I sogni...

Post N° 22


22.Entrò in quella casa, umida e fredda. Il tempo si era fermato lì, su quel pavimento e su quelle pareti spoglie. E la polvere che donava al tutto un aspetto di vissuto, poi lasciato... come una eco che si lancia e poi si perde. Dalle tende logore appese alle finestre, solo pochi raggi che illuminavano le danze euforiche di vortici di polvere. E quei raggi schiantarsi, con violenza, sul pavimento... come su un palcoscenico, appena dopo uno spettacolo.
Alcuni libri posati su mobili dall'apparenza di fantasmi, coperti di lenzuola anch'esse logore. Libri dalle copertine sbiadite, dalle pagine ingiallite, dalle dediche antiche.Ne prese uno. Il primo. Passò la mano sulla copertina grigia di polvere. Un solo gesto gli restituì i colori. Un libro di poesie. E una dedica: "Per te... il mio sorriso!"E sotto la data.Pensò a quella calligrafia e la unì al sorriso. Nacque una magia. Quella del ricordo. Lo posò delicatamente sul giaciglio dal quale lo aveva preso, con la delicatezza del timore di distruggere qualcosa di molto antico e fragile. Con la paura di aver profanato la tranquillità di lunghi anni. Si voltò verso la finestra. Quella dalla quale osservava spesso il giardino, da bambina. Si avvicinò. Scostò la tenda pesante e stanca e aprì un'anta cigolante. Una sorta di lamento che restituì il suono a quella casa silenziosa. Un verde abbandonato fece capolino ai suoi occhi. Una palma nana troneggiava nel mezzo del giardino. Nel lungo abbandono di quegli anni, aveva dato alla luce tante altre palme che l'avevano quasi sommersa, nascondendola. Ora, insieme, avevano l'aspetto di un goffo cespuglio sanza forma. Ornato di bacche. Alla base, alcune pietre davano la forma circolare all'aiuola che le faceva da cornice. Erano verdi di muschio. Quello stesso muschio che staccava quando doveva preparare il presepe con il suo zio preferito.Tutto intorno era un fitto gareggiare di alberi che incrociavano i propri rami come tante braccia, quasi formando un lungo abbraccio legnoso. Mentre le loro aiuole erano tanti letti di fiori... quegli stessi fiori che raccoglieva spesso per sua nonna. Ricordava le fresie bianche e rosse che in primavera fiorivano per ricordarle che stava per giungere il suo compleanno... e le timide mammole che, tra le larghe foglie delle loro piante, spuntavano piccole come tanti puntini viola.E il profumo. Un sospiro di benessere...(to be continued...)