Mr Nice Guy

Tutto quello che credevo di sapere sul sesso


Fino a pochi giorni fa, credevo di saperla lunga, per quanto riguardava le faccende di letto. Non dico che mi consideravo un fenomeno, ma di sicuro, dopo vent’anni di onorata carriera, ero convinto di sapere più o meno come funzionava la questione. I preliminari, cosa, come e quando, e soprattutto, “quanto”. Eppure, l’altro giorno trovo un articolo su Libero, e scopro che tutto quello che credevo di sapere, in realtà è una menzogna.Per carità, non che pensassi di avere chissà quali meriti particolari, per quanto riguarda le prodezze amatorie. Tutto dipendeva da una ricerca approfondita sull’argomento, fatta mentre stavo con una mia ex fidanzata. Visto che non c’era verso di farla contenta nemmeno a martellarla come un fabbro per un’ora, nel tentativo di risolvere la questione ero andato a documentarmi. Un po’ per capire se per caso sbagliavo qualcosa io, un po’ per cercare di risolvere la faccenda in qualche modo, fatto sta che per 6 anni, ho guardato tutti i video porno educativi su cui sono riuscito a mettere le mani. E ho fatto tutti gli esperimenti di questa terra.Come risultato, adesso ho una specie di enciclopedia del sesso nel cervello, e tutte le ragazze che sono venute dopo quella mia ex, hanno dimostrato di apprezzare particolarmente le mie approfondite ricerche sulla materia. Insomma, non dico che potrei mettermi a dare lezioni sull’argomento, ma di sicuro ho scoperto cose di cui il 90% delle persone è completamente all’oscuro. Con dei risultati così soddisfacenti, che ero arrivato ad una serie di convinzioni personali sulla materia.Per usare una metafora calcistica, ero arrivato a convincermi che il riscaldamento pre-partita fosse chiaramente imprescindibile, che il tempo di gioco ottimale fosse di almeno 20 minuti, ma meglio mezz’ora coi supplementari, e che per quanto riguarda i risultati di gioco, il punteggio a fine partita fosse assolutamente fondamentale. Tanto per farmi capire, che a forza di 0 a 1, poi ti cambiano l’allenatore a metà campionato, che l’1 a 1 va bene, ma a farne troppi poi va a finire che ti retrocedono, e che per far veramente contenti i tifosi, bisognasse portare a casa almeno un onesto 4 a 1. Non so se mi spiego.Quello che mi confortava in queste mie convinzioni, probabilmente erano i cori da stadio che sentivo verso fine partita, quando magari sul 3-0 il pubblico tirava fuori gli striscioni e cominciava a lanciare le grida di esultanza. Che facciamo a capirci, è pure difficile pensare che il pubblico non apprezza, quando sei sul 3-0, magari mancano ancora una decina di minuti prima del fischio dell’arbitro, e sugli spalti già stanno cantando l’inno nazionale a pieni polmoni. Roba da svegliare tutto il quartiere.Poi trovo questo articolo sul magazine di Libero, dove viene fuori che tutto il riscaldamento pre-partita in realtà non serve a niente, e quest’altro articolo, sempre sul magazine di Libero, dove cercano di convincermi che in realtà il tempo regolamentare di gioco non sono almeno 20 minuti, o mezz’ora coi supplementari, bensì al massimo 13 minuti. Non solo, che già dopo i 10 minuti, comincia ad essere troppo tempo. E non sto parlando per gli uomini, parlo per le donne.Ora, io non voglio dire che “non è vero”, e nemmeno che “non è sempre così”, perché santamadonna, se ci hanno fatto le statistiche, magari qualche numero sotto mano ce l’avevano pure. Certo però, che scoprire queste cose dopo vent’anni, e soprattutto dopo tutte le ricerche e tutta la pratica che ho fatto, magari ad uno gli vengono pure le insicurezze. Perché dopo averci tanto pensato, io arrivo pure a farmi qualche domanda esistenziale. Sarà mica che in realtà ho sempre sbagliato tutto?Vuoi vedere che i cori da stadio che sentivo sul 3 a 0, in realtà non erano festeggiamenti, ma grida di disperazione perché non mi sbrigavo a tornare in spogliatoio? Che quando arrivava il fischio dell’arbitro alla fine della partita, la faccia del pubblico non esprimeva beatitudine celestiale, bensì sollievo per la liberazione dal tormento? Che non erano lacrime di gioia, ma pianti di sofferenza? Ma soprattutto, che i giocatori avrebbero preferito scendere direttamente in campo, passando subito all’azione, invece di sorbirsi tutto il riscaldamento pre-partita?Per rispondere a queste domande, chiaramente servirebbe un’estesa ricerca sulla materia, accompagnata da innumerevoli sperimentazioni con un gran numero di volontarie. Tuttavia, mi rendo conto di non averne voglia per niente. Un po’ per il colpo che ho subito alle mie convinzioni, un po’ perché non ho più l’animo del ricercatore, alla fine molto semplicemente mi terrò il dubbio. Anche perché ho deciso che la prossima donna con cui farò l’amore, sarà possibilmente quella che mi terrò per il resto della vita. Quindi tanto vale che dopo un paio di partite le chiedo direttamente cosa preferisce, e fine della questione.Capiamoci, un po’ mi dispiacerebbe avere questa specie di biblioteca di pratiche erotiche nel cervello, e non farci più niente per il resto dei miei giorni. Metti che trovo una per cui 10 minuti bastano e avanzano, una che quand’è sull’1 a 0 comincia a guardare l’orologio in attesa del fischio finale, può essere pure che ci resto un po’ male. Non dico che sarebbe come vedere una partita di calcetto fra il Manchester United e il Cologno Monzese, però in fondo mi sembrerebbe uno spreco. Tuttavia alla fine, l’importante è che il pubblico sia soddisfatto. Perchè quando giochi un’amichevole, l’importante è divertirsi.Però continuo a pensare che il 4 a 1 sia sempre un bel punteggio.