Mr Nice Guy

Ti è piaciuto?


Ebbene sì, l’ho fatto anche io. E di recente, pure. L’odiosa domanda che ogni uomo su questo pianeta prima o poi si trova a porre, è uscita anche dalla mia bocca. E non ci ho potuto fare niente.Anche io ho chiesto “Ti è piaciuto?”.Come quando arriva l’amica con il cagnetto che sembra un topo, o con il vestitino orribile, e ti chiede se ti piace. Tu in realtà pensi che quel cagnetto che emette versi sconnessi sembra un incrocio fra un topo e uno swiffer , e che quel vestitino starebbe meglio non tanto ai piedi del tuo letto, quanto sul fondo di un cassonetto a raccogliere gli scolaticci, ma tanto non puoi farci nulla. Fai pace con la coscienza, pensi che in tanti altri campi della tua vita mentire è un obbligo e un dovere, che sinceri va bene, ma impietosi no, e ti prepari a dire che il cagnetto/vestito/altracosa ti piacciono, sperando di riuscire convincente.Non hai alternative. Mia madre ha un cane che sembra un lumacone con appiccicata una coda spelacchiata, grasso e pigro, e quando ritorna dalla passeggiata, ogni tanto racconta di aver incontrato questa o quell’amica, le quali hanno detto che il cane è “veramente carino”. E io ogni volta le dico: “mamma, Santoddio, ma cosa volevi che ti dicessero? ‘Guarda che cane di merda, sembra un salsicciotto color diarrea’? Per forza ti dicono che è carino…”.Eppure, non ho resistito. Prima ancora che il mio cervello realizzasse cosa stava succedendo, eccomi lì a domandare se le era piaciuto. Giuro che mi sarei voluto sotterrare. Non sto scherzando, dico veramente, se in quel momento si fosse aperto un buco nel pavimento della camera da letto, che dal terzo piano sprofondava fino al locale caldaie, giuro che mi ci sarei buttato dentro. Magari urlando.A me, per esempio, se mi era piaciuto l’avranno chiesto 5 o 6 volte al massimo. Non so se è perché le donne sono più intelligenti degli uomini da questo punto di vista, se perché chi non me l’ha chiesto sa quanto è brutto doversi trovare di fronte a questa domanda, o se perché la dinamica dell’orgasmo maschile è abbastanza evidente e alle donne non viene in mente che possa esserci un piaciuto di più e un piaciuto di meno. In ogni caso, ricordo quelle poche volte con un misto di imbarazzo e senso di colpa, abbastanza ingiustificati ma comunque inequivocabili.Certo, se uomini e donne avessero la decenza di venire allo stesso modo, sarebbe più facile, ci sarebbe meno spazio per l’interpretazione e quindi per il dubbio, ed è altrettanto vero che l’orgasmo femminile è e sarà sempre una cosa abbastanza misteriosa per tutti gli uomini di questo pianeta, mentre quello maschile, non fosse altro perché “si vede”, è più esplicito. Aggiungiamo inoltre che avere ben presenti quali sono le domande a cui dover dare risposta è particolarmente imbarazzante aiuta a non porle, non fosse altro perché non si vuole fare un dispetto a chi ci sta di fianco mettendolo in difficoltà.Tutto questo, comunque, non mi giustifica. Però mi fa pensare. Ad esempio, sul perché gli uomini lo chiedano così spesso, e soprattutto sul perché l’ho chiesto anche io. Quindi dopo aver ruminato a lungo, ho realizzato un paio di cose. La prima è che ad una donna piace in un modo, ad un’altra in un altro, e siccome il manualetto “le mie zone erogene” non è in dotazione, spesso si ha la sensazione di schiacciare i bottoni un po’ a caso. Ovvio allora che qualche incertezza ci sia, per cui, non fosse altro che per il desiderio di sapere se andava tutto bene in vista della volta successiva, qualche feedback positivo non guasta.La seconda è che, qualche volta, il desiderio di far stare bene la persona che ti sta accanto è così forte, che semplicemente non riesci a non chiederlo. Diventa una cosa così importante essere sicuri di averla resa felice, che il tuo cervello salta a piè pari tutti i ragionamenti: devi sapere, devi essere sicuro, che se non è piaciuto a lei, non è piaciuto neanche a te. È così importante avere la certezza di averla fatta stare bene, che non ci sono alternative. E allora lo chiedi. Però dopo due secondi, ti rendi conto che le hai fatto una domanda a cui è costretta a risponderti di sì indipendentemente da tutto il resto, perché semplicemente non può dirti “guarda, 6 meno meno, giusto per l’impegno” senza spingerti al suicidio. Insomma, che adesso che glielo hai chiesto, avrai per sempre il dubbio che la su risposta non sia stata sincera, ma obbligata. E in più, ci hai anche fatto la figura dell’imbecille.E in quel momento, vorresti buttarti di sotto. Urlando.