MySo-Called(un)Life

"3...2...1... Benvenuti alla notte della vostra vita!"


Trama: New York, notte di San Silvestro. Tre ragazzi di origini thailandesi decidono di passare una sera a base di marijuana. Per questo chiamano lo spacciatore Jesus, del quale hanno trovato il numero su un vecchio bigliettino. Quando l'uomo arriva , la serata sembra procedere per il meglio, ma ben presto l'ospite comincia a dare segni di squilibrio..."Countdown" è un film horror thailandese di Nattawut Poonpiriya, uscito nel 2012. Poonpiriya (qui regista e sceneggiatore) è al suo esordio e, con questo film, si è aggiudicato con tutti i meriti il secondo posto all'ultimo Far East Festival di Udine. Il film, una sorta di thriller psicologico, è ricco di pregi, sotto ogni aspetto. Innanzitutto la recitazione, buona per quanto riguarda i quattro attori thailandesi (i tre coinquilini, più un vicino), ottima per quanto riguarda David "Jesus" Assavanond, thailendese-americano, davvero bravo nei panni del suo personaggio psicopatico. Ma il vero asso è Poonpiriya che, al suo esordio, ci delizia tanto con riprese e movimenti di camera davvero interessanti (i girotondi da mal di mare durante i trip da cannabis, gli spostamenti veloci tra le varie stanze dell'appartamento, unica vera location di tutto il film, ecc...) quanto con un ritmo che tiene sempre col fiato sospeso, scoprendo le carte pian piano. Poonpiriya cura con attenzione ogni particolare della sua pellicola, così che anche l'elemento che sembra più insignificante, abbia un suo scopo, più avanti. Così lo scarafaggio che viene salvato da Bee, tornerà più avanti nella scena dell'ascensore. Oppure le parole di Jesus ("Quando le persone fanno cazzate, cosa succede? Succedono Vulcani, succedono Terremoti,  succedono Tsunami!") tornano poi in forma di scene tratte da documentari nei vari canali in tv, nelle scene finali. Oppure ancora l'insistenza sul tema del conto alla rovescia, da cui prende il titolo... Buono anche il fattore straniante, dato, per es., dal repentino cambio di personalità di Jesus, che inizia a parlare fluentemente thailandese senza alcun preavviso. E, ovviamente, non manca una morale, ovvero quella dell'espiazione dei propri peccati, qui inizialmente tenuti celati dai tre protagonisti. Poonpiriya mette in risalto la deviazione della società moderna, assuefatta dalle droghe e priva di valori. Davvero un ottimo film, specie se si calcola che è l'opera d'esordio di un giovane regista sconosciuto. Se proprio devo trovare un difetto, personalmente avrei osato di più, sul versante della violenza, elemento spesso non mostrato. (Basti pensare a gioiellini come "L is for Libido" o "A Serbian film"...). Il film, oggettivamente, meriterebbe un 7.5, ma visto che è il suo primo film, gli do un bel 8+/10