Mr Nice Guy

Il dilemma della zuppa


Qualche giorno fa l’Attivista mi ha raccontato di un particolare comportamento che ha definito “il dilemma della zuppa”, e  che riguarda più o meno come delle decisioni apparentemente inncoue, prese in un determinato momento per non causare dei danni sul breve termine, si rivelino estremamente dannose sul lungo termine. L’ho trovato molto interessante, e mi sentirei un po’ egoista se non ve lo proponessi.Immaginate una coppietta di sposini novelli, di rientro dal viaggio di nozze. La prima settimana che si spostano a vivere nella loro casa nuova costituisce l’inizio della loro futura vita matrimoniale, sono tutti  due felici e contenti, si amano alla follia, e come ogni coppietta innamorata che si rispetti, cercano di fare in modo che tutto vada per il meglio.Fino a quando la mogliettina premurosa, nel tentativo di preparare qualcosa di speciale per il suo maritino, non decide di preparargli una bella zuppa di cipolle. Ci si mette d’impegno, cucina tutta attenta e cercando di dare il meglio di sé, e alla fine gliela serve per cena, con tutti i crismi e con un sorriso talmente smagliante e pieno d’amore, che scioglierebbe persino un ghiacciaio durante una tempesta di neve.Peccato che il suo maritino adorato, luce dei suoi occhi, futuro padre dei suoi figli e indiscutibile amore della su vita, la zuppa di cipolle la odia visceralmente, una cosa che non si può dire, che neanche un Grillino di fronte a Berlusconi.Immaginatevi ora il maritino, di ritorno da una giornata di lavoro, che sulla soglia di casa si era trovato la sua mogliettina adorata con il più soave dei sorrisi, di fronte all’odiata zuppa di cipolle. Che fare?La risposta, ai miei occhi, è scontata: mangiare la zuppa di cipolle, facendo pure i complimenti. Vorrei vedere qual è quel cuore di pietra che la prima settimana di matrimonio, di fronte a tanti sorrisi e tanto amore, non si mangerebbe anche una scarpa bollita, facendo persino i complimenti allo chef per dissipare ogni dubbio.Senonchè… la mogliettina, confortata da tanto entusiasmo, obbligatorio per nascondere i conati di vomito, si convince che il suo maritino va letteralmente matto per la zuppa di cipolle. E così gliela prepara per i successivi 50 anni di matrimonio, tutte le settimane, senza saltarne una. E il povero maritino, per 50 anni se la mangia, zitto, nell’impossibilità di ritornare sui propri passi senza dare un dispiacere ancora più grande alla sua ormai anziana e fedele moglie. Perché per le prime settimane di zuppa se n’è stato zitto perché non voleva darle un dispiacere, poi perché dopo un po’ era diventato tardi per confessare di averla imbrogliata, e alla fine per pura e semplice rassegnazione.E la cosa buffa, è che la sua mogliettina adorata, per 50 anni crederà di preparargli il suo “piatto preferito”. Ve la immaginate la scena? Lui: “Amore, che c’è stasera per cena?” Lei: “Il tuo piatto preferito: zuppa di cipolle!”Lui: “Yu-huu….”La cosa veramente interessante di questo dilemma, è che per me è veramente un dilemma. Cioè, anche se quando si tirano fuori i 50 anni di zuppa appare scontato che il nostro maritino avrebbe dovuto esordire subito con un sanissimo “Che schifo!”, in barba ai sentimenti della mogliettina, io ancora ci rumino. Anche se il buon senso mi dice che la soluzione migliore, oltre che la più logica, è uscirsene in pittoreschi moti di disgusto senza il minimo ritegno, l’idea di causare deliberatamente un dispiacere in una situazione del genere mi risulta decisamente inaccettabile. Anche di fronte all’idea dei cinquant’anni.Certo, il pensiero di cinquant’anni di lumache in umido mi causa il voltastomaco anche solo a scriverne, ma sono sicuro che lo sforzino di assaggiarne almeno una lo farei. Poi probabilmente penserei ai cinquant’anni, e il dilemma farebbe valere le sue ragioni, però la verità è che vi potrei dare una risposta sincera soltanto masticando una lumaca, di fronte alla prospettiva di 52 piatti di lumache in umido per i prossimi 50 anni della mia vita. Spero soltanto di non dovermi mai trovare di fronte ad un piatto di lumache…