Mr Nice Guy

La salsa, la danza del ventre e la lap dance


L’altro giorno ho realizzato l’incredibile il numero di donne che, ad un certo punto della propria vita, decidono di punto in bianco di iscriversi ad un corso di ballo. Forse perché stanche della propria routine, o magari inseguendo il miraggio di chissà quali traguardi, un giorno si svegliano con la convinzione che loro devono ballare. Perché ballare è una cosa buona, e ballare migliorerà la loro vita. Eppure, sono decisamente dubbioso sui risultati. E dico proprio decisamente.Chiaramente, fra i corsi di danza la più gettonata è sempre la salsa, ma ultimamente stanno guadagnando posizioni anche il tango, la danza del ventre e, “new entries”, persino la pole dance e la lap dance. Che io mi dico, va bene salsa e tango, ma la lap dance e la pole dance come cavolo gli verranno in mente? Senza contare che a quanto pare il ballo liscio ormai se lo cagano soltanto i romagnoli.Passino la salsa ed il tango. Nel senso che ormai sono un dato di fatto, e si può soltanto constatare l’amara realtà oggettiva. Ormai è accertato, nonché opinione diffusa e ben documentata, che salvo rarissime occasioni i corsi di salsa siano l'ultima spiaggia dei relitti umani. Un mar dei sargassi di fallimenti, rimpolpato dagli scarti di mille relazioni, che si raggrumano in pista al ritmo latino, per poi spiaggiarsi inesorabilmente in relazioni fallimentari. Spinto da una mia ex, che era ballerina di salsa, tempo fa mi ero messo in testa di imparare pure io. Poi, fra una cosa e l'altra, ho rinviato fino all'anno scorso, quando io e mio fratello finalmente ci siamo iscritti  ad un corso di salsa base, tra l’altro in due scuole diverse. Abbiamo fatto la prima lezione di prova, ci siamo telefonati, e abbiamo deciso di non proseguire: i corsisti erano troppo brutti.Ora, che si sappia, né io né mio fratello siamo dei modelli, però siamo dei bei giovanotti, a modo e ben curati. Se c’è una cosa che abbiamo capito, è che dove non può arrivare la bellezza “al naturale”, di sicuro la cura di sé può fare miracoli. Beh, i soggetti che abbiamo visto erano al di là di ogni possibile salvezza, uomini e donne, tutti, nessuno escluso. I pignoli potranno dire che non abbiamo visto un campione significativo o rappresentativo, e qualcuno potrebbe anche sostenere che se una delle mie ex era una ballerina di salsa, proprio tutte da buttare non potevano essere. Sarà. Però quando metà della classe sono balene agonizzanti da far pena a Greenpeace, l’altra metà rospi a prova di qualsiasi principessa, e soprattutto se l’igiene personale è un concetto teorico, le premesse non sono delle migliori. Ma proprio per niente.Posso invece essere quasi indulgente verso la danza del ventre. Per chi non lo sapesse, è una danza che nasce nell’antichità per compiacere qualche sultano ciccione, che aveva più soldi che fisico. In quei casi, molte volte non ce la faceva a dare qualche sana sgroppata fra le lenzuola, quindi si metteva comodo e la bella ballerina faceva tutto il lavoro. Quindi è una danza con un fine abbastanza chiaro, che in sincerità non mi sento per nulla di condannare, anzi, mi trovassi una danzatrice del ventre fra le mani, stapperei una bottiglia. Metti una sera che sono stanco e le chiedo di farmi un balletto, è decisamente la volta che ci ho fatto un affare, per cui la danza del ventre è promossa.Ma la lap dance e la pole dance? Per carità, capisco che c’è la crisi e che in molte abbiamo giustamente pensato di far fruttare le doti che Madre Natura gli ha concesso. Se sei una gran gnocca con poco cervello, allora fai l’accompagnatrice o la spogliarellista e ci campi una ventina d’anni, e mi sembra pure giusto. Quello che non capisco sono le altre, quelle che non vogliono dedicare la propria vita al nobile scopo di togliersi i vestiti a pagamento. Perché? Perché decidono che devono imparare a stringere un palo di ferro fra le gambe, magari mentre stanno a testa in giù? Cos’è, è miracoloso per la cervicale? O magari risolve definitivamente il problema della stitichezza e del colon irritabile?Ma soprattutto, parliamo della praticità della cosa. Non è che un giorno decidi di piantare un bel palo nel mezzo del salotto, solo per fare il balletto agli amici. Senza contare che gli architetti non hanno certo cominciato a disseminare pali d’acciaio nelle camere da letto, per cui anche lì, la vedo difficile. Dubito poi che qualcuna si esibisca sul palo dello Stop solo per passare il tempo. Quindi vai ad imparare una cosa che non ti serve a niente, che non mostrerai mai a nessuno, ed è pure faticosa. E paghi. Roba che ballare il liscio è gratis, lo fanno pure i vecchietti, e te lo insegna il nonno.Ah! Povero Raoul Casadei, che inglorioso destino…