My Ghost In The Fog

La metrò...


La luce al neon dà qualche segno di vita, entrambi alziamo lo sguardo sperando che si accenda del tutto, ma dopo qualche scintilla tutto ritorna come prima. Siamo alla penombra di ciò che sfreccia fuori, tunnel dopo tunnel con piccole lanterne...ed è con questa che intravedo i segni neri della sua matita per occhi, il rossetto scuro che gli definisce le labbra alquanto carnose...mi viene voglia di baciarle, sono così desiderabili, così...sento il calore nel mio ventre, brucia, si diffonde, mentre lui mi osserva e sta zitto, il mio inglese non è perfetto, dunque non apro bocca neanche io...La metro si ferma, una voce registrata: Kengsinton...è la mia fermata, stacco lo sguardo da lui, faccio qualche passo, sento la sua mano scivolare e poi stringermi il polso:"Di dove sei?""King Hotel, chiedi di D***."Non gli lascio altro, solo, forse, il ricordo di un vestito bianco, un lembo di pelle scoperta, la voce...la mia voce è chiara, alta, il contrario di quella dell'uomo che ho incontrato sulla metro nella notte scura fredda...