Mr Nice Guy

Le distanze della vita


Oggi ho avuto il discutibile privilegio di sorbirmi due delle quattro tangenziali più ingorgate d’italia all’ora di punta, rispettivamente Mestre alle 8 di mattina e Milano alle 18 di sera. Mentre mi sciroppavo le solite ora di coda in tangenziale, ho avuto occasione di ruminare sui casi della vita, mia e altrui. In effetti nel mio cervello c’è il processore delle cazzate, che è un po’ come il rumore di fondo in un ufficio amministrativo: quando c’è calma, cominci a sentire mormorii e pettegolezzi che prima erano stati coperti dal rumore del normale lavoro. A starmene in macchina in coda frizione-prima-frizione-freno, mi si spegne il cervello e cominciano a borbottare le cazzate di sottofondo.E visto che ero in macchina, in coda, mi sono messo a pensare proprio a strada e chilometri.Proprio la settimana scorsa parlavo con uno dei miei Amici Fattoni, che finalmente alla veneranda età di 33 anni si è trasferito fuori di casa. È andato a vivere a 4 chilometri di distanza da casa dei suoi, e tutto orgoglioso sosteneva che l’aveva fatto per mettere in mezzo un po’ di distanza dalla sua famiglia. E mentre era lì che ci spiegava i vantaggi di essere distanti dalla casa paterna, tutto fiero, io dentro di me pensavo “conoscendoti, sei lì a pranzo e cena tutti i giorni. Bella distanza!”.Per quanto mi riguarda, negli ultimi anni della mia vita ho vissuto in 4 città diverse. 5, se consideriamo anche la città dove sono nato. Come risultato di questo mio pellegrinare in giro per il nordest, seguendo il lavoro, mi sono rifatto gli amici 4 volte, ho intrecciato relazioni sentimentali e non per mezza Italia, e come effetto collaterale, certi giorni mi sveglio e non so dove mi trovo. Fa un po’ strano, ma ci si abitua.Se ci aggiungiamo che in qualità di consulente sono costretto a seguire anche alcune ditte che stanno ad un paio di regioni di distanza, praticamente mi considero una mezza autorità in fatto di chilometri.Sull’onda autobiografica, mentre cercavo di non farmi schiacciare da un autotreno che voleva cambiare per forza corsia e nel tentativo di uscire allo svincolo giusto senza falciare una fila di centauri ricoperti di pelle e borchie, ho compilato un breve schemetto mentale delle distanze della vita di una persona. In sostanza, in che modo i chilometri di distanza influiscono sulla vita e sulle relazioni.Il risultato, abbastanza essenziale, è il seguente.Distanza quotidiana: entro i 10 km o i 15 minuti di strada. La strada che si può fare tranquillamente tutti i giorni, senza sforzo, anche per più di qualche volta. Leggi, la pausa pranzo. Sei a pranzo dai tuoi tutte le volte che ti garba, e te li trovi a casa tutte le altre. Entro i 10 km di raggio cadono tutte le attività che si possono fare nei ritagli di tempo.Distanza programmata: entro i 30 km o i 45 minuti di strada. Detta anche distanza Hobby. Fra andata e ritorno se ne va un’ora e mezza. Che non è tanto, ma richiede un minimo di programmazione. Limite massimo per l’attività lavorativa, a questa distanza le relazioni sociali cominciano già a soffrirne e si relegano al finesettimana.Distanza week-end: entro i 70 km o un’ora e mezza di strada. L’andata e il ritorno nella stessa giornata diventano pesanti, per cui a questa distanza si mantengono tutte quelle attività che permettono di passare comodamente una notte fuori o per le quali si parte presto la mattina e si torna tardi la sera. Tipo andare a trovare i genitori, la fidanzata o andare al mare.Distanza mensile: come la week-end, ma entro i 180 km o le 4 ore di strada, e con l’intervallo ridotto a 1 volta al mese. E possibilmente con 2 notti fuori.Distanza feste comandate: entro i 400 km o le 6 ore di viaggio. Distanza classica che prevede una settimana fuori di casa, in occasione di feste e ricorrenze come natale, pasqua, vacanze estive, o ponti lunghi con l’aggiunta di un paio di giorni di ferie. Distanza grandi occasioni: oltre i 400 km o le 6 ore di viaggio. Riservata esclusivamente alle vacanze estive, a matrimoni, funerali e altre ricorrenze eccezionali. Chi sta a questa distanza, è di fatto fuori dalla nostra vita.Da qui a pensare alle relazioni a distanza che ho avuto, il passo è stato breve. Alla fine, la mia prima morosetta “ufficiale” era proprio di Milano, avevo 16 anni, e non vi nascondo che stare da quelle parti, immerso in quei pensieri, mi ha fatto un effetto molto strano. Come una specie di serena malinconia, una visione dei fatti e degli avvenimenti del passato con uno sguardo di 15 anni più maturo. E ho capito che a seconda di quanto è stata grande la distanza dalle donne che mi sono state accanto, il rapporto che ho avuto con loro è stato radicalmente diverso.Una donna a distanza lavoro è una cosa quotidiana, con impegni, preoccupazioni, ma che conosci per davvero. Con un lavoro a questa distanza ti puoi permettere un mutuo e ci costruisci la tua vita intorno, e così pure con una donna, che è difatto la compagna della tua vita.A distanza hobby è una cosa senza pensieri, che ti da solo gioie, di cui non dovrai mai preoccuparti, ma su cui non potrai mai fare affidamento. Come gli hobby, se hai voglia, ci vai, se non hai voglia, pazienza. Gli amici ti chiameranno un paio di volte per chiederti se ti rivedono, la donna pure.La distanza feste comandate è la distanza per la famiglia. Una donna questa distanza, come la famiglia, ti vorrà sempre bene, ma la famiglia è fatta per lasciarti andare e per non immischiarsi troppo nei tuoi affari. Chi sta a questa distanza ha una sua vita, e tu ne fai parte come comparsa occasionale…A distanza grandi avvenimenti… quante volte puoi resistere a questa distanza, prima di avere veramente bisogno di un grande avvenimento per muovere le chiappe?