MySo-Called(un)Life

Come si può uccidere un bambino? Con un mitra. O con un remo.


Trama: Alla ricerca di tranquillità, Francis e Beth si recano in una piccola isola messicana, che però scoprono essere abbandonata... o, meglio, abitata solo da un gruppo di bambini. Per capire cosa sia successo, i due vanno alla ricerca di una verità che li costringerà presto a mettersi in fuga per salvarsi da una legione di bambini killer…"Come out and play" è un film horror di Makinov, uscito nel 2012 e remake di un classico spagnolo anni '70, "¿Quién puede matar a un niño?" ('76) (ita: "Ma come si può uccidere un bambino?") di N. I. Serrador. Il film è praticamente un remake frame per frame dell'originale e, quindi, non apporta la minima novità ma, anzi, mostra proprio un appeal tipico degli horror anni '70. Il concept è anche interessante, ma il risultato lo è molto meno (sempre su questo tema, piuttosto, consiglio il britannico "Eden Lake"), prevalentemente per due motivi: 1. il primo e sicuramente più fastidioso è il comportamento inverosimile dei due protagonisti, in una situazione di pericolo (un'ottusità incredibile che mi ha ricordato quella dei protagonisti dell'anime "Shiki", dove un intero villaggio si lascia uccidere dai vampiri senza accorgersi di nulla). Prima tutto il villaggio si lascia uccidere da un gruppo di bambini, perché, come viene detto da uno degli ultimi sopravvissuti al massacro, "...come si può uccidere un bambino?". Si vedono perfino un paio di soldati, armati di mitra e pistole, morti. Oltre a questo, i protagonisti impiegano più di 45 minuti, prima di decidersi ad abbandonare l'isola e, come se non bastasse, in numerose occasioni Francis lascia sola (o in compagnia di un uomo che pochi minuti prima ha cercato di aggredirli) la moglie incinta, per motivi pressoché futili (trovare gli svedesi che alloggiavano al Vent Hotel, ecc...), quando la sua priorità dovrebbe essere quella di tenerla al sicuro. 2. Ok, questo è un motivo personale, visto che non è una cosa necessaria per un horror, ma il ritmo è piuttosto lento e, praticamente, non si vede quasi nulla: le uccisioni da parte dei bambini sono due o tre, in tutto il film, più alcuni cadaveri sparsi qui o lì, ma sangue e violenza sono quasi del tutto assenti. Fortunatamente, la recitazione è accettabile e le musiche (sempre old style), aiutano a tener viva l'attenzione. In definitiva, si tratta di un film anche guardabile, ma un remake di cui non si sentiva sicuramente il bisogno, così com'è uscito. 5/10