sud, ci conferma infatti che ogni casa possiede una propria Fata, la quale ama manifestarsi in vario modo, proteggendo o aiutando la famiglia perfino con interventi ultraterreni. Questa italica Fata della dimora appare periodicamente in occasione di avvenimenti di rilievo o per salutare coloro che credono o confidano nei suoi benefici poteri, ma si allontana o scompare per sempre quando all'interno della casa si verificano fatti di sangue o di grave violenza. Vorrei essere una fata uscita da un libro impolverato di bimba, per poter esaudire i desideri ed i sogni racchiusi nello scrigno del proprio cuore; e con una bacchetta magica cullare tra stelle scintillanti di luce argentea tutti coloro che mi vogliono bene...Ma sono solo una piccola donna che può tenervi compagnia abbracciandovi nell'immenso ed infinito mondo Fatato! Un dolcissimo bacio.... ....da Fata Turchina... |
Post n°10 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Diletta830
In queste ore notturne, dai poteri straordinari si devono raccogliere tutte le piante medicinali che si ritiene possano essere utili durante l'anno.
Ed ora...una speciale e semplice ricetta fatata che potrete realizzare per la notte di San Giovanni: Acqua delle fate: In un catino, contenente possibilmente di acqua di sorgente, aggiungete: fiori, spighe, erbe odorose e lavanda, esponetelo alla luce della luna nella notte delle fate e ritiratelo poco prima del primo raggio di sole del mattino seguente. |
Post n°9 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Diletta830
La notte delle fate detta Notte di San Giovanni cade tra il 23 ed il 24 giugno e corrisponde ai giorni del solstizio estivo. In questa specialissima e magica notte, per particolari influenze incantate tutte le piante sono esposte a straordinari influssi astrali che ne amplificano infinitamente i poteri. Solo le piante esposte alla rugiada di questa notte possono essere chiamate "erbe delle fate" e tutta la magia è contenuta nella rugiada che le bagna! Una cosa importantissima che non dovrete mai scordare, pena l'annullamento di ogni beneficio ed in alcuni casi anche di un castigo è quella di non dimenticare MAI, prima di raccoglie anche una sola foglia di chiedere il consenso agli spiriti della natura! |
Post n°8 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Diletta830
A questi piccoli esseri luminosi piace molto organizzare delle feste; non resistono alla musica e vanno pazze per i balli. Durante le calde notti estive organizzano meravigliosi giochi nei boschi, al chiaro di luna. Uno dei loro divertimenti preferiti è giocare tra loro con una palla d'oro in mezzo alle radure dei boschi, in cima ad una collina, oppure su un prato liscio e morbido e, su questo, la mattina dopo, si troveranno delle piccole tracce: cerchi perfetti, funghi cresciuti all'improvviso. Il fascino della musica fatata può trascinare l'uomo verso il cerchio, e ridurlo in schiavitù eterna nel loro mondo. Se un essere umano vi entra è obbligato a unirsi alle loro infinite danze e giochi e, anche se può sembrare che durino solo qualche minuto o un'ora o due, in realtà la durata, rapportata al nostro tempo è di sette anni o più. |
Post n°5 pubblicato il 02 Maggio 2007 da Diletta830
Da sempre si narra che le fate possano prendere diverse forme, a seconda del luogo e del momento ma non solo, anche a seconda di chi sta loro innanzi. La materia di cui sono fatte è così sensibile e fluida da poter essere plasmata in qualsiasi forma, anche dal pensiero e dal sentimento umano, quindi esse possono assumere un aspetto o l'altro a seconda del preconcetto di chi le sta pensando; se sono immaginate bellissime ed eteree così esse diventano e, viceversa, se l’idea che si ha del loro essere è paurosa esse diventano terrificanti e spaventose. Nella realtà, esse sono splendide sfere di luce pulsante di vari colori che vanno dal bianco, all'azzurro al violetto con sfumature d’oro e d’argento. Le fate sono emanazioni della forza della natura, ad essa legate, proprio per questo motivo i tipi di fate sono diversi e dipendono dall’elemento da cui traggono origine. A seconda della tipologia avremmo dunque: Fate delle aria, dell’acqua, della terra e del fuoco. |
Post n°4 pubblicato il 02 Maggio 2007 da Diletta830
Alcune di queste isole galleggiano, altre sono sommerse e spuntano in superficie solo di notte, oppure, una volta ogni sette anni. Alcuni marinai passando vicino all'isola di Gresholm, al largo della costa del Galles, hanno scorto i "Verdi Prati dell'Incanto", una terra che si intravede appena sotto la superficie del mare. Una leggenda racconta di una città sommersa in uno dei numerosi laghi del Galles, alcuni hanno visto torri e spalti merlati sotto la superficie dell'acqua e hanno udito rintocchi di campana. Pare che la città si abitata dalle Fate gallesi che regnano sulle acque, bellissime Fanciulle del Lago che a volte possono sposare un mortale. Un tempo, tutti i primi dell'anno, in riva a un lago del Galles, si apriva una porticina su una roccia. Era il passaggio segreto per arrivare a un'isoletta in mezzo al lago. Qui vi era un giardino abitato dalle Fate che, ai visitatori, rivelavano i loro meravigliosi segreti e li invitavano a rimanere, guai però ad asportare qualsiasi cosa dall'isola. Un giorno un ospite del giardino magico si mise in tasca un fiore che gli era stato offerto. Ma appena l'uomo appoggiò di nuovo piede nella terra "sconsacrata" il fiore svanì e lui cadde svenuto. |
Post n°3 pubblicato il 02 Maggio 2007 da Diletta830
Le isole abitate dalle fate non sono, tuttavia, tutte uguali: alcune di esse galleggiano sull'acqua, altre sono nascoste sotto la superficie; altre ancora compaiono una volta soltanto ogni sette anni. L’isola più magica di tutte è, senza dubbio, quella di Avalon. In questi magici luoghi tutto è felicità, pace e abbondanza. Non esistono malattie ne vecchiaia, non vi è la necessità di lavorare perché tutto cresce in abbondanza e gli alberi sono sempre carichi di frutti. |
Post n°2 pubblicato il 02 Maggio 2007 da Diletta830
I regni fatati difficilmente appaiono ma soprattutto sono in pochi coloro che hanno il privilegio di vedere l'incantesimo delle fate... Durante certe particolari notti, quando la luna piena illumina il crepuscolo con una luce opalescente e dorata è più facile scorgere il mondo delle Fate; se si osserva con attenzione, lasciandosi trasportare dalle dolci sensazioni che solo la natura sa donare, è possibile vedere nel buio della notte risplendere miriadi di luci scintillanti. Non abbiate timore: sono le fate che danzano alla luna. ...o dolce e soave luna cullami tra le stelle argentee e nel brillar di esse avvolgimi nel tuo mistero d'immenso! |
Post n°1 pubblicato il 02 Maggio 2007 da Diletta830
Esistono luoghi avvolti da un misterioso alone di magia, non visibili al normale sguardo dell'uomo, celati tra le acque trasparenti di fonti e di sorgenti o tra il vento impetuoso e sottile che fruga tra le foglie dei boschi. Dissimulati con la linea dell'orizzonte o mascherati sotto i nostri piedi, tra le fronde di un maestoso albero o tra l'acqua cristallina di una piccola cascata montana. Spazi dove le cose invisibili si svelano all'improvviso, dove il tempo è infinitamente possibile, dove non esistono limiti alla meraviglia e allo stupore. Universi che esistono al di là dei nostri normali sensi, oltre il tutto... Sono i luoghi dell'incanto e dell'ispirazione, i mondi fantastici dove ancora vivono le fate... ed ora, se vuoi l'incantesimo fatato... |
INFO
VIVO PER LEI...
Vivo per lei da quando sai
la prima volta l’ho incontrata,
non mi ricordo come ma
mi è entrata dentro e c’è restata.
Vivo per lei perchè mi fa
vibrare forte l’anima,
vivo per lei e non è un peso.
Vivo per lei anch’io lo sai
e tu non esserne geloso,
lei è di tutti quelli che
hanno un bisogno sempre acceso,
come uno stereo in camera,
di chi è da solo e adesso sa,
che è anche per lui, per questo
io vivo per lei.
È una musa che ci invita
a sfiorarla con le dita,
attraverso un pianoforte
la morte è lontana,
io vivo per lei.
Vivo per lei che spesso sa
essere dolce e sensuale
a volte picchia in testa ma
è un puguo che non fa mai male.
Vivo per lei lo so mi fa
girare di città in città,
soffrire un po’ma almeno io vivo.
È un dolore quando parte.
Vivo per lei dentro gli hotels.
Con piacere estremo cresce.
Vivo per lei nel vortice.
Attraverso la mia voce
si espande e amore produce.
Vivo per lei nient’altro ho
e quanti altri incontrerò
che come me hanno scritto in viso:
io vivo per lei.
Io vivo per lei
sopra un palco o contro ad un muro…
Vivo per lei al limite.
…anche in un domani duro.
Vivo per lei al margine.
Ogni giorno
una conquista,
la protagonista
sarà sempre lei.
Vivo per lei perchè oramai
io non ho altra via d’uscita,
perchè la musica lo sai
davvero non l’ho mai tradita.
Vivo per lei perchè mi da
pause e note in libertà.
Ci fosse un’altra vita la vivo,
la vivo per lei.
Vivo per lei la musica.
Io vivo per lei.
Vivo per lei è unica.
Io vivo per lei.
Inviato da: molinaro
il 12/06/2008 alle 17:02
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:10
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 23:08
Inviato da: patriziapiemme
il 09/10/2007 alle 22:54
Inviato da: Baby_Fatina
il 27/05/2007 alle 15:38