Mr Nice Guy

Grazie dei bei ricordi


Il mio cervello è un posto strano, quando si tratta di ricordare le cose. Ne dimentico tantissime, ma la maggior parte di quelle che mi ricordo, le più disparate, è come se le avessi stampate in testa. Magari non mi ricordo cosa ho mangiato, ma se una cosa solletica la mia fantasia, mi si imprime nel cervello e non la dimentico più. Dai metodi tradizionali di fusione dell’acciaio in Giappone alla teoria sul collasso commerciale dell’impero Romano, passando per le applicazioni della schiuma metallica negli impianti ossei, è tutto come se l’avessi letto ieri.Per quanto riguarda gli episodi della mia vita, è il contrario. Non mi ricordo a chi ho detto cosa, come o perchè, e tante volte nemmeno se una cosa l’ho fatta per davvero, o me la sono solo immaginata. La realtà non è un posto particolarmente interessante, preferisco la fantascienza, quindi non ci faccio attenzione. Magari mi ricordo tutte le figure di merda colossali di una vita intera come se fossero successe stamattina, e ancora me ne vergogno, tutte, nessuna esclusa, ma la maggior parte del resto, semplicemente non lo registro. E non ci ripenso.Ci sono però delle occasioni in cui un ricordo particolare, che se ne stava nascosto nel mio cervello sotto strati e strati di polvere, salta fuori senza preavviso. In quel momento, è come se quell’episodio fosse successo un’ora prima. L’altro giorno ero all’autolavaggio, uno di quelli automatici, che metti la macchina sui binari, infili 5 euro, e poi dei grossi spazzoloni rotanti gli danno una ripulita. Finito il ciclo di lavaggio, mi sono accorto che sul tettuccio e sui cerchioni era rimasta incollata della polvere, e ho pensato che ci sarebbe voluta una bella passata di spugna, o meglio ancora, l’idropulitrice. In quel momento, d’improvviso, un ricordo davanti agli occhi.Un sabato sera di luglio, l’anno scorso, ero sul divano con l’Attivista. Un caldo che solo in palude, tutti e due stanchi morti di rientro dalle trasferte, zero voglia di uscire. La domenica pomeriggio l’Attivista sarebbe dovuta ripartire per Brescia, quindi mi dice che l’indomani mattina vuole andare a lavare la macchina, visto che ha dei passeggeri. Pensava di andare in uno di quei lavaggi a mano, quelli con gli aspiratori su un lato e il box con la lancia ad alta pressione sull’altro, che si infila il gettone e si fa tutto da soli.Un caldo infernale, l’idea dell’acqua, e immediatamente il progetto di lavare la sua macchina, nella mia testa si trasforma nel programma della serata: lavare tutte e due le macchine quella sera stessa, giocare con l’acqua e stare al fresco. Mezz’ora dopo mi telefona mio fratello, che probabilmente esasperato dalla Cheerleader (detta anche LaSuaInutileFidanzata di undici anni più giovane) vuole sapere se sono in giro, così magari si aggrega. Gli espongo il programma, e la serata autolavaggio è un successo istantaneo.Alle 23:30 ci troviamo tutti e 4, con 3 macchine, 10 euro di monetine e 1 cannone. Mi ricordo ogni dettaglio di quella serata, compreso il fatto che appena acceso il cannone, passa una pattuglia della polizia. Cannone appena acceso. Ci siamo salvati solo grazie all’abile manovra del Fratello, che dopo aver lavorato 3 anni in Olanda, per certe cose è un esperto.È stata una serata così bella, noi quattro, a giocare con l’acqua e fare le pulizie, un divertimento così semplice, fra persone care, che un ricordo del genere te lo porti nel cuore. Pochi euro e alcune ore della nostra vita, passati con quelle che sarebbero diventate le nostre famiglie, a stare allegri e spensierati. Una di quelle volte in cui pensi con tutta la forza che la vita dovrebbe essere proprio così. Semplice, serena, fra le persone care, a giocare con l’acqua fresca in una calda sera d’estate. Così, per tutta la vita.E invece no, quella serata non si ripeterà mai più. Però, per la prima volta, non ho provato nostalgia. Mi è tornato in mente soltanto il bel ricordo, la piacevolezza di quell’episodio, nei suoi dettagli e nelle sue sfumature. Invece della nostalgia, ho provato un senso di affetto e di gratitudine. Per tutti e quattro, per quel momento e per le belle emozioni. Per essermelo ricordato. Perché quando succede, ti accorgi che i bei ricordi non bastano mai, e ti viene tanta voglia di averne altri. Tanti altri.Tanti ricordi nuovi, da portare tutti nel cuore.