MySo-Called(un)Life

Una ragazzina frustrata dotata di poteri telecinesi - il remake


Trama: L'ultraconservatrice Margareth White vive nel tranquillo sobborgo di Chamberlain, insieme alla figlia Carrie, una ragazzina mite ed educata. L'insegnante di educazione fisica Miss Dejardin prova invano a proteggere Grace dagli attacchi delle compagne che, guidate dalla popolare Chris, non perdono occasione per deridere la povera Carrie..."Lo sguardo di Satana - Carrie" è un film horror di Kimberly Peirce ("Boys don't cry"), con Chloë Grace Moretz e Julianne Moore, uscito nel 2013. Il film è il remake della pellicola omonima di Brian De Palma ('76), a sua volta tratto dal romanzo di Stephen King ('74). Purtroppo non ho letto il libro né visto il film originale, quindi non posso fare confronti, ma ho letto che il film riprende intere scene ed è quasi una copia del film di De Palma, seppur traslato in epoca moderna (quindi ci sono i telefonini, con cui filmare la scena della doccia e caricare il video su youtube); allo stesso tempo, il film si allontana ulteriormente dal romanzo, dove Carrie era una bruttona obesa, mentre qui è interpretata dalla bella Hit-Girl di "Kick-Ass" (rendendo, quindi, poco credibile il suo ruolo di emarginata sociale). Parlando di genere, tolta la strage nel finale, si tratta più di un teenager movie sul bullismo e sulla difficile posizione del "loser" in un ambiente cinico come quello scolastico. E' un'ambientazione che lascia ben poche speranze: se a casa Carrie è vittima di una madre esageratamente religiosa, oppressiva, autolesionista e psicolabile, che arriva a rinchiuderla per ore in un armadio a pregare, a scuola le cose vanno perfino peggio, con un gruppo di compagne pronte a deriderla e fare di lei lo zimbello del liceo, con tanto di scherzi di pessimo gusto e scritte denigranti sull'armadietto. La recitazione è piuttosto buona (in primis metterei la Moore, che rende credibile il ruolo da invasata di Margareth), mentre gli effetti speciali durante l'ira distruttiva di Carrie sono mediocri. Degna di nota, più per la sua bellezza (nonostante sia troppo slanciata per i miei gusti) che per la sua bravura, Gabriella Wilde (la giovane Constance in "I tre mochettieri"), nel ruolo dell'unica (quasi) 'amica' di Carrie, Sue. Il risultato, come previsto, è un filmetto passabile, magari un po' lento, per chi cerca un vero horror, oppure poco profondo, per i cinofili più esperti. Le mie aspettative erano già basse, essendomi spoilerato interamente la trama mesi prima di vederlo e non trovando poi così interessante la vendetta di una ragazza con la telecinesi presa di mira dalle compagne... però si lascia guardare con piacere, quello sì. 6.75/10