I, M son's

Dedicato a chi,sottoscritto compreso,ne ha fumate di c...e per anni


 
Spesso i malati di sclerosi multipla necessitano di un trattamento sintomatico relativamente a sindromi dolorose a patogenesi complessa.Tra i numerosi farmaci sperimentati per il trattamento sintomatico dei disturbi associati alla sclerosi multipla vi sono i derivati della Cannabis sativa, o i cannabinoidi, per i quali da tempo si ipotizza un ruolo nell’alleviare il dolore di origine centrale e quello da spasticità muscolare.La Cannabis sativa viene utilizzata da millenni come terapia per svariate malattie e sintomi: dall’isteria, alla nausea, al glaucoma e, fin dall’inizio del XX secolo, è stata impiegata in Europa e in USA come sedativo e antidolorifico. Tuttavia, nei successivi decenni la disponibilità di nuove molecole di analgesici ne ha progressivamente ridotto l’uso, mentre il diffusissimo abuso a scopo voluttuario ha spinto i governi a dichiararne l’illegalità, ponendola tra le sostanze stupefacenti e psicotrope.Fumare la Cannabis sativa ( hashish, marijuana ) ed i suoi derivati produce un immediato effetto euforizzante, caratterizzato da senso di benessere e di amplificazione percettiva e sensoriale, logorrea, attacchi di riso, distorsione nella percezione temporale.Casistiche americane mostrano che il 32%-46% della popolazione generale ha provato almeno una volta la marijuana, con un consumo prevalente nella fascia di età compresa tra i 18 e i 25 anni e un netto declino dopo i 34 anni. Circa il 10% dei consumatori di Cannabis sativa tende a sviluppare una dipendenza.Negli utilizzatori abituali di Cannabis sativa, la sospensione provoca una sindrome da astinenza lieve se confrontata ai sintomi causati dalla sospensione di alcol o eroina, che si manifesta soprattutto con irrequietezza, irritabilità, lieve agitazione, insonnia, nausea e crampi muscolari. Inoltre, sembra che il consumo di Cannabis sativa possa aumentare il rischio di sviluppare sindromi psicotiche croniche, quali schizofrenia o depressione, con un effetto dose-risposta.Le ipotesi su un possibile ruolo terapeutico dei derivati della Cannabis sativa provengono, oltre che da riscontri aneddotici, da sperimentazioni su animali che hanno mostrato un effetto analgesico legato all’azione modulatoria sui meccanismi nocicettivi.Gli effetti dei cannabinoidi sono legati all’azione su due tipi di recettori: CB1, presenti a livello del SNC ( ippocampo, corteccia cerebrale, area olfattiva, gangli della base, cervelletto e midollo spinale ) e CB2, strettamente correlati alle cellule del sistema immunitario, in particolare, macrofagi.Sugli stessi recettori agiscono anche i cannabinoidi endogeni ( anandamide, 2-arachidonilglicerolo, palmitoiletanolamide ), il cui ruolo non è del tutto chiaro, anche se le prove disponibili suggeriscono un coinvolgimento nell’elaborazione degli stimoli dolorifici, nei processi cognitivi, nella regolazione dell’attività locomotoria e in alcune funzioni autonomiche ( appetito, vomito, motilità intestinale, broncodilatazione, tono uterino, pressione intraoculare ), oltre che nei processi infiammatori e nella modulazione dell’attività immunitaria.I derivati della Cannabis sativa possono essere distinti in cannabinoidi naturali e di sintesi. I cannabinoidi naturali vengono prodotti dalle ghiandole epidermiche della Cannabis sativa, situate a livello di diversi organi vegetali ( foglie, stelo e brattea ).Le principali sostanze psicoattive naturali derivate dalla Cannabis sativa sono il delta-9 Tetraidrocannabinolo ( THC ), il Cannabidiolo ( CBD ) ed il Cannabinolo.Il THC e il CBD in associazione sono commercializzati per il trattamento del dolore nei pazienti affetti da cancro e da sclerosi multipla sotto forma di spray buccali, in quanto l’assorbimento per via orale di tali sostanze è molto scarso a causa di un importante effetto di primo passaggio epatico. La conduzione di studi sui cannabinoidi è problematica soprattutto a causa delle restrizioni regolatorie e legali vigenti su queste sostanze, imposte dalla quasi totalità dei governi che arbitrariamente assoggetta l'uso di questa sostanza naturale all'uso di droghe cosidette pesanti, facendone una bandiera densa di ipocrisia ed alimentando così l'opinione pubblica con falsi miti e talvolta creando voluta disinformazione al problema! N.B.: liberamente tratto da ENCICLOPEDIA MEDICA (disponibile in rete in libera consultazione)