MySo-Called(un)Life

La combo zombie/calcio mancava, ma ci hanno pensato i Francesi


Trama: A Caplongue – un piccolo villaggio nel nord-est della Francia – la squadra di calcio locale è riuscita a raggiungere con coraggio e talento i trentaduesimi di finale della Coppa di Francia. Tutti sono in fibrillazione per l’arrivo del Paris Olympic, formazione di massima serie con giocatori ricchi e famosi, ma allo stesso tempo non desiderano perdere la partita…"Goal of the Dead" è una horror comedy di Thierry Poiraud ("Atomik Circus") e Benjamin Rocher ("The Horde"), uscito nel 2014. Quello delle commedie horror è un genere che ha vissuto il suo apice negli anni '80 e dei tentativi di riesumazione nell'ultimo decennio, con risultati altalenanti (dagli ottimi "Shaun of the Dead", "Fido" e "Attack the Block", ai meno riusciti "Zombie Strippers" e "Zombeavers"). I francesi, ultimamente, hanno dimostrato di saperci fare, sia con gli horror ("Martyrs", "A l'interieur"), sia con le commedie macchiettistiche (vedi i vari "Taxxi"), quindi questo GotD non poteva che essere una buona notizia, soprattutto dal momento che la combo zombie + calcio è una ventata d'aria fresca, in un filone (quello zombesco) che ormai ha detto tutto - o quasi - negli ultimi anni. La pellicola è un'idea abbastanza inusuale, con i suoi 140', divisi in origine in due film, ognuno diretto da un diverso regista (Rocher e Poiraud, appunto), e unisce tanto lo splatter e la crudezza di alcune soluzioni già viste nell'horror d'oltralpe, quanto quella satira sociale già vista in qualche commedia francese. La sceneggiatura - opera di ben sei diversi autori - a dire il vero è piuttosto semplice e composta da due soli temi principali (1. un ex fuoriclasse di un paesino, trasferitosi a giocare nella capitale, torna in patria in qualità di avversario e viene mal visto dai suoi concittadini e 2. un particolare siero dopante è fin troppo efficace e ha, come effetto indesiderato, quello di trasformare i suoi utilizzatori in pericolosi infetti, aggressivi e molto simili agli zombie-infetti di film quali "28 giorni dopo", non fosse per la diversa modalità di contagio, che qui avviene attraverso un disgustoso liquido bianco sputato a mo' di idrante dalla bocca degli infetti), a cui vanno ad inserirsi altre piccole sottotrame (la figlia di Sam, la rivalità tra Sam e Jeannot, gli ultrà del Caplongue, ecc...), con risultati per nulla banali e scontati. Anche l'atmosfera unisce i toni più scanzonati delle commedie, all'ansia degli assedi tanto cari agli z-movies, con qualche scena splatter ben fatta. Buona anche la recitazione, di certo non da Oscar, ma comunque credibile e di gran lunga superiore a quella dei tanti b-movie horror che escono un giorno sì e uno anche. In definitiva, quindi, non sarà di certo tempo sprecato, anche se l'esperimento non è riuscito al 100%, ma regala cmq qualche risata e qualche soddisfazione. 6/10