Mr Nice Guy

La sindrome del Cavaliere Bianco


In tutta sincerità, non sono una persona altruista. Nel senso che il massimo piacere della mia vita, di sicuro non consiste nel dedicare il mio tempo e le mie risorse al bene dell’umanità, o molto più semplicemente al bene degli altri. Sono geloso delle mie cose, sono attaccato alle mie abitudini, e l’idea di sacrificarmi per qualcosa o per qualcuno, di sicuro non sta in cima alla lista delle mie priorità. Tuttavia, sono vittima di un bizzarro comportamento, che col tempo ho battezzato “Sindrome del Cavaliere Bianco”.Per dirla in poche parole, nel momento in cui vedo una persona cara in difficoltà, parenti, amici o persone che mi stanno a cuore, mi carico automaticamente dei loro problemi, e faccio di tutto per cercare di risolverli. Non importa se l’ultima cosa che vogliono è il mio aiuto, e nemmeno se per loro, quello che a me sembra un problema, è una cosa assolutamente normalissima. Per me sono in pericolo, e io li devo salvare. Altrimenti mi viene l’agitazione.La cosa che ho fatto più spesso, è sistemare casa di qualcuno. Da studente prima e da trasferito poi, i miei amici sono stati sempre studenti e trasferiti. In entrambi i casi, le soluzioni abitative a cui ricorri per fare economia, sono decisamente di seconda scelta: finestre rotte, porte bloccate, muri scrostati, impianti elettrici che non funzionano ed elettrodomestici difettosi sono all’ordine del giorno. Quando li vedo, la volta successiva arrivo armato di trapano, stucco, pittura, pennelli e attrezzi da lavoro, e sistemo tutto quello che c’è da sistemare.Tutte le volte poi mi dicono che stavano bene lo stesso, ma io non ci posso fare niente. Dopo tanti anni in giro in case diverse, mi sono reso conto che vedere casa mezza in abbandono fa mi stare male, perché la percepisco come poca cura di me e quindi l’anticamera della depressione. Ogni qualvolta vedo una casa che ha qualcosa di malandato, penso che la gente si sta trascurando, mi viene l’agitazione perché mi convinco che stanno per deprimersi, e quindi arrivo a sistemare tutto quello che non funziona. Perché se no, sto male.Una volta sono andato a casa di una mia amica, le ho portato e montato 2 lampadine nuove, riparato il ventilatore, aggiustato la linea del telefono, sistemato il router e le ho addirittura regalato un secchio dell’immondizia con un rotolo di sacchetti. Che lei stava benissimo anche prima, ma quando ho finito di metterle a posto casa, poi stavamo bene tutti e due.Quando la gente ha invece un problema di natura personale, se penso che posso “fare” qualcosa, è sicuro che mi ci metto. Devo. Magari quelli hanno solo bisogno di essere ascoltati, ma dopo aver prestato servizio al Telefono Amico, ho scoperto che “ascoltare” non fa per me. Non è che ascoltare mi risulti difficile, è che io un problema lo devo risolvere, e se sto soltanto ad ascoltarlo, poi mi prende l’agitazione. Quindi, invece che ascoltare o dare suggerimenti e consigli (che già non si dovrebbe, secondo il manuale), io vado fisicamente lì e “faccio” qualcosa.Tanto per dirne un paio, ho fatto un corso con tanto di attestato in massaggio shiatsu, perché il mal di schiena è il problema del nuovo millennio, e visto che la Miss mi soffre d’insonnia, io so già che la cullerò tutte le notti fino a che non si addormenta. Perché se non si addormenta lei, io sono capacissimo di passarmi la notte in bianco. E questa, magari è un po’ una fregatura, ma figuratevi se riesco ad addormentarmi con l’idea che quella se ne resta sveglia mentre io russo come un boscaiolo canadese…Certo, ci sono delle volte in cui a occuparsi troppo degli altri, poi le cose non vanno così bene. Alcune volte la gente non apprezza, spesso se ne approfitta, e in molti casi, semplicemente non capisce. Perché alla fine, come dice mia madre, quando le persone te la prendi troppo a cuore, poi va a finire male. O per usare le parole sue, di una finezza montanara degna delle sue origini Umbre, “prima t’a piji a’ ccore, eppoi t’a piji ar culo”. Quindi ultimamente cerco di trattenermi il più possibile, e intervengo soltanto quando proprio non riesco ad evitarlo.Perché il Cavaliere Bianco, sta sulle palle un po’ a tutti.