Inviaggioverso l'UNO

IL TESCHIO MITCHELL-HEDGES


Nel 1927 a LUBAANTUN "Luogo delle pietre preziose", sito Maya nel Belize Meridionale, una ragazzina, Anna, accompagna il padre adottivo F.A.Mitchell-Hedges, archeologo ed esploratore. Quel viaggio le cambia la vita: alla base del muro di un edificio fatiscente, vede spuntare qualcosa che riflette la luce in modo splendido, un teschio di cristallo. Tre mesi dopo, a circa 8 metri di distanza, il gruppo ritrova una mandibola che si incastra perfettamente con il teschio. Il teschio ha dimensioni perfettamente naturali: è alto poco più di 17 centimetri, è largo altrettanto, è profondo 21. A parte il peso che è di 5 kg, rispecchia le misure di un cranio umano, dentatura compresa. I suoi occhi sono dei prismi: la leggenda vuole che scrutandoli si riesca a leggere il futuro.Questo teschio da sempre suscita reazioni contrastanti in chi lo osserva: alcuni ne sono affascinati, altri turbati; c'è chi giura di averlo visto muoversi, chi che emani profumi. Anna prova una tale fascinazione per il teschio e per i riflessi di luce che esso emana dagli occhi che non se ne separerà per tutta la vita; il padre invece, non ne sopporta la presenza, ne viene sopraffatto e sconvolto al punto tale da assumere comportamenti ai limiti della nevrosi, provando per lui un sentimento di amore/odio.
E torna la domanda che ci siamo già posti: suggestione o reale potere? (R.Giacobbo-2012 la fine del mondo?-)