I sogni...

Post N° 21


21.Scese dalla macchina sbattendo d'impulso lo sportello, senza pensare eppure lucida nei movimenti rabbiosi e nervosi. Vide scivolare qualcosa, ma le sembrò un'ombra che aveva il solo scopo di fermarla. Non lo fece. Attraversò la strada e si diresse verso il suo cancello. In un silenzio irreale, seguita dal suo sgaurdo incerto, un misto tra rabbia e amore, quello che ti porta ad aspettare, comunque, che lei entri nel cancello di casa sua e sia al sicuro. Si guardarono per un momento. Si dissero qualcosa con quegli occhi increduli della loro prima discussione. Poi, lui ingranò la marcia e si perse nel silenzio della notte. Lei chiuse il cancello e sentì il rumore della sua macchina allontanarsi, fino a scomparire... confondendosi con il rumore delle onde.Quella fu la loro prima avaria in un mare tranquillo.Lei si spogliò. E sentì crescere dentro di sè quell'affanno tipico di un attacco di panico imminente e incontrollabile. Dovette trattenersi per non urlare, spaventando di angoscia chi dormiva.DOvette trattenersi dal prendere tutto quello che sarebbe stato necessario a dormire a lungo... forse per sempre.No. I fantasmi del passato non sempre hanno il permesso di tornare. E lei, nel suo cuore, sapeva che avrebbe fatto in modo di chiuderli nell'anfratto più buio di sè stessa. Non voleva regalarsi altro dolore. Se fosse finita quella sera, era sicura, non avrebbe cercato altro amore in altri occhi. La Vita, in fondo, era così scarsa di fantasia. Quella fu la loro prima avaria in un mare tranquillo.