Mr Nice Guy

Le studentesse escort


Quando si parla di prostituzione, si può fare una specie di graduatoria, dal livello più basso a quello più alto. Insomma, la prostituzione non è tutta uguale, si parte dalle “sex workers” che esercitano a bordo strada, e si risale la graduatoria fino ad arrivare alle escort di lusso. Ma c’è una categoria che viene sempre esclusa da questi ragionamenti: le studentesse.Senza entrare nel merito della legalità di tutta la faccenda, e tralasciando gli aspetti morali della questione, si può dire che la prostituzione è soggetta alle dinamiche di mercato esattamente come qualsiasi altra attività commerciale. A farci caso, le operatrici del sesso sono un po’ come i ristoranti, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ognuno con una propria specialità, caratterizzato da un certo tipo di servizio e all’interno di una determinata fascia di prezzo.Del resto, si tratta pur sempre di soddisfare degli appetiti, e come la ristorazione, anche i servizi di sesso a pagamento devono soddisfare le esigenze di una clientela molto eterogenea. Come c’è il  baracchino che vende i panini bisunti con la salsiccia alle 2 di notte, ci sono i ristoranti di lusso con le stelle Michelin, che a pagare il conto ci si lascia mezzo stipendio. In alcuni posti si va per mangiare di corsa e a poco prezzo, in altri per passare la serata nel lusso, serviti e riveriti, col cameriere che riempie il bicchiere in piedi dietro la sedia.E come per la ristorazione, ci sono anche le signorine che esercitano in modo saltuario, non ufficiale. Un po’ come lo chef a domicilio. C’è il catering,  e quello è professionale, e c’è lo chef a domicilio, una persona che nella vita fa altro, ma che di tanto in tanto, a chiamata, va a casa di qualcuno a preparare una cena. E se le “call girl” e le squillo sono come il catering, lo chef a domicilio è come le studentesse universitarie. Ragazze che nella vita studiano, ma che per arrotondare e concedersi qualche lusso, non esitano a darla via a pagamento.Chiaramente, ristorante diverso, offerta diversa. Se la escort di lusso offre conversazione brillante, look mozzafiato e sesso da pornostar, la studentessa fornisce una compagnia meno professionale, ma che ha numerosi estimatori. Chi si rivolge alle escort universitarie ricerca la cosiddetta “girlfriend experience”, ossia quello che si può tradurre come “effetto fidanzata”. E per la serie che al Mister le donne raccontano di tutto, questa cosa me l’hanno riferita le dirette interessate.Tanto per menzionarne una, l’altra sera stavo riaccompagnando a casa una collega molto giovane, e si stava chiacchierando allegramente. Non so come siamo finiti in argomento, ma ad un certo punto quella mi racconta che non più tardi dell’anno prima, di fronte all’offerta di uno spasimante molto insistente, si è concessa in cambio di qualche regalo e di una piccola somma di denaro.Lo spasimante le aveva offerto una cifra considerevole per le sue grazie, ma lei aveva accettato per molto meno. Essendo la sua prima volta a pagamento, non si sentiva sicura del servizio che avrebbe offerto, e quindi non voleva nemmeno approfittare.  Le volte successive, si è accontentata di qualche regalo, come una bella borsa, qualche giocattolo tecnologico e alcuni  piccoli sfizi. Tutte cose che fanno contente le ragazze giovani che vanno all’università. Insomma, anche onesta, a modo suo.Quando uno sente queste storie, si immagina retroscena di povertà o situazioni di bisogno. Invece, questa mia collega è una ragazza normalissima, magari non una cima, ma di ottima famiglia, intelligente e di buon gusto. Mai avuto un problema finanziario, nessun dramma familiare o passato traumatico, nessuna storia di abusi e violenze. Soltanto una ragazza che di fronte ad uno spasimante insistente, che si è offerto di pagare per i suoi servizi, ha accettato valutando costi e benefici.Per quanto mi riguarda,  non ho nulla contro la prostituzione, è il mestiere più antico del mondo, in altri paesi europei è legale e le signorine pagano le tasse e beneficiano dei servizi di previdenza sociale. Esattamente come qualsiasi altro lavoratore. Senza contare che molte donne la danno via gratis con molto più impegno e dedizione di qualsiasi professionista, e al massimo devi offrirgli la cena. Eppure, nel sentire questa ragazza di poco più di vent’anni, che adesso è fidanzata e sogna di farsi una famiglia, mi sono scoperto a riflettere sulla questione.Dopo aver tanto rimuginato, una domanda mi è rimasta in mente, senza risposta. Chi  è da considerasi più zoccola, una che lo fa per lavoro, una che lo fa per passione, o una che lo fa per togliersi qualche sfizio? Voglio dire, a pagamento oppure no, sempre di zoccole stiamo parlando. Purtroppo, non sono riuscito ad arrivare a una conclusione. Ma mentre riflettevo, non riuscivo a togliermi dalla testa un vecchio detto popolare:“una lavata, un’asciugata, e non sembra neanche adoperata.”