Mr Nice Guy

Le piccole gioie del casalingo


Uno degli argomenti di lamentela femminile che non mi toccano minimamente è l’eterna discussione sul fatto che gli uomini che non aiutino nelle faccende di casa. Quando sento qualche donna borbottare che il moroso /fidanzato/convivente/marito lava i piatti 2-3 volte la settimana, pulisce per terra solo se proprio deve e che al massimo va a fare la spesa il sabato, penso solo una cosa: beata te. Almeno hai qualcuno che ti da una mano.Magari da un punto di vista femminile la mia casa è un po’ essenziale, ma solo perché non mi piace occupare ogni centimetro quadrato di spazio su mensole e cassettiere con soprammobili inutili. Tipo la paperella o il gattino che guardano di sotto con sguardo vitreo, o il mazzettino di fiori essiccati che fa tanto avanzo da cimitero. Cavolo, le mensole sono fatte per appoggiarci la roba che serve. Quando avrò qualcosa da metterci, ce la metterò.E magari le mie piante sul terrazzo hanno un’aria un po’ patita, ma il sole a Marghera batte forte, e il mio appartamento è a sud, quindi non stiamo tanto a rompere le scatole. Gli do l’acqua quando mi ricordo, e poi vigono la legge del più forte e della selezione naturale. Sopravviveranno, se sono fatte per sopravvivere.Però ad esempio ci sono sicuramente tante cose che so fare meglio di una donna. Magari non dovrei vantarmene, ma dopo tanti anni di vita da solo, ne vado pure un po’ orgoglioso. Cose tipo cucinare. Alzi la mano chi ha un ricettario dove trascrive tutti i piatti che gli vengono bene.Io ne ho uno, un bel quaderno rigido con la copertina di stoffa che mi ha regalato mia zia, dove ho scritto tutti i miei piatti migliori, con dosi, tempi di cottura, appunti personali e anche piccoli trucchi scoperti col tempo.Ma la mia passione è il letto. Ho dormito in tanti di quei letti in vita mia, fra case, appartamenti, donne e camere d’albergo in interminabili trasferte, che ho decisamente perso il conto. Tanto per dirne una, il vostro Protagonista domani se ne parte per una trasferta di due giorni a Mantova, e chissà dove mi toccherà dormire. Insomma, ho sviluppato una specie di fissazione per il letto.Intanto se non è duro come una tavola di legno, mi viene un mal di schiena assurdo, e se non è lungo almeno 2 metri e dieci va a finire che dormo con i piedi di fuori. Poi le coperte devono essere quelle che dico io. E pure i cuscini. E le lenzuola. Per non parlare poi di chi ci transita. Risultato, il letto questa volta me lo sono costruito da solo. Progettato, disegnato, tagliato e inchiodato come lo volevo io, della giusta misura, rigidezza, materiale e finiture. Una fatica della madonna, ma il risultato è un bel lettone matrimoniale a prova delle più sfrenate acrobazie del kamasutra, solido come una causa di divorzio e resistente come un’ingiunzione di sfratto. E per compensare questo lato un po’ troppo bricolage, ho dato sfogo alla mia vera mania: le lenzuola.Magari non andrò matto per soprammobili, quadri e ammennicoli vari, ma per quanto riguarda le lenzuola sono fanatico quanto una donna in un outlet di intimissimi. Bianche, colorate, a fantasia o a tinta unita, in abbinamento col copriletto o in pezzo unico con il piumone a sacco, ne ho veramente di tutti i tipi. Ogni volta che le cambio, passo una buona mezz’oretta a decidere come fare gli abbinamenti, quali federe mettere con quali lenzuola, e se il lenzuolo sotto è meglio metterlo in coordinato col resto, di un altro colore per intonarsi con le tende o viene meglio che faccia un bello stacco vivace. E poi passo un’altra decina di minuti a guardare il risultato e congratularmi con me stesso per quanto è bello tutto l’insieme. Una cosa da pazzi.Insomma, ieri ero lì che guardavo il letto, e pensavo:Che bello. Che belle lenzuola. Che bell’accostamento. Com’è bello in ordine. Ecco, che sia così in ordine, magari un po’ mi scoccia…