Trama: Dopo essere riuscito a mettere fuori gioco Feng, Yang Lu-chan sposa Yu-Niang per apprendere l’arte del Tai Chi. Gli anziani del villaggio sono però preoccupati per via di un'antica profezia secondo cui la comunità sarebbe andata incontro alla distruzione se i segreti delle loro arti marziali avessero varcato i confini del paese…"Tai Chi Hero" è un film di arti marziali di Stephen Fung, uscito nel 2012. Seguito di "Tai Chi Zero", è uscito a soli pochi mesi di distanza dal primo e riparte esattamente dov'era finito TCZ, riciclando gran parte del cast, con l'aggiunta di alcune new entry, tra cui Yuen Biao e Peter Stormare (l'Abruzzi di "Prison Break"). Se il primo film, però, esagerava in comicità ed effetti in CGI aggiunti in post-produzione, risultando dinamico e divertente, questo secondo capitolo della trilogia ha un ritmo più lento e relega i combattimenti in secondo piano, mostrandone pochi e spesso per pochi minuti, senza più quei simboli in CGI che tanto avevo apprezzato precedentemente. Buono il tema della tecnologia volta a sostituire il kung-fu, cosa impensabile per i tradizionalisti cinesi, e bello lo scontro con l'esercito imperiale. Ma il resto delude alquanto, dopo i risultati del primo... 6/10
... oggi è un guerriero -e il più fiero!-
Trama: Dopo essere riuscito a mettere fuori gioco Feng, Yang Lu-chan sposa Yu-Niang per apprendere l’arte del Tai Chi. Gli anziani del villaggio sono però preoccupati per via di un'antica profezia secondo cui la comunità sarebbe andata incontro alla distruzione se i segreti delle loro arti marziali avessero varcato i confini del paese…"Tai Chi Hero" è un film di arti marziali di Stephen Fung, uscito nel 2012. Seguito di "Tai Chi Zero", è uscito a soli pochi mesi di distanza dal primo e riparte esattamente dov'era finito TCZ, riciclando gran parte del cast, con l'aggiunta di alcune new entry, tra cui Yuen Biao e Peter Stormare (l'Abruzzi di "Prison Break"). Se il primo film, però, esagerava in comicità ed effetti in CGI aggiunti in post-produzione, risultando dinamico e divertente, questo secondo capitolo della trilogia ha un ritmo più lento e relega i combattimenti in secondo piano, mostrandone pochi e spesso per pochi minuti, senza più quei simboli in CGI che tanto avevo apprezzato precedentemente. Buono il tema della tecnologia volta a sostituire il kung-fu, cosa impensabile per i tradizionalisti cinesi, e bello lo scontro con l'esercito imperiale. Ma il resto delude alquanto, dopo i risultati del primo... 6/10