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Riccardo

Nec sine te

 

 

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Publio Ovidio Nasone

Post n°488 pubblicato il 26 Agosto 2015 da riccardo20_04

Lottano tra loro e tirano il mio debole cuore in opposte direzioni

l’amore e l’odio ma (penso) vince l’amore.

Ti odierò se potro; altrimenti, ti amerò controvoglia:

anche il toro non ama il giogo che porta, eppure porta il giogo che che odia.

Fuggo dalla tua infedeltà, ma mi riporta indietro la tua bellezza;

detesto la tua condotta colpevole,ma amo il tuo corpo.

Così non riesco a vivere nè con te nè senza di te,

e mi sembra di non sapere che cosa voglio davvero.

  Vorrei che tu fossi meno bella o meno impudica: 

una bellezza così incantevole non si accorda con costumi corrotti. 

Le tue azioni meritano l'odio, il tuo bel viso induce all'amore: 

o me infelice, esso è più potente delle tue colpe!

Rispàrmiami, te ne prego, per i diritti del letto che ci unisce, 

in nome di tutti gli dèi, che spesso si lasciano ingannare da te, 

in nome della tua bellezza, che per me ha potere divino, 

in nome dei tuoi occhi, che hanno conquistato i miei!

Comunque ti comporterai, sarai sempre mia; tu scegli soltanto 

se vuoi che io ti ami perché anch'io lo desidero, oppure perché vi sono costretto!

Piuttosto alzerei le vele e mi affiderei al soffio dei venti 

e vorrei una donna che, s'io non volessi, mi costringesse ad amarla.

Publio Ovidio Nasone, più semplicemente Ovidio (in latino: Publius Ovidius Naso; fu un celebre poeta romano tra i maggiori elegiaci. L'elegia latina è una distinta forma della poesia lirica della letteratura in lingua latina.

Il carattere dell'elegia latina è generalmente interpretata come un canto di lamento (Ovidio la definisce elegiae flebile carmen in Heroides XV, 7)


Gli "Amores", in 3 libri (una I ed. era però in 5 libri), furono composti tra il 23 e il 14 a.C., Ovidio ne iniziò la composizione, dunque, intorno ai vent'anni.

Sono elegie che si strutturano in una sorta di romanzo amoroso, nel quale è cantata una donna, Corinna. Ma Corinna è uno pseudonimo (è il nome di una poetessa greca) forse di un personaggio puramente letterario, certamente lontanissimo dalle donne intensamente vagheggiate dagli altri poeti d'amore latini, e più verosimilmente vero e proprio filtro o simbolo delle galanterie amorose di Ovidio, in una Roma splendida, smaliziata e gaudente.

 

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Commenti al Post:
diletta.de
diletta.de il 27/08/15 alle 23:37 via WEB
Grazie per avermi fatto conoscere questo scritto:-) Molto BELLo. kissS
 
 
riccardo20_04
riccardo20_04 il 30/08/15 alle 20:44 via WEB
Grazie a te, buona serata.
 
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