Se c’è una cosa che ho realizzato sulle donne, è che amano essere corteggiate. Non importa come e perché, né se hanno intenzione di starci o meno, a quanto pare questa di essere corteggiate è una cosa a cui non sono più abituate, e ne vanno matte.Certo, quando vai al rimorchio in discoteca o in un locale, anche la più cessa è in grado di guardarti dall’alto in basso con la faccia schifata di chi ha appena trovato un ragno nella minestra, ma in tutti gli altri contesti, amano sentirsi provocate e stuzzicate.Compresa questa cosa, sono anni che la applico scherzosamente con tutte le donne che mi stanno intorno. In maniera rustica, buffonesca, ad alta voce e davanti a tutti, salvato dalla mia incancellabile aria di bravo ragazzo, gioco a fare la corte a tutte le donne con cui ho a che fare. Quelle con cui mi riesce meglio sono proprio le donne sposate, visto che, proprio perché sono sposate, tutto quanto assume l’aria di un gioco.Il Barba dice che faccio il provolone, quello che ci prova con tutte. Non è vero, anzi. Se una donna è single, carina, e magari mi piace pure, sono perfettamente in grado di paralizzarmi e non riuscire a spiccicare parola per tutto il tempo che le sto di fianco. Non capita spesso, ma capita. Con tutte le altre, invece, diventa una specie di spettacolino, fatto di frizzi, lazzi e battute provocanti, che diverte un po’ tutti. Tanto per fare un esempio, un paio di settimane fa ero a Torino col Capo, in trasferta presso una ditta, e ho fatto la corte alla mia referente per 4 ore, davanti al suo direttore di stabilimento. E come ciliegina sulla torta, ho avuto anche la faccia tosta di chiederle il numero di telefono per un appuntamento in un motel, fra le risate generali.Ora, le poverine che mi sono state accanto in questi anni, in qualche modo sono scese a patti con la mia abitudine di fare la corte a tutte le loro amiche, riuscendo anche a divertirsi nell’imbarazzo generale che riesco a provocare. Il vero problema sta altrove, purtroppo. Ogni tanto qualche “corteggiata” non si rende conto del fatto che è tutto uno scherzo. E d’improvviso mi ritrovo davanti ad un ammiccante sbattere di ciglia, accompagnato da sorrisini lusingati e movimenti di spallucce. Ecco, in quelle occasioni, mi rendo conto di aver fatto la cazzata. Una donna sposata con figli che mi fa gli occhioni dolci, tutta contenta delle mie attenzioni, e che mi prende dannatamente sul serio. Ma dico io, se ti chiedo se ti sei messa quel perizoma che ti fa un culetto tanto sexy, per quale Grazia di Dio ti viene in mente che ci stia provando con te? Quale idiota su questo pianeta se ne uscirebbe con una stronzata del genere, se avesse veramente l’intenzione di farti la corte?E a quel punto, realizzo una cosa: delle donne, io, non ho veramente capito un cacchio.
Il Provolone
Se c’è una cosa che ho realizzato sulle donne, è che amano essere corteggiate. Non importa come e perché, né se hanno intenzione di starci o meno, a quanto pare questa di essere corteggiate è una cosa a cui non sono più abituate, e ne vanno matte.Certo, quando vai al rimorchio in discoteca o in un locale, anche la più cessa è in grado di guardarti dall’alto in basso con la faccia schifata di chi ha appena trovato un ragno nella minestra, ma in tutti gli altri contesti, amano sentirsi provocate e stuzzicate.Compresa questa cosa, sono anni che la applico scherzosamente con tutte le donne che mi stanno intorno. In maniera rustica, buffonesca, ad alta voce e davanti a tutti, salvato dalla mia incancellabile aria di bravo ragazzo, gioco a fare la corte a tutte le donne con cui ho a che fare. Quelle con cui mi riesce meglio sono proprio le donne sposate, visto che, proprio perché sono sposate, tutto quanto assume l’aria di un gioco.Il Barba dice che faccio il provolone, quello che ci prova con tutte. Non è vero, anzi. Se una donna è single, carina, e magari mi piace pure, sono perfettamente in grado di paralizzarmi e non riuscire a spiccicare parola per tutto il tempo che le sto di fianco. Non capita spesso, ma capita. Con tutte le altre, invece, diventa una specie di spettacolino, fatto di frizzi, lazzi e battute provocanti, che diverte un po’ tutti. Tanto per fare un esempio, un paio di settimane fa ero a Torino col Capo, in trasferta presso una ditta, e ho fatto la corte alla mia referente per 4 ore, davanti al suo direttore di stabilimento. E come ciliegina sulla torta, ho avuto anche la faccia tosta di chiederle il numero di telefono per un appuntamento in un motel, fra le risate generali.Ora, le poverine che mi sono state accanto in questi anni, in qualche modo sono scese a patti con la mia abitudine di fare la corte a tutte le loro amiche, riuscendo anche a divertirsi nell’imbarazzo generale che riesco a provocare. Il vero problema sta altrove, purtroppo. Ogni tanto qualche “corteggiata” non si rende conto del fatto che è tutto uno scherzo. E d’improvviso mi ritrovo davanti ad un ammiccante sbattere di ciglia, accompagnato da sorrisini lusingati e movimenti di spallucce. Ecco, in quelle occasioni, mi rendo conto di aver fatto la cazzata. Una donna sposata con figli che mi fa gli occhioni dolci, tutta contenta delle mie attenzioni, e che mi prende dannatamente sul serio. Ma dico io, se ti chiedo se ti sei messa quel perizoma che ti fa un culetto tanto sexy, per quale Grazia di Dio ti viene in mente che ci stia provando con te? Quale idiota su questo pianeta se ne uscirebbe con una stronzata del genere, se avesse veramente l’intenzione di farti la corte?E a quel punto, realizzo una cosa: delle donne, io, non ho veramente capito un cacchio.