Schegge di vetro

Post N° 30


Parole, parole, parole…..Confesso: sono un ingenuo. Non che sia una novità, ma a volte la mia ingenuità sorprende anche me che la conosco benissimo e da lungo tempo. Avevo scioccamente creduto alla favola che il nostro, ma a questo punto comincio a pensare che sia il vostro, Paese fosse un Paese laico. Intendo dire non ateo, semplicemente laico: un luogo dove vigesse la libertà di culto per tutti, ma anche la libertà di non dedicarsi ad alcuna fede religiosa. Invece, la realtà dice che le cose non stanno così. Non solo il Paese non è laico, ma pare essere una Teocrazia Iranian Style nella quale gli infedeli devono subire giornalmente le angherie informative di mezzi di comunicazione ai quali manca solo l’annunciatore in tonaca nera (sulla rete 3, una suora perché sono progressisti). Bene, che sarà mai successo? E’ morto un Papa. Capisco il dolore dei fedeli di quella chiesa, ma, proprio perché di chiesa trattasi, mi pare una questione alla quale si possa dedicare un giusto spazio, lasciando che essa si sbrighi da sé le altre questioni. Perché da due giorni, e per i prossimi non si quanti, TUTTI DEVONO assistere soltanto a quello che accade all’interno della SOLA COMUNITÀ CATTOLICA? Passi per le reti televisive private: hanno il compito di fare ascolti e, in questi giorni, il target è certamente quello. Ma la televisione di Stato? E’ stato sospeso tutto il resto (tra l’altro, c’è il trascurabile dettaglio che oggi si vota) per fare spazio a schiere di prelati, amici, conoscenti, ex frequentanti, e chi ne ha più ne metta, per parlare di un UNICO ARGOMENTO, di interesse UNICO di una parte della società. Ricordo scelte di palinsesto analoghe sulle televisioni iraniane o russe (ai tempi d’oro), ma non in paesi che dovrebbero avere una cultura della libertà diversa.E poi? Per sentire cosa? Agiografie da sbellicarsi dalle risa e commenti di giornalisti che, per non dire “morto”, usano perifrasi ammuffite scippate ai Sacri Testi (“E’ stato chiamato dal Padre”; “La Madonna l’ha voluto con sé”…..nemmeno in seminario parlano più così).Ma non divaghiamo. In questi giorni si assiste impotenti al furto della libertà ai danni di chi cattolico non è (ad esempio, IO) che è costretto a sorbirsi messe, cerimonie, rosari, preghiere del vespro, atti di dolore e via dicendo. Noi infedeli siamo cittadini di categoria inferiore agli altri, per dirla con Orwell, siamo MENO UGUALI dei cattolici. Allora, visto che stanno così le cose, invito i fratelli cristiani a gettare la maschera della loro finta tolleranza e ad uscire allo scoperto. Le vostre lobbies sono potenti (e si sapeva), i vostri interessi enormi e diffusi sull’intero orbe terracqueo (e si sapeva), la vostra considerazione della libertà individuale nessuna (e si sapeva). Cosa aspettate a dichiarare pubblicamente che questo Paese è Vostro? Che il Vostro sogno è una monarchia teocratica in stile soft, ma con le sue belle regolette? Abbiate questo coraggio e incaricate i Vostri Rappresentanti (che sono molti, troppi, in tutti gli schieramenti) di cominciare ad agire in modo che sia tutto chiaro. Da laico, voglio darVi il mio piccolo contributo e suggerisco di cominciare dalla “rivisitazione” della bandiera. Per incoraggiarVi, ve l’ho disegnata io.OssequiMthrandir