MySo-Called(un)Life

Quattro horror thai al prezzo di uno ♥


Trama: una ragazza scambia sms con un numero misterioso, scoprendo solo alla fine la sua identità. Un ragazzino, vittima delle violenze di un gruppo di bulli, tornerà dall'oltretomba per vendicarsi di loro. Quattro ragazzi in campeggio per fare rafting scopriranno il loro triste destino. Infine un'hostess dovrà fare i conti con una principessa bisbetica."4bia" è una raccolta di 4 cortometraggi horror thailandesi, uscito nel 2008. Ogni episodio dura circa 25/30' ed è diretto da un regista diverso, con trame e tematiche diverse e slegate tra loro. Il primo episodio, "Felicità", diretto da Yongyoot Thongkongtoon ("Iron ladies"), è la classica ghost story asiatica, ma, nella sua semplicità, risulta molto piacevole. Il pizzico di originalità è dato dalla totale mancanza di dialoghi (parlati), sostituiti da un continuo scambio di sms tra la protagonista, costretta a casa da un incidente che le ha causato la frattura ad una gamba, e un ragazzo misterioso. I primi 20' trascorrono così, tranquilli, tra un sms e l'altro, nello spazio ristretto della sua camera, unica ambientazione, finché, alla fine, si ha il classico salto sulla sedia e lo spiegone finale. (tra i quattro, è quello che ho preferito) "Occhio per occhio", di Paween Purijitpanya ("Body"), mostra uno stile completamente diverso, molto videoclipparo, e ha uno stile quasi avvicinabile a "Final Destination", seppur con una trama diversa. Infatti vede un gruppo di bulletti picchiare un loro compagno che li aveva fatti scoprire mentre fumavano erba, finché, per sbaglio, quest'ultimo muore e tornerà per vendicarsi, grazie alla magia nera. Il film mostra morti molto violente, fino ad un finale quasi interamente in CG (una CG piuttosto squallida, anche se d'effetto) molto forte. Chiudono la serie due film, molto diversi tra loro, diretti dai registi di "Shutter" e "Alone", ovvero "Quello in mezzo" (Banjong Pisanthanakun) e "Volo 224" (Parkpoom Wongpoom). Il primo unisce elementi da commedia ad una trama horror ~ quattro ragazzi in campeggio fanno rafting e uno di loro cade in acqua, tornando dagli altri una volta creduto morto ~, con risultati che strappano facilmente qualche sorriso, anche grazie alle varie citazioni dei protagonisti (che citano, tranquillamente, "Titanic", "Il sesto senso" o lo stesso "Shutter"). Il finale è poco originale (vedi "The Others"), ma il film si lascia guardare volentieri. L'ultimo, invece, è il classico horror asiatico, da molti considerato l'episodio migliore, ma ricco di elementi poco sensati (in primis il trattamento riservato alla principessa in volo, sia prima, sia dopo la morte. Nessuna scorta, ma una sola hostess? Lol). Il risultato è molto vicino ad una serata passata davanti ad un piccolo falò, tra amici, a raccontarsi storie dell'orrore. Perciò va guardato senza troppe aspettative, tanto per farsi due risate, insieme a qualche leggero brividino. (Visto in italiano -buon doppiaggio- su Rai Movie) 6/10