Time For Heroes

Post N° 121

Il modo in cui i corpi si muovono,
senza facce,
annuncia territori di segreti d'ombra che mangiano il cuore,
come rubare terra alla terra.
Ha in sè guerrieri sublimi in punta da ballo nascosti dietro porte,
immensità senza spazio per distendere le mani ad essere baciate dal sole.
Un pezzo di innocenza come una pietra dalla superficie spaccata, una lingua di sale,
desideri, solo desideri di altre cose riprodotte nel film su di noi.
I nostri giorni divisi,
un gioco di specchi senza rappresentazione esatta,
noi vestiti per sembrare qualcun altro,
con la nostra propria stella, per non perder la strada.
Per sorridere dei nostri sorrisi,
sudare nel nostro letto,
chiudere i nostri occhi,
gli occhi degli altri,
essere esigui,
consistenti ma mobìli.

L'alba è sempre differente,
in ciascuno svegliarsi è nuovo, per uno o due minuti.
Poi si ritorna carne,
il meccanismo,
il pezzo nascosto per far sì che il puzzle non sia mai completato,
per non derubarsi di una soluzione,
una strada sbarrata,
una casa infestata.