Mr Nice Guy

L'apocalisse delle relazioni


Se è vero che la primavera risveglia l’amore, e che l’estate rinforza le coppie, la statistica ci informa che alcuni periodi dell’anno sono più esposti di altri al pericolo dello scaricamento. In testa alla classifica si piazzano Natale e San Valentino. Tuttavia, quando arrivi ad una certa età, intorno a te si scatena l’apocalisse, e in un paio d’anni vedi tutte le relazioni che ti stanno intorno finire miseramente.La natura ha i suoi cicli, e gli esseri umani non ne sono immuni. Quindi come agli animali viene l’estro con l’arrivo della primavera, anche negli uomini e nelle donne si risveglia l’ormone, che era rimasto addormentato durante la stagione fredda. Complici i vestiti che si alleggeriscono e le belle giornate di sole, che fanno sembrare tutto più piacevole dopo il grigio dell’inverno, a partire da maggio cominciano a formarsi le nuove coppiette.Quella che comincia come una frequentazione, di solito trova il suo culmine nell’estate, quando si va al mare, si fanno le gite e le grigliate all’aperto, si sta in compagnia e ci si diverte. Certo, i flirt estivi esistono comunque, ma sono destinati a nascere e a morire nel giro di un paio di settimane. Le storie che sono sbocciate in primavera, crescono rigogliose e con la promessa di portare dei frutti per tutta l’estate.Tuttavia, l’inverno riserva sempre delle sorprese, e con l’arrivo di Natale e di San Valentino, le coppie giovani e vecchie devono affrontare uno scoglio durissimo. Il primo sono le feste in compagnia dei parenti, e il secondo la festa degli innamorati. Nel momento in cui una coppia deve fronteggiare la situazione ufficiale, ossia il riconoscimento pubblico della relazione oppure la sua conferma, chi ha un briciolo di onestà si fa delle domande, e ogni tanto la risposta è che la relazione non ha gli elementi per continuare.Questa cosa, tra l’altro, la posso confermare personalmente. Io per primo ho interrotto delle storie proprio con l’arrivo sia di Natale che di San Valentino.  Perché non puoi guardare in faccia una persona, pensare che non la ami, e poi portartela dai parenti o farci la cenetta romantica alla festa degli innamorati. È una questione di onestà e di integrità morale: mentire spudoratamente a qualcuno, proprio mentre si aspetta le dichiarazioni d’amore, è decisamente inaccettabile.Se però questa regola di primavera-estate e Natale-San Valentino è valida per le coppie normali, c’è un’età ben precisa in cui non importa il momento, la storia finisce ugualmente. Quando mi guardo intorno e vedo le coppie sposate che conosco, mi accorgo che sono fallite quasi tutte. Tutti quelli che si sono sposati quando avevano 28 o 30 anni, dopo 4 o 5 anni di matrimonio erano pronti per l’avvocato divorzista. E non sono il solo che è circondato da coppie fallimentari, anche al di fuori delle mie amicizie succedono le stesse cose. Uguali identiche.La cosa che mi fa riflettere, casomai, è che fra tutte le persone che conosco, ci sono soltanto tre o quattro coppie sposate che ancora reggono. Come se su quelli della mia generazione ci fosse un timer, che ad un certo punto scatta e quindi poi divorzi. Insomma, intorno a me non ci sono esempi positivi che mi fanno credere che le relazioni alla fine funzionano, ma solo alcuni casi particolarmente rari in cui, per serie di fortunate coincidenze, le cose non vanno a rotoli.Così l’altro giorno ho capito che forse molti sbagliano, nel loro approccio alle relazioni, me compreso. Forse non si dovrebbe aver paura di veder fallire una relazione, se ci sono delle cose che non si possono cambiare. Tanto fallirà comunque nel 90% dei casi, prima o poi. Forse invece bisognerebbe godersi i piccoli successi, giorno per giorno, e rallegrarsi che un’altra settimana magari è andata bene. Magari arriva una botta di culo, e poi le cose cambiano. Se l’apocalisse è inevitabile, allora vale la pena godersi il tempo che resta.Ma se arriva una botta di culo, tanto meglio.