Mr Nice Guy

La finestra sul Sagrato


Da quando è arrivata la bella stagione, vale a dire più o meno da tre settimane, la serenità del mio riposo al rientro dal lavoro è funestato dal continuo scampanare della chiesa che mi sta di fronte. Motivo di tutto questo fracasso? I Matrimoni. La gente, in questa stagione, si sposa a nastro.A qualsiasi ora del giorno in cui mi trovi a passare per casa, ci sono le campane della chiesa che suonano festose, annunciando il lieto evento di un nuovo matrimonio. Sento quelle cacchio di campane suonare di continuo, a pranzo, a cena, certe volte anche alle nove di mattina, e se rientro dal lavoro un po’ prima, mi becco la cerimonia delle 6 e pure quella delle 8. Ogni volta mi viene la tentazione di affacciarmi alla finestra e mettermi a sbraitare in direzione degli sposi giulivi, gridando una delle seguenti invettive:“Ne riparliamo fra qualche anno!”“Il matrimonio è la prima causa di divorzio!”“Fate la separazione dei beni!”Che poi, aspetto secondario ma non marginale di tutta la faccenda, il riso.Al di là del fatto che probabilmente in chiesa avranno assunto almeno un paio di imprese di pulizie per pulire il sagrato dopo ogni matrimonio, o a quest’ora ci sarebbero dei cumuli di riso talmente alti da bloccare i portoni, dico io, dove finisce tutto il riso che viene lanciato?Lo buttano?Cioè, santo cielo, ma la fame nel mondo? I  bambini che non hanno da mangiare? In Italia ci sono stati 250.974 matrimoni nel 2005. Se ipotizziamo che ci siano stati una media di 30 invitati ad ogni cerimonia, e che ad ognuno di essi sia stato dato un sacchetto con 300 grammi di riso (avete presente, 300 grammi? Praticamente niente), da un rapido conto viene fuori che ogni anno vengono lanciate quasi DUEMILA TONNELLATE di riso. Cifre da far impallidire l’UNICEF. Quanto sarebbe meglio usare dei sassolini invece del riso? Di quelli piccoli, spigolosi, il brecciolino sottile da impresa di costruzioni…Comunque, chiusa la parentesi riso, in Italia più della metà dei matrimoni finiscono in divorzio, dati ISTAT. Se consideriamo che c’è un 20% di persone che non divorzia anche se è infelice, emerge come quadro assolutamente sconfortante che soltanto il 30% di tutte le persone che si sposano avranno una serena e felice vita matrimoniale.  Per tutti gli altri, litigate, tradimenti, avvocati, alimenti da pagare e figli sballottati a destra e sinistra.Quindi 7 sposi su 10 di quelli che tormentano la mia colazione, il mio pranzo e la mia cena con lo scampanare allegro di quelle cavolo di campane, beh, 7 su dieci avranno un matrimonio di merda.A sentirli tutti così garruli, ignari della prossima sventura che sta per abbattersi su di loro, mi viene voglia di imboscarmi fra i festanti solo per gridare “che cacchio fate, IDIOTI!”.Ieri sera ero al telefono con l’Attivista, e parte uno scampanare assordante, avviso alla comunità che altre due anime si sono congiunte nel sacro vincolo del matrimonio, e massima rottura per tutti quelli che stanno telefonando e non riescono più a sentire una sola parola. Che poi, alle campane seguono applausi, scatti dei fotografi, congratulazioni varie e (invariabilmente) un’interminabile strombazzata di clacson.. Comunque, quando cessa questo scoppio di festosità, le comunico il mio disappunto e lei mi dice:“ma no, il matrimonio è un’esperienza significativa nella vita, è un peccato privarsene!”Attimo di silenzioRisposta:“Amore, anche farsi inculare da un branco di negri superdotati è un’esperienza significativa, ma ne faccio volentieri a meno…”Ma soprattutto, aggiungo oggi, se proprio vogliono fare quest’esperienza, perché non si sciacquano dall’anima e non se ne vanno a rompere le scatole a qualcun altro? Con tutte le chiese che ci sono a marghera, proprio sotto casa mia…