Mr Nice Guy

Non è una commedia romantica


 Ogni tanto mi rendo conto dell’incredibile numero di persone che vivono in una nuvoletta rosa, convinte che l’amore vince su tutto, e che in un modo o nell’altro le cose andranno a finire bene. Come se la vita fosse una commedia romantica, dove tutto fa schifo, fino a quando a dieci minuti dalla fine scoppia l’amore, "e tutti vissero felici e contenti". Senza voler alimentare il pessimismo di nessuno, io la vedo diversamente. Secondo me la vita è più simile ad un film drammatico, dove se va di culo ogni tanto c'è il “momento comico” così ti fai una risata, ma tanto poi alla fine muori lo stesso.O meglio, io la vedo così, ma spesso credo di essere il solo a pensarla a questo modo, visto che a guardare su facebook, tutti sono pieni di successo e sprizzano felicità da tutti i pori. Mah. Che per carità, ci sta pure che uno non sbandiera gli affari propri in piazza davanti a tutti. Metti che fra i contatti di facebook hai anche il datore di lavoro, oppure la sorella dell’amico del cugino del compagno di banco delle elementari, un po’ di riservatezza è obbligatoria, mica dico di no. Però magari il dubbio mi viene.Mi viene il dubbio, anche se quando penso alle faccende di cuore, mi rendo conto di essere molto più fortunato di altri. Certo, ho vissuto la fine della mia ultima relazione come una separazione a tutti gli effetti, ma alla fine sono semplicemente tornato single. Magari non penso di essere l’uomo più fortunato del mondo, perché se ti immagini la felicità come la famiglia del mulino bianco, alla fine ti accorgi che tutta questa fortuna non ce l’hai avuta, però quello che sta fuori, è tutto intero. Ho semplicemente terminato un’altra relazione, e sono nuovamente single.Rispetto a tanti altri, invece, mi sento una persona veramente fortunata. Non giriamoci tanto intorno, il fatto è che ho visto più matrimoni sfasciati io, ad un’età relativamente giovane, di quanti ne abbiano visti i miei genitori in tutta una vita. Di coppie sposate che funzionano, ne conosco giusto due o tre, ed anche se ogni tanto penso che forse non mi so scegliere le amicizie, praticamente tutte le coppie sposate che mi stanno intorno, alla fine hanno fatto un fiasco micidiale.Mi capita spesso di sentir dire che una volta le cose si aggiustavano, invece di buttarle via, ma a me sembra una gran cretinata. Un po’ perché una volta le cose erano fatte per durare, e il telefono grigio della SiP, quello col disco, capace che te lo tenevi per trent’anni, mentre adesso un cellulare si guasta in due anni o la terza volta che ti casca per terra, e un po’ perché detta in parole povere, quelli erano altri tempi.Quando penso alla mia generazione, anno in più o anno in meno, mi rendo conto che quello che stiamo affrontando adesso, ancora non è finito sulle pagine dei libri di sociologia o di storia. Non mi riferisco al semplice divorzio, parlo dei divorzi precoci, ad un anno dalle nozze e con un figlio appena nato, di persone che controllano il cellulare di nascosto alla ricerca di tradimenti, di donne che mettono sul lastrico un uomo solo perché la legge gli fornisce gli strumenti e di uomini assolutamente incapaci di portare avanti una relazione sana.Tanti dicono che uomini e donne sono troppo diversi e non riescono più a capirsi, ma non sono così d’accordo. Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, e non è mai stato un problema per nessuno. Secondo me sono le persone in generale, che non sanno più cosa vogliono.  Del resto, di fronte alle infinite alternative sentimentali che ci si trova di fronte, è anche difficile avere le idee chiare. Perché c’è una bella differenza fra cosa si pensa di desiderare, cosa si ritiene giusto volere, cosa si vuole per davvero, e cosa invece ci farebbe felici. Tanto per dirne una, magari uno pensa di volersi sposare ed avere figli, ritiene che comunque la propria realizzazione professionale sia imprescindibile, poi in realtà vorrebbe passare tutta la vita saltando da un letto all’altro senza toccare per terra, quando invece sarebbe felice a fare il contadino, circondato dai nipoti.Chiaramente, ci sono persone che hanno idee assurde sulla vita, come la convinzione di poter avere una carriera stellare, una famiglia perfetta e un partner adorante, senza sacrificare nulla in un senso o nell’altro. Fino a che non si renderanno conto che non si può mettere se stessi al primo posto, ma che per avere qualcosa se ne devono sacrificare tante altre,  i matrimoni continueranno a naufragare. È un segno dei tempi. Però ci sono persone che magari dopo un capitombolo, mentre cercano di rimettere insieme i cocci della loro vita, non riescono a capire cosa desiderare. E allora si imbarcano in situazioni problematiche ed emotivamente disastrose, soffrendo come condannati, convinti che alla fine tutto andrà bene.Intendiamoci, non pretendo di avere la ricetta per la felicità, nemmeno io lo so cosa vorrei per davvero o cosa mi farebbe felice, però un paio di cose le ho capite. La prima, è che se una cosa sembra un problema, di solito è un problema. La seconda, è che se non si può risolvere un problema, quello di sicuro non si risolve da solo, e ignorarlo non è una soluzione. Le cose non si risolvono da sole, casomai peggiorano, e la legge di Murphy è Vangelo.Insomma, la vita non è una commedia romantica, dove tutti i problemi poi si risolvono per magia negli ultimi 5 minuti, la vita è più simile ad un film drammatico. Ci sono quelli che finiscono bene e quelli che finiscono male, ci sono quelli dove si piange un sacco e quelli dove ogni tanto si ride, ma comunque sempre di film drammatici stiamo parlando.A quel punto, se proprio devo guardarmi un film drammatico, preferisco uno che inizia abbastanza bene, dove ogni tanto si ride pure un po’, e che magari non finisce in tragedia. Se mi devo guardare quello che già dai primi 5 minuti è una pioggia di lacrime, io lo so che poi finirà in un disastro, quindi preferisco evitare. Se già all’inizio tira aria di disgrazia, io cambio subito canale.E suggerirei a tutti di fare altrettanto.