MySo-Called(un)Life

Retro-movie: "Mortal Kombat" (1995)


Trama: Nel regno di Outworld un torneo decide delle sorti della Terra. Per nove generazioni Shang Tsung, un sacerdote del Male che si nutre con la forza dei guerrieri rivali uccisi in combattimento, ha assicurato il primato a un suo protetto. A scongiurare il pericolo questa volta sono chiamati due uomini e una donna assistiti dallo stregone Rayden…"Mortal Kombat" è un film d'azione di Paul W.S. Anderson ("Resident Evil"), con Christopher Lambert ("Highlander"), Robin Shou ("Death Race"), Linden Ashby ("Merlose Place") e Bridgette Wilson-Sampras ("Bayside School"), uscito nel 1995. Quella di MK è, da sempre, una delle saghe di picchiaduro più amate dai videogiocatori, seconda solo a "Street Fighter". Quando, nel '94, uscì il film basato sul gioco CAPCOM, quindi, era scontato uscisse anche quello di MK e, infatti, ci volle solo un anno. Ricordo che, da piccolo, noleggiai la VHS e il film mi piacque un sacco. All'epoca ero un incallito consumatore di film di lotta e penso di aver visto tutti quelli con Van Damme. Rivisto ora, a 20 anni dalla sua uscita, mi è sembrato pressoché inguardabile. W.S. Anderson è qui al suo secondo lungometraggio e (per quanto non sia tuttora tra i miei registi preferiti) si nota una certa immaturità. La recitazione è alquanto macchiettistica, con Cary-Hiroyuki Tagawa ("Hachiko - il tuo migliore amico", "Memorie di una Geisha") campione di faccette brutte e un Christopher Lambert involontariamente ridicolo. Nel cast avrebbero dovuto comparire Brandon Lee (che morì poco prima della produzione del film), Van Damme (che rifiutò in favore di SF) e Cameron Diaz (che si ruppe un polso durante gli allenamenti) Gli effetti speciali (è uno dei primi film a fare un uso così intenso di CGI) sono brutti brutti, se rivisti oggi, ma fanno sorridere. Il film in sè è guardabile e abbastanza attinente alla saga videoludica da cui è tratto (per quanto, non avendoci mai giocato, non posso garantirne l'assoluta fedeltà) e offre allo spettatore ciò che poteva aspettarsi, avvicinandosi ad una pellicola simile: una trama poco incisiva, ambientazioni oniriche e tanti combattimenti. Il risultato è un blockbuster che, all'epoca, riscosse grande successo, guadagnando più di 122 milioni di dollari, e dando vita anche ad un sequel, "Mortal Kombat - Distruzione totale", uscito nel 1997, e ad una serie TV, "Mortal Kombat: Conquest", trasmessa nel 1998-99. Un applauso va alla colonna sonora, che racchiude brani discotecari tamarrissimi, che ci stanno a pennello. In definitiva, un film tipicamente anni '90 che, rivisto ora, appare oltremodo trash, ma all'epoca piacque molto (anche a me). Qualitativamente, però, non ci siamo proprio. 5/10