Mr Nice Guy

I single, gli scapoli e le zitelle


Quando si parla di relazioni, chi non è in qualche modo impegnato, ultimamente ama definirsi “single” in modo assolutamente unisex. Eppure, in italiano ci sono due parole distinte per definire i single maschi e femmine: scapoli e zitelle. Che con i single, non c’entrano niente.Scapolo: da SCAPOLARE, nel senso originale di fuggire dai legami. Dicesi di uomo che si mantiene libero da vincoli matrimoniali; onde poi in senso più generale libero da soggezione, senza sopraccapi. (fonte: etimo.it)In italiano, ed in latino ancora prima, chi non è sposato è uno che è fuggito dai legami e che miracolosamente si è liberato da un cappio. A guardare con più attenzione, infatti, ci si accorge che la parola “scapolare” deriva direttamente da un’altra parola latina, ossia “capulus”, cioè cappio. Insomma, quando scherzosamente diciamo che una donna cerca di metterti il cappio al collo, non facciamo altro che andare a ripescare l’origine latina della parola “scapolo”. Neanche a farlo apposta, già in tempi antichi gli uomini vedevano il matrimonio come il proverbiale cappio al collo.Del resto, se gli inglesi ci hanno fatto uno scisma per la faccenda del divorzio già qualche secolo fa, noi abbiamo dovuto aspettare gli anni ’70 anche soltanto per poterne parlare liberamente, ma la scomunica formalmente è ancora in vigore. Con questi presupposti, chiaro che quando uno pensa alle nozze, l’immagine che gli viene in mente è di un bel cappio aggiustato sulla gola, pronto per essere tirato. Quindi lo scapolo, è quello che si è salvato, quello che ce l’ha fatta.Tra l’altro, in italiano manca completamente il riferimento al fatto che lo scapolo sia  da solo o meno. Perché in italiano, magie della lingua, non esiste una parola per definire un uomo libero da relazioni sentimentali. Dal matrimonio sì, ma dalle relazioni no, quindi uno scapolo, può benissimo avere una o più relazioni e strombazzare a destra e a manca.Per quanto riguarda le donne, invece, l’origine della parola “zitella” va ricercata non tanto nella fuga da un legame, ma nel raggiungimento dell’età adulta, che per l’appunto segnava l’inizio dell’età da marito.Zitella: dal germanico ZITZE cioè mammella, poppa, e poi per vezzo figurato “fanciulla”, propriamente “bambina lattante”. Anche in anglosassone TITE o TITTE come in piemontese “teta” (fanciulla) o in siciliano “zita” (fidanzata).(fonte: etimo.it)Che una zitella non sia sentimentalmente impegnata, è più sottinteso che dichiarato, perché come per l’equivalente maschile, non sta scritto da nessuna parte che la zitella sia in astinenza. Per qualche strano motivo però, la parola “zitella” è caduta in disuso, probabilmente perché alle donne non piace. Chi lo sa, magari pensano che sia una specie di dispregiativo, forse per via dell’espressione “vecchia zitella”. E invece, zitella si riferisce al fatto che sono giovani e non sono ancora in età da marito. Che uno dice, la galanteria è una cosa d’altri tempi…La cosa che stupisce, casomai, è la scala temporale di riferimento. Il single è l’inutile metà di una coppia nel momento attuale, lo scapolo è colui che si è liberato da un cappio nel passato, e la zitella è una donna che è in attesa del matrimonio nel futuro.Volendo guardare in fondo al significato, inoltre, alla fine viene fuori che il single inglese è un povero disgraziato, solo come un cane e completamente in astinenza, mentre lo scapolo è un trombatore impenitente e la zitella una giovanetta che ancora non è pronta per il matrimonio, ma che magari la dà via come se non ci fosse un domani.Del resto però, il “politically correct” l’hanno inventato gli inglesi. Perchè lo sanno tutti che gli uomini non si vogliono sposare, mentre le donne sognano l’abito bianco già dall’asilo. Che non sarà sempre vero (per buona pace dei relativisti assoluti), ma senza girarci troppo intorno, è così. E tutti strombazzano di qua e di là, i maschi schivando le nozze, e le femmine cercando di arrivarci. Solo che a dirlo, fa un po’ brutto, per cui meglio adottare una parola più neutra come single.Che non sarà la stessa cosa, ma almeno si salvano le apparenze.