SMOKE AND FOG

UNDICI MESI PRIMA... (1983)


VENERDI', otto di sera.Sta arrivando il mio amico Paul, il mio miglior amico. Siamo estremamentedevoti l'uno all'altra.Lui fa parte integrante della mia vita, io della sua. Sentendone la voce,ne capisco l'umore. Preoccupata o stanca, non posso nascondergli nulla:legge nei miei occhi.Siamo amici.Una volta a settimana ceniamo insieme puo cambiare il giorno ma il ritualemai:un bacio, Paul si libera dall'impermeabile e prepara un martini dry, ci sediamo sul divano , ci aggiorniamo sui fatti della settimana e poi andiamo a cenare .Cambio la borsetta quando suona il telefono.Paul: Rispondo io?      " Fa pure"La conversazione si svolge in inglese.Non sonospigliata nel parlarlo ma lo comprendo con molta facilità.Vogliono parlare con mio marito? Ci guardiamo stupiti:quale intimo puo ignorare la sua morte ad un anno di distanza?Questo nimero di telefono è mio personale e di Martin, mio marito,lo dava con parsimoniae soltanto ad amici sicuri. Perdipiù non siamo sull'elenco." Digli che è morto più di otto mesi fa."Qualcuno che non è stato avvertito, che cosa strana!Allora la sua agenda personale non era aggiornata,tutti coloro che vi apparivano , hanno ricevuto una partecipazione , con precisa frase di mio pugno.La conversazione va avanti.E' uno di New York.Ha incontrato Martin durante una cena , un anno e mezzo fa , e ha trascorso una settimana a Key West.Martin allora gli aveva promesso di ospitarlo se fosse venuto per qualche giorno a Parigi.Arriva dalla Germania....Ci guardiamo con la stessa idea:tra noi non occorrono le parole."Che venga a bere un bicchiere;gli spiegheremo certe cose"Gli spiega come trovarci e riattacca."Sono spiacente Helene" mi prende la mano e la stringe.Sono contratta,non riesco fare altrimenti.In qualsiasi forma mi venga ricordatala morte di Martin, sto subito male.......... Suonano.Paul va ad aprire.Un "oggetto" imponente, un metro e ottantacinque,venticinque anni, tipo studente,blazer blu scuro,cravatta,ben piantato,capelli castani,occhi chiariabbastanza simpatici, avanza verso di me,visibilmemte intimorito.Si presenta come Julian H.Ci accomodiamo...lo guardo con maggior attenzione,ha grandi mani ossute,posate mollemente sui braccioli:un bell'animale , mal squadrato, ma giovane.Era così importante per Martin la giovinezza!La conversazione prosegue in inglese. Paul traducele domande."Dove ha conosciuto mio marito?"IL ragazzo sembra interdetto..Martin sposato?-ma chiaramente non osa sottrarsi al mio interrogatorio."N.Y. in occasione di una cena a casa di comuniamici, 2 francesi""E' stato amante di Martin?Precisagli che ,per il suobene è preferibile che mi dica la verita."Un che sul suoviso passa come fremito su una distesa d'acqua calma."No." e squote la testa in segno di accanita negazione."Bene! digli che mio marito è morto di Aids dopo dieci mesi di ospedale e che quando l'ha conosciuto, con ogni probabilita, Martin era gia infetto,Conoscerà la durata dell'incubazione,"Posa il bicchiere sul tappeto e congiunge le mani.Mi fissa con occhi dilatati.Il panico è palpabile,il mome pronunciato:AIDS,ha inteso MORTE:probabilmente ha mentito. Martin non avrebbe mai invitato a casa sua un ragazzo con il qualenon avesse avuto rapporti.Con lui gli uomini non avevano niente per niente! Ma io sono la moglie,è quindi opporuno mantenere la decenza. Questo povero ragazzo pensa forse di poter scatenare in me reazioni violente? Si immagineràuna di quelle uniono perbenistiche in cui io sarei la stupida vittima.Si sbaglia completamente manon ho ne voglia ne spirito per farlo ricredere,Si rivolge a Paul:"non so nulla sulla scomparsa di Martin,nessuno mi ha avvertito! Non vedo piu i francesi sono in rotta con loro. Le giuro che non ho avuto rapporti sessuali con Martin"."Digli che ,personalmente, tutto ciò mi è indifferente,ma che ritengo mio dovere avvertire tutti gli uomini che hanno conosciuto fisicamente mio marito,digli inoltre, ma lo saprà già, almeno lo spero per lui,che in termini di contagio un rapporto orale ha lo stesso valore di un contatto anale"Sbianca in volto. Non avevo mai visto una facciamutare sotto i miei occhi con tanta rapidità. I lineamenti tremano,le labbra palpitano nervosamente. La frustata lo ha colpito in pieno:è ancora un ragazzino poco agguerrito.Paul gli parla dolcemente chinandosi verso di lui, sorridente, rassicurante."sono stanca ,se ne vada.L'ho avvertito"Incapace di compiere un gesto amichevole ,mi alzo,esita un istante poi mi imita, a testa bassa, lo sguardo fisso sui disegni del tappeto."Paul, digli che, di qualunque cosa abbia bisogno lo aiuterò, può telefonarmi."Comprende, abbozza un sorriso ma non osa tendermi la mano , se ne va ... una porta sbatte,è Paul di ritorno."Sono desolato...un altro bicchierino?"