MySo-Called(un)Life

Il mio libro preferito è diventato un film.


Trama: Nel Giappone studentesco degli anni '60, cresce l'amicizia tra Watanabe e la coppia formata da Kitsuki e Naoko. Quando Kitsuki si suicida, il dolore e la mancanza porteranno a un mutamento della relazione tra Watanabe e Naoko, reso ancora più complicato dall'arrivo di Midori, una compagna di studi di Watanabe."Norwegian Wood" è un film d'amore drammatico del regista franco-vietnamita Tran Anh Hung, uscito nel 2010 e tratto dall'omonimo romanzo di Haruki Murakami. Recensire il film tratto dal mio libro preferito è qualcosa che proprio non mi riesce affatto facile. Allora, inizio subito col dire che il film si lascia guardare, nonostante la lentezza. La fotografia di Lee Ping Bin fa un ottimo lavoro, specie negli esterni, con paesaggi di un verde meraviglioso, così come è buona la colonna sonora di Jonny Greenwood. La recitazione è più che accettabile, anche se non eccelsa, ma la scelta dei personaggi è abbastanza credibile. Allora cosa c'è che non va? E' difficile da spiegare, ma il romanzo di Murakami è talmente impregnato di emozioni che ho trovato impossibile non soffrire insieme a Watanabe e, una volta finito, è stato come perdere una persona cara. Il film è abbastanza algido e trasmette molto meno. Inoltre, io ho la mania di segnarmi le frasi e i passaggi particolarmente intensi, che mi colpiscono durante la lettura, cosa che in NW ero tentato di fare quasi una pagina sì e l'altra anche. I discorsi strampalati di Midori (tipo la "cacca d'asino") o le frasi sagge di Reiko, per es., restano indimenticabili. Ma nel film mancano completamente ed è veramente un peccato, perché ascoltare certi dialoghi avrebbe potuto trasformare il film in un vero capolavoro. Infine mancano alcune parti che avrebbero aiutato nella comprensione (per es. manca completamente "Sturmtruppen" e non viene fatto il benché minimo accenno alle motivazioni che hanno portato Reiko a ritirarsi nella clinica psichiatrica). Tuttavia non è tutto da buttare, fortunatamente, e c'è da dire che raggiungere il livello del romanzo - che, ripeto, è un vero capolavoro- non era affatto semplice. E poi ammetto che anche il film mi ha lasciato un po' di magone, alla fine. 6.5/10