Schegge di vetro

INTERVALLO


Ieri sera abbiamo fatto tardi. Mentre cerchiamo un luogo che possa aiutarci nel difficile compito di mettere a tacere i brontolii di stomaco, io e la mia dolce metà chiacchieriamo del più e del meno, in macchina. Si parlotta a braccio, senza un ritmo preciso, e si finisce a discutere delle primarie dell’Unione. Lo so, sto diventando preoccupantemente monotematico. Ma le mi asseconda, un po’ perché mi vuole bene, un po’ perché sa che in fasi della vita come queste è pericoloso scontrarsi apertamente con la malattia: si rischia la strage familiare. In sottofondo, la voce biascicante di Prodi che gongola per il risultato e sbrodola sulla meravigliosa giornata di democrazia e la voglia di partecipazione. Ora, siccome ormai comincio ad avere delle intuizioni sull’approccio al mondo del Professore, mi viene spontaneo attivare la mia calcolatrice mentale, in ciò indubbiamente agevolato dalla mia squallida appartenenza politica. I conti che sottopongo all’attenzione sempre più distratta della passeggera sono questi. Da Regolamento (che mi ero letto), nessun candidato alle primarie poteva spendere più di 300.000 Euro per la campagna elettorale. Visto che erano sette, il totale fa 2,1 milioni di eurini. Poi ci sono gli altri costi organizzativi, ma, considerando l’alto apporto dei volontari, si riducono a spanne alla stampa delle schede elettorali. Sempre a occhio, stimo che il tutto difficilmente potrà superare i 700.000 eurini. Il totale, (come conferma anche il Corriere di oggi) fa 3 milioni di Euro. Com’è noto, la partecipazione ha un costo e, per scrivere Prodi su un pezzo di carta, si deve lasciare un’offerta minima di un euro. Moltiplicando per 4,5 milioni di votanti, fa 4,5 milioni di euro. Facile, no? Ebbene, i sorrisoni di felicità dei sette dell’Ave Maria si spiega anche (sempre Corriere di oggi) osservando che la generosità dei votanti è stata largamente superiore alle attese e le entrate totali si attestano a 8 – 10 milioni di euro (stima ufficiosa dell’Unione), ma alcuni (sempre nell’Unione) vedono la possibilità di arrivare a 14. Un discreto utile, nevvero? E detto utile, che fine farà? Il Regolamento, prodigo di norme nella composizione dei comitati, saggi, controllori, seggi e quant’altro, dell’eventuale utile non dice una minchia. Ora, a me non può fregare di meno perché nessuno dei miei eurini è entrato nelle casse della Grande Coalizione, ma se fossi un elettore dell’altra parte avrei gradito sapere in anticipo la destinazione di eventuali proventi: insomma, Prodi continua a ribadire che è Santo, blatera di Trasparenza e di Etica, ci si poteva aspettare una parolina in proposito. Silenzio. Già ieri sera ipotizzavo, nei miei deliri pre cena, di una spartizione a sette in base alle risultanze del voto (Mastella si sarà incazzato perché?). In effetti, così sarà. E, siccome ormai sui conti di Prodi ne so quanto il suo commercialista, ecco che ne viene fuori un bel quadretto:a. Soldi spesi per la campagna elettorale: 300.000 Eurob. Quota spese organizzative (un settimo):  100.000 Euroc. Ricavi totali della manifestazione: 10 milioni di Eurod. Voti per Prodi (circa 74%)e. Percentuale dei ricavi da versare al Mortadella: 7,4 milioni di Eurof. Utile complessivo dell’operazione democratica per Prodi: 7 milioni di EuroPer un paio di mesi di “lavoro”, non c’è male. Anzi, direi che è andata davvero benissimo. Al suo posto (cazzo!) riderei anch’ioMthrandir(Nella foto, una scheda elettorale)