Una volta c'era la possibilità di racchiudere i pensieri e le parole in una sorta di scatola virtuale di nome blog, in cui null'altro ti veniva chiesto, se non di scrivere ciò che ti passava per la testa.Bene, non è più così.Intendevi mica confidarti con il tuo diario nel 2014, quasi 2015?Oggigiorno devi appartenere ad una certa categoria, ad un gruppo di persone che canticchiano all'unisono di questa situazione qui o di quel posto là, che si entusiasmano nel tirare a squarciagola bestemmie contro i politici ed elogi all'innocenza dei Marò, o che per distinguersi preferiscono discutere dell'estinzione vera o presunta della musica Punk di Thatcheriana memoria. Le Agorà del web hanno preso le sembianze di luridi bordelli di periferia, posti marci dentro, che per stare in pace con la propria coscienza si intitolano "Peace and love", con la speranza di essere assolti dal Padre Eterno. Ma siamo tutti peccatori. Se veramente vogliamo migliorare questo mondo, non si deve partecipare ai banchetti del sapere. Nossignore. Si finirebbe solo col dar credito ai misfatti che i potenti balordi hanno sentenziato a tavolino. Parliamo, parliamo. Loro agiscono e guadagnano. Ricominciamo piuttosto da noi stessi. Da ciò che siamo, dai nostri errori, dalle nostre mancanze. Mettiamo nero su bianco, e assorbiamo la nostra essenza. Prendiamo di petto le situazioni difficili e affrontiamole uno per volta. Sensibilizziamoci con la poesia dei sommi passati; piangiamo dinanzi a Michelangelo e Chopin. È dal singolo che si forma la società. Le discussioni sono una conseguenza delle nostre azioni. Probabilmente non siamo ancora pronti per fare un passo del genere. E allora facciamone due indietro. Mio Dio, non mi pento e non mi dolgo delle critiche rivolte alla malvagia consumistica società contemporanea, ma forse c'è ancora un briciolo di speranza. È pur sempre l'ultima a morire. Shade
Un po' di romanticismo
Una volta c'era la possibilità di racchiudere i pensieri e le parole in una sorta di scatola virtuale di nome blog, in cui null'altro ti veniva chiesto, se non di scrivere ciò che ti passava per la testa.Bene, non è più così.Intendevi mica confidarti con il tuo diario nel 2014, quasi 2015?Oggigiorno devi appartenere ad una certa categoria, ad un gruppo di persone che canticchiano all'unisono di questa situazione qui o di quel posto là, che si entusiasmano nel tirare a squarciagola bestemmie contro i politici ed elogi all'innocenza dei Marò, o che per distinguersi preferiscono discutere dell'estinzione vera o presunta della musica Punk di Thatcheriana memoria. Le Agorà del web hanno preso le sembianze di luridi bordelli di periferia, posti marci dentro, che per stare in pace con la propria coscienza si intitolano "Peace and love", con la speranza di essere assolti dal Padre Eterno. Ma siamo tutti peccatori. Se veramente vogliamo migliorare questo mondo, non si deve partecipare ai banchetti del sapere. Nossignore. Si finirebbe solo col dar credito ai misfatti che i potenti balordi hanno sentenziato a tavolino. Parliamo, parliamo. Loro agiscono e guadagnano. Ricominciamo piuttosto da noi stessi. Da ciò che siamo, dai nostri errori, dalle nostre mancanze. Mettiamo nero su bianco, e assorbiamo la nostra essenza. Prendiamo di petto le situazioni difficili e affrontiamole uno per volta. Sensibilizziamoci con la poesia dei sommi passati; piangiamo dinanzi a Michelangelo e Chopin. È dal singolo che si forma la società. Le discussioni sono una conseguenza delle nostre azioni. Probabilmente non siamo ancora pronti per fare un passo del genere. E allora facciamone due indietro. Mio Dio, non mi pento e non mi dolgo delle critiche rivolte alla malvagia consumistica società contemporanea, ma forse c'è ancora un briciolo di speranza. È pur sempre l'ultima a morire. Shade