Mongolia Infinita

l'arrivo ad UB - parte seconda


e vi dicevo.La mattina che siamo arrivati ad UB il sole era splendido ed il solo fatto di esser sull'auto diretta in città ci ha fatto scordare subito la pesantezza delle ore di viaggio e il traffico che ci attorniava bloccandoci a morsa in strade che sembravano non portarci mai a destinazione...riconosco il vialone dei treni.mi ritrovo a sorridere quando si raggiunge la stazione nei pressi della quale si trova ad un angolo un crocchio di persone armate di bidoni pieni di latte... ricordo bene che anche nel 2008 mi aveva colpito quel punto così particolare dove le persone brulicavano come formichine presso un formicaio.Arriviamo a destinazione. Mi ritrovo tra i palazzi sovietici alti e tapezzati di piastrelline rosa e bianche. Mi pare quasi di non esser mai stata via... sembra impossibile che siano passati già tre anni!i vialetti che si intrecciano tra i palazzi sono in terra battuta ed a tratti asfaltati e su di essi si aprono enormi pozzangheroni che rendono "la passeggiata" con i valigioni un pochino tortuosa...Alfredo ci viene incontro e fa strada.Saliamo nel suo appartamento e ci offre un caffè. Svuotio lo zaino dei "beni" portati per lui: le peschenoci che avevo messo sottovuoto si sono salvate, sebbene il sottovuoto sia saltato. Il grana, il caffè, le spezie, i walkie talkie, lo zola... e mi piange il cuore pensando che a casa son rimasti l'altro zola, le due caciotte, la polenta... accidenti avevo preparato così tante cose da portare che ho dovuto tagliare di brutto per non superare il peso al check in. Peccato.Si chiama l'Annina che ci invita subito a pranzo. Ok! ci siamo!Chiusa la telefonata passiamo in appartamento dove passeremo i giorni antecedenti al tour. Niente da dire, posto stupendo. Ci staremo da Dio! :)Giusto una rinfrescata, sistemiamo i letti, svuotiamo i sacchi e via. Si parte.Armate di macchina fotografica e mappetta cominciamo a passeggiare sulla parallela di Peace Avenue verso il centro. L'appuntamento è per l'una alle poste centrali :) Ottimo direi, così compro le cartoline e le spedisco in modo che possano arrivare prima che rientri in Italia :)La città non è cambiata molto.Una delle cose che però mi colpisce subito è il fatto che le strade si siano riempite di SUV e di Hammer... o meglio. Ovviamente essendo in una capitale c'è un po' di tutto, ma devo ammettere che balza all'occhio quanti Jeepponi scorrazzano per le stradine spesso rimanendo incastrati nel traffico...Da un lato è comprensibile. L'uso di questi mezzi è sicuramente più giustificato qui che in una città come Milano. In mongolia in effetti le strade asfaltate sono poche (anche se rispetto al 2008 ne ho viste parecchie di più, durante il nostro tour verso nord) e date le condizioni climatiche un mezzo "potente" di certo è più comodo e riesce a permettere di coprire grandi distanze e tratti di tracks che risulterebbero decisamente complicati per un'utilitaria.Un'altra cosa che mi ha colpito son stati i distributori. A parte il fatto che avendo la commessa di scattar foto alle pompe di benzina ho avuto modo di focalizzare l'attenzione su un dettaglio che altrimenti sarebbe rimasto trascurato... molti benzinai erano DESERTI e pochi altri erano INVASI da auto in coda per far benzina.Più tardi son venuta a conoscenza del fatto che la Russia, sentendosi negare il consenso ad ampliare il numero dei propri distributori sul territorio Mongolo, ha pensato bene di A) negare la fornitura e B) far di conseguenza aumentare a picco il costo dell'oro nero.Se si pensa al territorio Mongolo, quasi completamente disabitato e con centri abitati molto distanti l'uno dall'altro, pare ben chiaro che il disagio causato da questa "piccola ripicca" è notevole.In effetti la cosa fortunatamente non ha inciso sul nostro tour, se non a livello finanziaro. Ovunque ci siam fermati per fare benzina abbiamo trovato di che rifornirci anche se tutto sommato il costo era decisamente alto se si pensa al tenore di vita che può avere un mongolo... upsydaisy...il lavoro chiama... a dopo! nella foto: tutti dal benza!