Mr Nice Guy

La fanciulla da salvare


Uno dei temi più cari alla letteratura d’avventura di tutti i tempi, è quello della “fanciulla da salvare”, o “damsel in distress”, come dicono gli inglesi. Una fanciulla in pericolo, per la salvezza della quale il protagonista maschile si imbarca in una serie di avventure emozionanti ed avvincenti. Ebbene, la “fanciulla da salvare”, nella produzione moderna semplicemente non esiste più. Al suo posto c’è una uoma isterica con la personalità di un cactus.Ultimamente ho letto un paio di trilogie di fantascienza per ragazze, ossia scritta da autrici donne, con protagonisti femminili, per un target di ragazze con età compresa fra i 15 e i 21 anni. Le due trilogie sono quella degli Hunger Games della Collins e quella di Divergent della Roth. Un po’ l’ho fatto perchè la fantascienza mi piace sempre, ed un po’ perchè ne stanno facendo le trasposizioni cinematografiche proprio in questo periodo. Beh, le protagoniste di questi libri, di femminile hanno veramente ben poco. Le eroine di un tempo sono state sacrificate sull’altare della modernità e dell’uguaglianza fra i sessi, in favore di una malintesa forza da donna moderna.La protagonista femminile di un romanzo, fino a vent’anni fa, aveva alcune caratteristiche fondamentali, fra cui un’incrollabile forza d’animo, una femminilità caratteristica, e l’intelligenza o l’astuzia sufficienti a farle superare vittoriosamente le più grandi difficoltà. Donne vere, avventurose, determinate, piene di risorse, ma soprattutto indiscutibilmente donne. E non parlo di Piccole donne o di Angelica, la marchesa degli angeli, di cui tra l’altro ho tutta la prima edizione originale in paperback degli anni ’60. Mi basta nominare Pretty Woman, che ha sia una protagonista femminile decente, sia la storia del principe azzurro con la fanciulla da salvare.Le protagoniste femminili attuali, invece, sono capricciose, testarde ed egoiste, con la stabilità emotiva di un chihuahua, la disponibilità di un esattore di Equitalia, arricchite dalla femminilità di un muratore bergamasco e con il potenziale letale di Terminator. Queste eroine moderne hanno barattato la forza d’animo con la forza fisica, e tutto quello che rendeva delle donne forti le protagoniste di una volta, è stato sostituito da un guazzabuglio di paturnie, paranoie, fissazioni e drammi inconcludenti.Non che i comprimari maschili e femminili di quelle trilogie se la passino meglio, intendiamoci. Tutte le donne di quei 6 romanzi sono false, manipolatrici, infide e violente, pronte a sterminare popolazioni senza il minimo rimorso. Se c’è una donna, tranne che non sia la mamma, la sorella o la migliore amica, state sicuri che commetterà qualcosa di veramente ignobile. I personaggi maschili, invece, quando va bene sono bidimensionali ed assolutamente inconsistenti, e quando va male sono delle copie mal riuscite della protagonista, ma emotivamente più instabili, inaffidabili, privi di senso pratico e completamente irrazionali.La cosa che stupisce, tuttavia, non è che la gente compri quei romanzi, o che ne sia abbastanza entusiasta da produrre dei blockbuster. La cosa che stupisce è che in tutta la loro insulsa piattezza, quei personaggi sono assolutamente credibili. Basti sapere che non c’è un solo gesto di cavalleria in 6 romanzi, e nemmeno un singolo gesto di serena e femminile forza d’animo. Del resto, le autrici di quei libri sono donne che hanno la mia età, e che magari non condividono il mio giudizio sui loro personaggi, ma sicuramente li vedono allo stesso modo. E tratteggiano delle eroine in accordo a questa immagine.Con delle donne che sono diventate delle uome e che passano il tempo a lamentarsi che nessuno le capisce, e degli uomini che si sono tristemente adeguati alla situazione, inevitabilmente entrambe le trilogie procedono a fotocopia. Un’idea interessante, un inizio avvincente, un secondo libro mediocre, un terzo libro deludente, ed un finale assolutamente di merda. E non c’è nemmeno da meravigliarsi. Casomai, la cosa che colpisce è che assomiglia un sacco alla realtà.Ma soprattutto, Katniss Everdeen è la stronza più egocentrica del pianeta, e Tris Prior, la protagonista di Divergent, anche lì è meglio sorvolare. Tutte e due mentono, manipolano e tradiscono senza farsi domande, ammazzano gente come se piovesse, salvo poi macerarsi nella disperazione per pagine e pagine di rimuginazioni inutili, in una sequela di lamentazioni inconcludenti. Ci fosse una sola volta che spiegano le loro azioni o i loro pensieri a qualcuno, però passano tutto il tempo a lamentarsi che nessuno le capisce. E sfido: se non le dici, le cose, cosa ti aspetti che succeda? Io che sono un lettore, gli darei fuoco personalmente.Altro che fanciulla da salvare…