MySo-Called(un)Life

Belle fighette per l'ennesimo slasher totalmente inutile


Trama: Un gruppetto di ragazze, parte di una confraternita universitaria femminile, organizza uno scherzo nei confronti di una di loro. Il gioco si fa troppo pesante e la giovane muore tragicamente. Per non compromettere il proprio futuro, prendono la decisione comune di far sparire il corpo e di mantenere il segreto sulla disgrazia…"Sorority Row" è un film horror di Stewart Hendler ("Il respiro del diavolo"), con Briana Evigan ("S. Darko") e Jamie Chung ("Sucker Punch"), uscito nel 2009. Remake di un classico anni '80 ("The House of Sorority Row", 1983, tradotto "Non entrate in quel collegio"), si tratta dell'ennesimo slasher del tutto privo di originalità e spessore, un teen horror alla stregua di "So cosa hai fatto" con attori poco esperti (i soliti bei fusti e belle fighette) e una banalità senza fine. Un gruppo di ragazze provoca per errore la morte di una loro amica e 'qualcuno' tornerà per vendicarla, uccidendo le colpevoli (e chi è a conoscenza del segreto) una ad una. Se si esclude l'arma del delitto (una sorta di crick modificato), tutto il resto sa di già visto da ogni prospettiva. Non bastano bellezze come Jamie Chung e un cammeo della principessa Leila di "Star Wars" (Carrie Fisher, nei panni della prof.ssa Crenshaw) a risollevare uno slasher piatto e banale. Anche a livello splatter, poco da dichiarare, con uccisioni semplici e poco spettacolari e un livello di gore abbastanza basso. Niente di imperdibile, insomma. 5/10