SMOKE AND FOG

Novembre


Un'amica mi propose di dividere con lei lo stand ad una importante fierala proposta era abbastanza onerosa, il gioco valeva la candela?Si sarebbe mossa una certa clientela internazionale dell'antiquariatoe noi avevamo delle scorte.Allora si o no ?Martin non sapeva che rispondere,lavorava poco con me e di recente non mi aveva procurato nessun allestimento.Alla fine accettai, impegnando denaro mio personale.La cosa lo allietò moltissimo , la prospettiva lo rianimò e, per un mese , la salute passò in secondo piano.Era spesso accanto a me e non potevo certo non notare dei particolari: mal di testa improvvisi, sudori immotivati, assalti di stanchezza che lo lasciavano sfinito: si sedeva e non si muoveva più.Misi al corrente di questa situazione una mia amica , medico venereologo, che conosceva le sue abitudini."Bisognerebbe rifare le analisi, potrebbe essere qualsiasi cosa ..epatite , amebiasi , o qualche altra porcheria che derivano dalla promisquità che sono tipiche del suo giro."Mi diede una richiesta per fare delle analisi che diedi a Martin. Non seppi mai cosa ne avesse fatto, mi disse che gli avevano trovato delle amebe ,ma non si fece mai vedere dalla mia amica.Arrivammo all'apertura della fiera,nello stand c'erano un mio amico e la mia collaboratrice, e fu lei che che osservò, pochi giorni dopo, una strana manchevolezza di Martin:il rivelarsi incapace di parlare correttamente con un compratore americano.Cercava le frasi, non riusciva a trovare le parole.Esasperato girò le spalle e se ne andò..e fu il mio amico , molto meno preparato ad intervenire.Quando me lo riferì rimasi stupefatta, giacchè Martin parlava correttamente l'inglese.Che cosa era successo?La fiera andò malissimo e persi molto denaro.In colloquio con Martin cercai di consolarlo perchè si sentiva in colpa.Lamentarsi ersa inutile ma io non ebbi peli sulla lingua " Martin, devi curarti.Ti trovo di un aspetto spaventoso.Tu hai qualcosa".In un silenzio ostile , abbasso la testa e non rispose .Non intervenni per parecchie settimane.Rifiutava la verità più lampante : era malato e non voleva ammetterlo.Ci furono tregue nei disturbi, ma poi la febbre tornava insidiosa raggiungendo anche i 39,5 . Questo lo lasciava sfinito , stravolto e disperato quando riprendeva conoscenza.  Brian  continuava ad essere evanescente, la casa risultava stranamente silenziosa.A seconda del suo umore e del mio coraggio , riprendevo la litania:"Dovresti farti visitare da un medicoserio".     Mi fissava con dolcezza, gli occhi azzurri privi di ogni espressione.Gli  offivo da bere e ascoltavo i suoi discorsi sconnessi, poi se ne andava come era venuto, leggermente curvo, stranamente assente.