MySo-Called(un)Life

"One way trip is better than no way"


Trama: i Mercenari si ritrovano faccia a faccia con Conrad Stonebanks, colui che anni prima aveva fondato il gruppo insieme a Barney. Poiché Stonebanks era divenuto uno spietato trafficante d’armi, Barney era stato costretto a ucciderlo o così credeva. Invece è riuscito a sopravvivere e ha fatto come sua missione quella di porre fine ai Mercenari."I mercenari 3 - The expendables" è un film d'azione di Patrick Hughes (regista pressoché sconosciuto a cui pare sia stato affidato il remake del capolavoro indonesiano "The Raid"), con Sylvester Stallone, Jason Statham, Antonio Banderas, Wesley Snipes e Dolph Lundgren, uscito nel 2014. Dopo un ottimo primo film e un sequel in cui mi lamentai dell'eccessiva attenzione data all'azione, a discapito della trame e della caratterizzazione dei personaggi, questo terzo episodio della saga si distingue, invece, per il problema contrario: l'azione esagerata tipica della serie, infatti, tarda a mostrarsi, dopo un'ora e mezza di lento incipit, e pure i nuovi personaggi sono per lo più lontani anni luce dal carisma delle vecchie icone del cinema action. Bene Mel Gibson, ancora nella parte del cattivo (dopo "Machete Kills"), e Antonio Banderas, ormai relegato a ruolo di buffone (dopo le pubblicità del Mulino Bianco in cui parla alle galline) ma quasi unico motivo di divertimento del film. Mediocri Harrison Ford e Wesley Snipes, con delle particine tutto sommato ridotte all'osso. Totalmente da dimenticare, invece, i giovani: Kellan Lutz ("Twilight", "Immortals", "Hercules - La leggenda ha inizio"), Ronda Rousey (lottatrice dell'UFC), Victor Ortiz (sconosciuto) e un altro talmente anonimo che me lo sono già dimenticato. Le scene d'azione nella seconda parte, fortunatamente, salvano il salvabile, e il solito effetto nostalgia dovuto alla presenza su schermo delle icone degli action movie degli anni '80/'90 fa la sua presa. Il film si lascia guardare, quindi, grazie anche allo spirito sempreverde del grande Sly, ma è ben lontano dall'essere un capolavoro. 6.5/10