Mr Nice Guy

Fra scatole e trasferte


Oggi post informativo, perchè fra le trasferte di questi giorni e il trasloco di questo finesettimana, non ho avuto tempo per scrivere qualcosa di decente. Nel senso che ho qualche post scritto a metà, ma niente che valga la pena di essere pubblicato. Per carità, non che io scriva opere d’arte, però mi piace far decantare le cose che scrivo, e rileggerle a qualche giorno di distanza. Quindi via con l’aggiornamento di status stile facebook.Venerdì sono rientrato da una trasferta massacrante in toscana, andata e ritorno in 17 ore, con pranzo e cena fuori in compagnia della mia amica Chimica. È andato tutto bene, soprattutto considerando che c’era la piena dell’Arno e il livello dell’acqua in zona Empoli si era appena abbassato al di sotto del livello stradale. La collega che lavora lì siamo andati a prenderla con la Jeep, e stava ancora spalando il fango dal piano terra.Sabato l’ho trascorso vegetando, né più, né meno. Era da una vita che non mi sentivo così sfinito dopo un viaggio, ed è per questo che non faccio mai andata e ritorno per quelle distanze nella stessa giornata. Purtroppo la Chimica ha i gatti a casa, per cui di passare la notte fuori non se ne parlava, quindi partenza alle 7 e 30 di mattina e rientro a mezzanotte passata. Così, sabato ho recuperato.Ieri ho terminato il trasloco nella casa di montagna a pochi chilometri da casa dei miei, portando su i vestiti, la biancheria e le cose di uso quotidiano. Tutto quello che non avevo già trasferito durante l’ultimo trasloco, e che avevo tenuto dai miei in attesa di spostarmi definitivamente. Pentole, elettrodomestici e altre cose sono ancora in giro per casa, che aspettano di essere messi al loro posto, ma i vestiti li ho già sistemati nell’armadio.È sorprendente quanti pochi vestiti mi siano rimasti dopo l’ultima cernita, ma questa volta ho proprio diviso tutto quello che avevo in due mucchi, separando le cose che posso usare anche in pubblico, e quelle destinate all’uso strettamente domestico. Tolte le giacche e i giacconi, mi sono rimasti una decina di maglioni, una decina di camicie, e quattro paia di pantaloni. Credevo che avrei avuto problemi di spazio, ed invece ho l’armadio mezzo vuoto.Di tutto questo, la cosa più difficile è stata quella di decidere di spostarmi. La faccia che hanno fatto i miei quando mi hanno visto con le buste di vestiti è stata una mazzata. Uno pensa che dopo 17 anni che hanno il figlio fuori di casa si siano abituati, ma vedermi ripartire gli è dispiaciuto, anche se sto a soli 7 km da loro. Ed è dispiaciuto anche a me, ma non c’erano alternative. Dopo 5 mesi da loro, anche se mi trattavano come un principe, inevitabilmente facevo fatica a sopportarli.È una cosa orribile da dire, sia chiaro, anche perchè gli voglio tanto bene, e sono una persona fortunata sia perchè li ho ancora, sia perchè mi vogliono bene pure loro. Mi vergogno anche a pensarlo. Però ci sono dei momenti come quello di venerdì sera, che rientrato da una trasferta stanco morto voglio stare da solo, non vedere nessuno, non sentire nessuno, e decomprimermi dalla tensione del viaggio in assoluto isolamento. In quei momenti, persino i genitori diventano un fastidio, figuriamoci rientrare a casa, e trovare oltre ai genitori, il fratello con la sua inutile fidanzata. Per cui, ieri mi sono spostato, e mi sono ufficialmente trasferito nella mia nuova casa.E speriamo che vada tutto bene.