Pensieri...

25 anni di paura


Nei nostri peggiori sogni può capitare di ritrovarsi in luoghi sperduti, dove niente e nessuno riescono a farci sentire quantomeno un pochino a casa. Posti in cui nessuno riesce a capirci e qualsiasi tipo di comunicazione risulterebbe vana. Immaginate questo temibile sogno diventare cruda realtà. Ebbene tutto ciò è successo ad una donna malese, Jaeyaena Beurraheng, di 51 anni. Tanti ne aveva quando, volendo fare una gita di piacere, prese un autobus convinta che fosse diretto a Narathinwat, in una delle tre provincie mussulmane del sud dell Thailandia, dove l'idioma usato è proprio il malese. Tragico errore: Il bus in realtà era diretto a Chiang Mai, ridente cittadina a 1300 chilometri a nord di Bangkok. Accortasi dell'errore non è più riuscita a tornare indietro. La donna è stata risucchiata in un vortice di terrore causato dall'impossibilità di comunicazione dettato dal fatto che non conosceva neanche una sillaba di thailandese. Così si è ritrovata a vivere in quel luogo a lei ostile per almeno cinque anni, quando poi è stata arrestata in quanto ritenuta un'immigrata clandestina. Non riuscendo a spiegare come mai si trovasse in quel luogo la polizia la ha rinchiusa in un centro di accoglienza dove è rimasta fino ad oggi. La sfortunata malese si è rinchiusa in un tenace silenzio, sapendo di non essere capita, durato circa vent'anni ed interrotto ogni tanto solo dalla pronuncia del monosillabo "mon" , cosa che le è valsa l'appellativo di "signora Mon" all'interno del centro. Probabilmente avrebbe terminato la sua vita all'interno di quel centro nell'incompresione generale se la sorte non le avesse voluto donare una possibilità. Infatti, per puro caso, tre studenti venuti dalla sua provincia hanno iniziato a conquistare la fiducia della sventurata, che fino al momento veniva considerata muta. Sentendo l'idioma tanto familiare la donna è riuscita, con non poche difficoltà, visto l'inutilizzo della sua lingua per appunto venti anni, a raccontare la sua storia. E' stata la svolta decisiva. Uno dei ragazzi ha fatto delle ricerche ed è riuscito a rintracciare il figlio più giovane della donna, Manu, che ora ha 35 anni. Vista la foto della creduta definitivamente scomparsa madre il giovane Manu non ha esitato un attimo. Seppur erano ormai 25 anni che non vedeva più il volto della sua mamma, con un tremito al cuore, l'ha riconosciuta. Ora la famiglia è di nuovo riunita ma la storia ha davvero dell'incredibile. Ci si chiede come sia possibile, nell'epoca della "comunicazione", potersi trovare in situazioni come quelle appena descritte. Controsensi del nuovo mondo in cui ritrovarsi soli è facile come bere un bicchiere d'acqua. Certo è da osservare che la zona in cui è successa la vicenda non è che sia all'avanguardia. Ma credo che seppur con qualche difficoltà si sarebbe potuto aiutare molto prima la donna. L'incompresione è all'origine dei mali, che qualcuno osa dire non vengono tutti per nuocere. Ma in questo caso non ci si può appellare neanche ai più ottimisti detti. _Lieto fine o terribile intermezzo??_