Quando sono ubriaca faccio di tutto e nessuno mi ferma. Sono abbacinata dall’alcool, mi piace talmente tanto bere ed essere così giustificata di tutte le mie azioni!Mi accorgo di essere entrata nella stanza sbagliata, ma il mio è solo un attimo di ritorno alla ragione, dopodiché tutto riprende a girare e allora stendo un velo sul mondo, un velo grigio… La mano che stringo non è di Irene, come mi accorgo quando intravedo nell’oscurità una figura ancora più minuscola di lei e non scorgo alcun bagliore biondo. E’ sua sorella, puzza di vodka pura, ma ormai ho la mente in panne, perché la sola immagine di Airin nella mia stanza mi ha fatto arrivare il sangue in un solo punto e non ragiono più…la afferro per bene e la butto nel mio letto.Mi tolgo la maglia e i pantaloni della tuta che uso come pigiama e in un solo movimento infilo il mio membro tra le sue cosce scoperte (ma questa qua gira senza mutande?).Un mugolio sommesso mi raggiunge l’orecchio e questo mi dà la carica, mi sprona a continuare, sebbene una parte dentro di me mi dice che è un errore, che sto sbagliando e che non è questo che voglio…la volto e la prendo da dietro, vengo in un attimo sentendo i suoi muscoli contrarsi e rilasciarsi…La stanchezza per il piacere improvviso non mi permette di vedere che la luce è stata accesa e Irene è alla porta che congiunge le nostre camere e mi guarda mentre sono dentro sua sorella, il viso contratto per il disgusto e tante lacrime che scendono dalle sue guance. La prima cosa che noto infatti sono le macchie sulla moquette, poi risalgo dai piedi nudi fino a delle gambe coperte dal pigiama, fino al suo volto.Ilaria ride ed è un sottofondo grottesco alla scena.
Sex and shock(ezze di Dani)
Quando sono ubriaca faccio di tutto e nessuno mi ferma. Sono abbacinata dall’alcool, mi piace talmente tanto bere ed essere così giustificata di tutte le mie azioni!Mi accorgo di essere entrata nella stanza sbagliata, ma il mio è solo un attimo di ritorno alla ragione, dopodiché tutto riprende a girare e allora stendo un velo sul mondo, un velo grigio… La mano che stringo non è di Irene, come mi accorgo quando intravedo nell’oscurità una figura ancora più minuscola di lei e non scorgo alcun bagliore biondo. E’ sua sorella, puzza di vodka pura, ma ormai ho la mente in panne, perché la sola immagine di Airin nella mia stanza mi ha fatto arrivare il sangue in un solo punto e non ragiono più…la afferro per bene e la butto nel mio letto.Mi tolgo la maglia e i pantaloni della tuta che uso come pigiama e in un solo movimento infilo il mio membro tra le sue cosce scoperte (ma questa qua gira senza mutande?).Un mugolio sommesso mi raggiunge l’orecchio e questo mi dà la carica, mi sprona a continuare, sebbene una parte dentro di me mi dice che è un errore, che sto sbagliando e che non è questo che voglio…la volto e la prendo da dietro, vengo in un attimo sentendo i suoi muscoli contrarsi e rilasciarsi…La stanchezza per il piacere improvviso non mi permette di vedere che la luce è stata accesa e Irene è alla porta che congiunge le nostre camere e mi guarda mentre sono dentro sua sorella, il viso contratto per il disgusto e tante lacrime che scendono dalle sue guance. La prima cosa che noto infatti sono le macchie sulla moquette, poi risalgo dai piedi nudi fino a delle gambe coperte dal pigiama, fino al suo volto.Ilaria ride ed è un sottofondo grottesco alla scena.