Creato da Mr.Nice.Guy il 07/07/2008

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Una coltellata dritta nell'infanzia

Post n°322 pubblicato il 03 Aprile 2014 da Mr.Nice.Guy
 

Quando ero bambino io, non c’erano le fiabe della Disney. O meglio, c’erano, ma le vedevi al cinema, perchè a casa non avevamo il videoregistratore. Al massimo avevo il mangiadischi, quello a 45 giri, ma principalmente me le raccontavano. E le fiabe che raccontavano a me, erano in una versione decisamente diversa da quella della Disney. Del tipo che se le racconti ai bambini di adesso, quelli cominciano a piangere dopo 30 secondi.

Tanto per dirne una, la versione che conosco io della Sirenetta prevede che la povera disgraziata sentisse un dolore lancinante ogni volta che camminava, tanto che le sanguinavano i piedi. Senza contare che il principe si sposa un’altra, la sirenetta muore, e non si trasforma in schiuma di mare soltanto perchè si rifiuta di sgozzare il principe durante la prima notte di nozze. Sempre per stare sui grandi classici, le sorellastre di Cenerentola si tagliano le dita dei piedi e i talloni per entrare nella scarpetta di cristallo, e la Regina matrigna di Biancaneve, invitata inconsapevolmente al matrimonio della figliastra, viene costretta a danzare con delle scarpe di ferro incandescenti fino a che muore stecchita.

Sarà che mi hanno dato del brontolone e del misantropo un paio di volte, in questi giorni, ma non posso fare a meno di domandarmi se tutto il buonismo dilagante con cui inzuppiamo le nuove generazioni, non stia sortendo un effetto deleterio. Insomma, la piccola fiammiferaia muore di freddo, ma se glielo racconti ad un bambino oggi, va a finire che ti accusano di averlo traumatizzato. Mentre io credo che la lettura buonistica di tante fiabe, in realtà possa portare a delle conclusioni errate. Quindi dopo averci pensato un po’, con la mente di un adulto, mi sono accorto che in versione Disney alcune fiabe veicolano un sottotesto decisamente sbagliato.

Bella e la Bestia, in versione originale, parla di una ragazza che si sacrifica per salvare il padre, viene tradita dalle sorelle nella speranza che la bestia se la mangi viva al ritorno, e si innamora di un mostro orribile, ma che la tratta come una principessa, e che a momenti muore di crepacuore quando non la vede tornare. Nella versione Disney, dimostra invece che persino quando sei brutto come la fame e hai un carattere di merda, se hai un castello e sei sfondato di soldi, ti porti a letto la più sventola del villaggio. Però c’è il rischio che ti becchi una coltellata alla schiena nel frattempo, perchè quella fa la smorfiosa col bellone di turno.

Ne La bella addormentata in versione originale, lei dorme per 100 anni, poi passa un principe che se la spupazza mentre dorme e la lascia incinta, e si sveglia solo dopo aver partorito nel sonno, quando uno dei due gemelli le succhia il dito dove si era punta col fuso. Per poi scoprire che il principe era sposato, che la sua attuale moglie è un orco, e rischiare di finire mangiata viva insieme ai suoi figli. Nella versione Disney, invece, viene fuori che se sei abbastanza sventola, il principe si innamora di te pure se ti crede una contadina ed è già fidanzato con la principessa. E poi ci domandiamo come mai le ragazze vogliono fare le veline.

Il punto è che la Disney si dimentica che le fiabe sono racconti popolari, la cui origine condivide le radici con la mitologia e le leggende. I racconti popolari, così come miti e folklore, parlano di comportamenti reali che sono lo specchio della realtà, e mostrano comportamenti sia meschini che eroici. Dove non è sempre detto che le cose vadano bene, soprattutto nelle versioni originali più antiche, ma dove è ragionevolmente sicuro che se qualche torto è stato commesso, viene vendicato in modo atroce. Che è la realtà. Se gli levi la realtà, alle fiabe, perdono di significato, e diventano una stupida storiella dove nessuno si becca la punizione che si merita.

Perchè a farci caso, private della giusta violenza e crudezza, snaturate di quello spirito realistico che comunque permea un racconto di fantasia, le fiabe non dispensano più giustizia. Va bene la storia del Mago di Oz è quella di una ragazzina che uccide una persona appena arrivata in un nuovo paese, e poi si allea con altre tre figure per continuare ad uccidere, o che Cenerentola sottolinea che se sei una sventola pazzesca, pure se sei una morta di fame, con un po’ di trucco e parrucco ti sposi il principe. Basta che non gliela dai al primo appuntamento. Però è la verità, e quindi ha un suo perchè.

Insomma, la lampada di aladino è la storia di un arabo che trova un oggetto magico, e ci sovverte l’ordine costituito per il proprio tornaconto personale. Che voglio dire, pare una cosa che si legge sui giornali. Ma soprattutto, non c’è nessun cacciatore che salva Cappuccetto rosso e la nonna all’ultimo momento, tirandole fuori dalla pancia del lupo. C’è solo un lupo bello grasso, con la pancia piena, giustamente soddisfatto. Troppo comodo che fai la cavolata, fai ammazzare pure la nonna, e poi arriva il cacciatore a salvarti. Te l’aveva detto la mamma, di non parlare con gli sconosciuti.

E ti sta bene, stupida ragazzina del cacchio.

 

 
Rispondi al commento:
Mr.Nice.Guy
Mr.Nice.Guy il 03/04/14 alle 16:54 via WEB
Per come la vedo io, la Pixar fa storia a sè. Nel senso che sono storielle per bambini, ma comunque non infantili e quindi godibilissime. Il mio preferito della Pixar è "Gli incredibili" :D
 
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Inviato da venus.veronensis il 30/10/08 @ 12:39 via WEB
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ma vaffanculo...

Inviato da  mr.controcorrente il 18/09/08 @ 13:15 via WEB
... e, aggiungo, da perfetto cattolico quale sei, dovresti sapere che uno dei 7 peccati capitali è la SUPERBIA.

Inviato da vargoli il 01/09/08 @ 16:31 via WEB
Beh, sai, forse hai trovato solo stronze egoiste perché, come si dice, "similes cum similibus congregantur".
 
 

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